Passarono alcuni mesi dalla terribile tragedia che aveva sconvolto l'armonia della famiglia Bulla e Matteo, pensando a quanto la vita fosse breve, capì che forse era giunto il momento di dare una vera possibilità al suo matrimonio.
Il ragazzo, iniziò a trattare la moglie come mai aveva fatto. La portava al ristorante, le faceva sempre splendidi regali e soprattutto le parlava della possibilità di far crescere finalmente la loro famiglia. La nascita di un figlio avrebbe consesso di rafforzare la loro unione, dopo tutto il tempo trascorso lui si sentiva finalmente pronto a legarsi a lei per tutta la vita. Lucia però sembrava disinteressata alle parole di suo marito, era sempre più triste e demoralizzata e alla sua richiesta di avere un figlio, rispondeva di non essere pronta, in quanto ancora si sentiva sconvolta per quello che era successo nella sua famiglia.
Trascorreva le sue giornate in una completa apatia. Solo la mattina di ogni martedì, la donna, sembrava un'altra persona. Si alzava all'alba e di buonumore, canticchiava motivetti allegri, dedicava molto tempo alla cura del suo aspetto e poi, attesa l'uscita di suo marito, prendeva la sua auto e si allontanava dalla città facendovi di nuovo rientro al tramonto.
A causa del suo comportamento e di quelle strane assenze, Matteo iniziò a sospettare della sua fedeltà, soprattutto perché in più di un'occasione, quando lui cercava di avvicinarla intimamente, lei lo rifiutava inventando mille scuse. Decise, quindi, di vederci chiaro, dopotutto se lui stava cercando di dimenticare Annamaria, anche Lucia doveva fare la sua parte.
Un martedì di settembre del 1945 Matteo uscì di casa prima del solito. Aveva deciso di seguirla, ma per non farsi notare, aveva chiesto ad un suo amico di prestargli la sua auto. Attese nascosto l'uscita della donna e mantenendo una certa distanza, la vide allontanarsi dalla città giungendo infine nel piccolo paese di Marcellinara. Lei, ignara di essere seguita, si fece condurre dal suo autista personale fino ad una grande tenuta immersa nel verde ed utilizzando addirittura delle chiavi aprì il cancello principale.
Matteo era sconvolto. Cosa stava facendo Lucia a Marcellinara? Chi viveva in quella grande tenuta di cui lei possedeva addirittura le chiavi?
Doveva immediatamente avere le sue risposte così decise di scavalcare il cancello e di intrufolarsi nella tenuta. Fece un lungo sentiero a piedi e giunse infine davanti una grande casa. Forzò una finestra e silenziosamente entrò all'interno. Si guardò intorno, ed immediatamente notò sul caminetto del salone delle fotografie che ritraevano Vitaliano insieme ai suoi genitori. Si avvicinò le guardò e ne rimase sconvolto. Riconobbe in quelle foto l'uomo che molti anni addietro andò a casa Vivaldi spacciandosi per il ragazzo di Annamaria. Ma cosa era andata a fare sua moglie Lucia in casa di quell'uomo? Possibile che in tutti quegli anni Lucia avesse continuato ad intrattenere rapporti con lui? Immediatamente iniziò a cercare in tutte le stanze del piano terra, ma le trovò vuote, poichè il martedì Vitaliano congedava tutta la servitù in quanto Lucia non voleva rischiare di essere vista da nessuno. Poi silenziosamente si recò al piano superiore, ma appena giunto a metà delle scale udì lamenti ed ansimi giungere da una stanza che aveva la porta socchiusa. Improvvisamente irruppe all'interno e trovò Lucia e Vitaliano in atteggiamenti inequivocabili. La sorpresa fu enorme per tutti. La donna subito si coprì ed andò verso di lui piangendo mentre, Vitaliano spavaldamente rimasto nel letto come se nulla fosse successo, si accese una sigaretta e si mise a ridere. Matteo spinse via Lucia e si scagliò immediatamente contro l'uomo, tirandolo giù dal letto e prendendolo a pugni. Vitaliano cadde a terra e rimase stordito per qualche secondo mentre Matteo rivolgendosi alla moglie le urlò:
<Come hai potuto comportarti così? Sono anni che mi fai sentire in colpa per tutto quello che è successo e adesso che siamo sposati e stavo cercando di renderti felice tu mi tradisci in questo modo squallido e soprattutto lo fai con lui! Da quanto tempo va avanti questa storia? Dimmi Lucia da quanto tempo?>
Lucia, in un angolo della stanza avvolta con un lenzuolo, con la testa rivolta al basso per la vergogna e con un filo di voce iniziò la sua spiegazione.
<Tanti anni fa mi recai in questo paese per trovare le prove che Annamaria non era la donna che diceva di essere e conobbi Vitaliano. Ci innamorammo al primo sguardo, ma sapendo che mio padre non avrebbe mai approvato una mia relazione con lui, abbiamo vissuto di nascosto il nostro amore in tutti questi anni.>
<Quindi sono anni ormai che lo frequenti e nello stesso tempo in cui
accusavi me di tradimento eri tu la prima a farlo. Non posso credere a tutta questa storia. Recitavi la parte dell'inconsolabile fidanzata tradita e poi alle spalle di tutti ti comportavi come la peggiore delle donnacce. Dov'è finito tutto l'amore che dicevi di provare per me?>
<E dov'è finito il tuo Matteo!> esclamò la donna < Ci conosciamo fin da bambini e prima della tua partenza per l'università mi hai giurato amore eterno, ti ho aspettato per tanti anni e tu come ricompensa cosa hai fatto? Mi hai lasciata per una cameriera rinnegando completamente il nostro passato e l'amicizia che legava le nostre famiglie.>
<E così hai trovato un modo per vendicarti? E per questo che non hai mai voluto prendere in considerazione la possibilità di avere un figlio, se fossi rimasta incinta avresti dovuto rinunciare a lui almeno per un po'!>
<Non è vendetta la mia, ma amore. Anche lui mi ama e forse é stato meglio che tu lo abbia saputo, così adesso sono libera di amarlo alla luce del sole. Io ti ho sempre voluto bene Matteo, ma con lui c'è qualcosa di diverso, una passione che tu non mi hai mai fatto provare.
Lui ama solo me senza riserve e senza altre donne per la testa.>
Vitaliano che intanto si era ripreso dal pugno ricevuto ed aveva ascoltato tutta la conversazione con il suo solito tono strafottente e al tempo stesso sarcastico esclamò:
<Non pensi di star un po' esagerando con i discorsi tesoro?>
<Cosa stai dicendo Vitaliano?> chiese Lucia meravigliata nell'udire quelle parole <Noi ci amiamo!>
<Dico solo che una scappatella nel mio letto una volta a settimana non si può certo considerare un grande amore. In cuor tuo credo tu abbia sempre saputo che se ho iniziato una relazione con te era solo per vendicarmi di Matteo. Lui mi aveva portato via la donna che amavo ed io lo ripagavo con la stessa moneta.>
<Perché mi dici queste parole? Sono anni che ci vediamo e tu mi hai sempre detto che con me stavi bene, che non avevi mai conosciuto una donna come me!>
<E' vero tesoro! Una donna come te non l'ho mai conosciuta. Una sciocca che credeva di infilarsi nel mio letto e di restarci per tutta la vita. Lo sanno tutti che nel mio cuore c'è e ci sarà sempre solo Annamaria. Insieme ci siamo divertiti molto ma credo che sia giunto il momento di tornartene a casa tua!>
<Sei solo uno sporco bastardo Vitaliano!> gli rispose Lucia
<Piano con le parole dolcezza, da quando sei venuta la prima volta sapevi benissimo a cosa andavi incontro. Io non ti ho mai promesso nulla!>
<Basta!> disse Matteo disgustato da quella situazione <Non voglio più ascoltarvi. Siede degni l'uno dell'altra. Lucia appena torni a Catanzaro, prendi le tue cose e lascia la mia casa immediatamente.>
Matteo era davvero furioso, non poteva assolutamente credere a tutto quello che stava succedendo. Mai avrebbe immaginato che Lucia cresciuta con una educazione medio borghese si sarebbe potuta comportare come la peggiore delle prostitute.
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LA COMPAGNA DEL SOLDATO
RomanceQuesto romanzo narra la storia di Annamaria un'umile ragazza di campagna che dopo alcune disavventure nel suo paese nativo di trasferirà in città dove vivrà la sua meravigliosa storia d'amore tra delusioni dispiaceri e felicità. Ambientata in Cala...