Il giorno successivo, per prima cosa, andò al cimitero per far visita ai suoi cari. Prima si recò alla tomba di suo padre e inginocchiatasi a terra, tra le lacrime baciò dolcemente la sua fotografia. Successivamente andò alla tomba di Andrea e si sedette sopra il suo marmo, in silenzio ad ascoltare solo il canto della natura. Quella pace le riempì il cuore ed allora iniziò a sfogarsi, come se in quel momento Andrea le fosse accanto e potesse ascoltare le sue parole. Quello fu un momento di grande emozione che le fece finalmente sentire il cuore sereno e le diede la forza sufficiente per andare avanti.
Iniziò a girare per il suo paese alla ricerca di un lavoro, ma nessuno le dava retta, ancora, dopo tutti quegli anni, vigeva la legge di don Nicola, il quale aveva ordinato all'intero paese di non avere più rapporti con la sua famiglia.
Esasperata dai continui rifiuti che riceveva dai suoi compaesani, decise di andare da Vitaliano per affrontarlo e dirgli una volta per tutte cosa pensasse veramente di lui. Si presentò a casa dell'uomo con i due bambini che piangevano disperati per la fame, sporca e quasi irriconoscibile. La cameriera la fece entrare nell'atrio della casa, nella quale si sentiva un intenso odore di tabacco, il marchio di quell'uomo era riconoscibile. Le chiese di attendere qualche secondo, giusto il tempo di avvisare "Don Vitaliano" del suo arrivo. L'uomo, quando udì che a chiedere di essere ricevuta era una donna di nome Annamaria, ebbe una strana reazione. Immediatamente si mise a ridere e lo fece talmente forte che lei dall'altra parte sentì tutto. Seguirono poi interminabili secondi di silenzio, come se fosse indeciso sul da farsi, ma la curiosità di rivederla prese il sopravvento sul rancore che ancora bruciava dentro di lui e così la fece accomodare.
Entrata nella stanza Annamaria si trovò di fronte un Vitaliano completamente trasformato soprattutto nel modo di vestire e di parlare. L'uomo era seduto, con la testa rivolta in basso, su una elegantissima poltrona davanti al caminetto. Aveva i capelli bagnati e tirati all'indietro, due curatissimi baffi, un sigaro in bocca, un bicchiere di liquore in mano ed un sorriso stampato in faccia che andava da una parte all'altra dell'orecchio. Sempre mantenendo lo sguardo rivolto in basso le disse:
<Ti stavo aspettando. Mi avevano immediatamente avvertito che eri
rientrata in paese e che stavi cercando lavoro. Sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo e saresti venuta da me.>
Pronunciate quelle parole alzò gli occhi, la guardò e non poteva credere a ciò che stava vedendo.
<Come ti sei potuta ridurre in queste condizioni?> le disse meravigliato <Eri la ragazza più bella del paese che avrebbe potuto avere qualunque uomo e ti sei andata ad innamorare di uno che non ha fatto niente per restarti accanto? Innamorarti del giovane Vivaldi è stata la tua rovina!>
<Perché ancora continui ad infierire contro di me?> esclamò la donna con voce bassa.
<Guardami Annamaria. Guarda come vivo. Tutte questo sarebbe stato tuo se solo tu non fossi scappata? Perché non hai potuto amarmi? Perché non hai voluto darmi una possibilità, mi disprezzavi così tanto?
<Tu avevi ucciso il ragazzo che amavo, come potevi d'avvero credere che avrei potuto amarti. Mi hai appena detto che innamorarmi di Matteo è stata la mia rovina, ma non è vero. La mia rovina è iniziata quando tu sei entrato nella mia vita. Forse non avrei mai conosciuto Matteo se tu non avessi ucciso Andrea e la mia vita sarebbe stata diversa.>
<La tua vita sarebbe sicuramente stata diversa se avessi sposato me. L'amore sarebbe arrivato con il tempo, ne sono sicuro. Avresti fatto la vita da grande signora, invece adesso sei qui davanti a me, quasi irriconoscibile, a chiedermi che cosa?>
<Voglio che tu smetta con la continua ricerca di vendetta. Per colpa della tua imposizione e prima ancora per quella di tuo padre, non riesco a trovare un lavoro per dar da mangiare a queste due creature. Guarda come sono malnutriti, piangono perché sono due giorni che non mangiano un pasto decente.>
Vitaliano alla vista di quei bambini chiamò la sua cameriera, le ordinò di portarli in cucina e di dar loro tutto l'occorrente per sfamarsi. Poi, si rivolse nuovamente alla donna e le disse:
<Ricordi? Un giorno ti dissi che saresti tornata da me, a chiedere il mio aiuto ed oggi è successo.>
<Io non voglio niente a te!> rispose convinta la ragazza.
<Oh si che vuoi qualcosa da me! Tu lo sai che in paese fanno tutto
quello che dico io. Dammi una sola ragione per cui dovrei dire a qualcuno di darti un lavoro. Davvero pensavi di venire qui e risolvere anni di rancore e di umiliazioni con due paroline. Perché dovrei aiutarti a crescere il figlio di un altro uomo? Pensi che io sia così sciocco!>
<Non ti giudico sciocco, ma aiutandomi potresti dimostrare finalmente di avere un cuore, se non vuoi farlo per me almeno potresti farlo per i bambini. Loro sono vittime innocenti delle colpe dei grandi...e poi sei in debito con me dopotutto è a causa tua se anche mio padre è morto!>
<Quando tuo padre è morto, subito dopo una discussione che avevamo avuto, in parte mi sono sentito responsabile ed ho offerto a tua madre il mio aiuto, ma lei mi ha dimostrato il tuo stesso disprezzo, quindi adesso perché dovrei aiutare te?>
<E' vero, non hai motivo di aiutarmi, anch'io ho sbagliato con te. Non mi sono comportata bene scappando come una ladra all'improvviso, ma tu non mi hai lasciato scelta. Tu hai rovinato la mia vita, ma forse io sono stata responsabile di tutto quest'odio nella tua. Credo che abbiamo perso entrambi! Adesso è meglio che io vada via.>
<Aspetta! non andare via così in fretta, dopotutto stai ammettendo di aver sbagliato e questa è una grande soddisfazione per me. Possiamo trovare un compromesso. Ti offrirò io un lavoro ed in cambio avrai tutto l'aiuto per quei due bambini.>
Annamaria rimase incredula. Solo Vitaliano con la sua maledetta faccia tosta avrebbe potuto farle un'offerta del genere. Voleva immediatamente scappare via da quella casa con i suoi bambini anche sapeva che lei non aveva nulla da offrirgli. Allora si recò in cucina, guardo i suoi piccoli che avevano a disposizione una tavola piena di roba da mangiare come se fosse un pranzo di Natale. Li sentì nuovamente ridere ed essere felici e non ebbe più dubbi sul da farsi. Mentre diceva a Vitaliano che accettava la sua offerta di lavoro, nel suo cuore chiedeva perdono a tutti i suoi cari, Matteo, Andrea, la sua mamma e il suo papà. Era consapevole che con quella scelta avrebbe fatto un torto a tutti loro. Ma quale altra possibilità aveva? Cosa poteva dare lei ai suoi figli? Come sarebbe riuscita a crescere due bambini, senza lavoro e con il peso di una guerra in corso?
Vitaliano, visibilmente soddisfatto, la accolse in casa ma...dettò immediatamente le sue regole.
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LA COMPAGNA DEL SOLDATO
RomanceQuesto romanzo narra la storia di Annamaria un'umile ragazza di campagna che dopo alcune disavventure nel suo paese nativo di trasferirà in città dove vivrà la sua meravigliosa storia d'amore tra delusioni dispiaceri e felicità. Ambientata in Cala...