.Capitolo 62.

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Lawrence sta diventato ingestibile!
Sono passati 3 giorni e la sua gelosia marcia nei confronti di Marcus malaticcio e delle attenzioni che riceve da parte mia, si è fatta sentire... eccome se si è fatta sentire!
Ogni cosa, parola, frase, azione e cibo inevitabilmente scatena una scenata al limite della crisi isterica, con motivazioni che definirle stupidi ed infantili è quasi un complimento!
Agnese sta letteralmente minacciando di sculacciare ME se reagissi a uno dei suoi capricci, poichè non solo sa cosa sta succedendo in casa, ma ha anche la sensazione che se me la prendo con il biondino adesso, quando avrò finito con lui, quel ragazzo dovrà noleggiare un culo nuovo....

Quella santa donna, che ormai mi fa da sorella e madre insieme, mi ha spiegato che un capriccio è un modo per manifestare uno stato di stress o di necessità che il bambino non riesce ad esprimere a parole o che il genitore non riesce a percepire come tale. In poche parole mi sta suggerendo che come Marcus rischia di cavarmi gli occhi ogni volta che si agita per qualcosa, inevitabilmente legato al suo passato, anche Law in questi giorni sta vivendo la stessa cosa, con i suoi demoni, solo a modo suo.
Agnese continua ad esortarmi a portare pazienza, ma io con quel figliolo ho cercato di parlarci, di fare qualcosa insieme, di lasciarlo sfogare, di offrigli attenzioni e amore, ma appena Marcua aveva, anche solo per un secondo, bisogno di me, si scatenava l'inferno!

Marcus poverino è peggiorato in questi giorni, la malattia è al suo apice, è dimagrito un sacco ed è già la seconda notte che non dorme perchè non riesce a respirare, e cullarlo per la stanza è servito a poco.
Lo so, lo so, ha 18 anni ma mi interessa il giusto; ha bisogno di sentirsi protetto, deve avere la certezza che le cose andranno bene, e che non deve avere paura, per non parlare dei bei ricordi che sta piano piano accumulando grazie a me... Louis mi ha detto che questi comportamenti andranno via da soli man mano che cresceranno sotto la sicurezza delle mie cure, quindi per adesso, li tratto come hanno bisogno di essere trattati.
Sono anche certo che mi ucciderà a siringate dopo questa settimana, dato che devo fargli l'iniezione tutte le sere di antibiotico e mi sta odiando.... sta calmo e composto mentre gli faccio la puntura, ma sento che è teso e spaventato, ma più di ogni altra cosa, è nervoso. Mi basta toccarlo subito dopo, anche per una coccola, e lui rischia di scoppiare a piangere o di tirarmi un pugno. È come se io dovessi ricominciare da capo ogni volta con lui...

La cosa peggiore in tutto questo è che non si lascia andare alle mie cure... qualche raro attimo riesco a beccarlo a concedersi un capriccio a causa della febbre o a lamentarsi tra le mie braccia perchè vuole stare con me, o perchè ha sete o fame o sonno ma non riesce a dirmelo per la gola irritata. Però questi momenti che dovrebbero essere lenitivi per lui e il suo passato, vengono interrotti da una certa testina capricciosa che vuole la sua fetta di attenzioni.
Lo capisco, ma sta superando il limite!
Ieri ha deciso di usare il mio registro di classe come quaderno per fare caricature al sottoscritto, (belle, non posso negarlo, ha una mano divina quando disegna) ma io sono ufficialmente stufo! Per fortuna, Agnese, dopo quest'ultima, mi ha dato tante idee....

Oggi è un momento di quiete in casa, Lawrence è in università (lo spero per lui almeno) e per questo, io posso concedermi un pò di tenerezza senza che Marcus si senta assoggettato. Dal un fagottino di coperte che ho tra le braccia, sporge appena un ciuffo di capelli castani, e due occhietti argento stanchi e nervosi.
Mi sono sdraiato sul divano apposta per cercare di farlo riposare un pò, visto che non dorme la notte, riuscisse a riposare almeno un pò il giorno.
Esistono solo loro per me in questo periodo, non ho altro a cui pensare se non a queste due pesti, penso mentre gli bacio la fronte.
Louis mi ha chiamato molte volte, per farmi tornare da lui, ma l'ho ignorato, sommerso da tutto quello che devo fare!
Sto bene, mi sento bene ....o almeno credo...

Basta un movimento di Marcus per svegliarmi dai miei pensieri, ignorando il macigno emotivo e psicologico che si nasconde nell'ombra, e subito ogni mio senso è tornato su di lui.
Gli sento la fronte, è calda ma non scotta troppo:<< ti va qualcosa da mangiare? Ti farebbe bene buttare giù qualche caloria, lo sai?>> cerco di spronarlo, godendomi un piccolo e raro capriccio, con Marcus che scuote la testa lamentandosi e nascondendosi sul mio petto.
Lo adoro quando fa così, perchè so che si sente tranquillo e senza pensieri, perchè si fida e forse persino perchè mi vuole bene!

<<va bene peste... ti lascio stare.... vuoi qualcosa in particolare?>> gli domando, abbracciandolo. Lui si limita a prendere la mia mano e a metterla sulla sua testa, chiedendo, anzi, pretendendo coccole, rendendomi estremamente felice.
Finalmente un pò di richieste e di capricci, di quelli sinceri da bambino.
Lo coccolo per un pò, guardandolo addormentarsi piano piano.
Lo guardo pieno di tenerezza mentre si prende quel meritato affetto, io non ho avuto crescendo questa possibilità, e non la negherò di certo a lui.
Purtroppo la mia testa ancora instabile presto mi trascina verso uno dei miei incubi, alimentato dai ricordo.

L'infermeria era forse la parte più gelida di tutto l'istituto, le pareti non riuscivano a trattenere neanche quella misera aria calda che proveniva dalla stufetta all'angolo, troppo lontana anche dai lettini per poter essere di utilità. Ci sarò stato 6 o 7 volte in infermeria durante i miei 18 anni in quel posto maledetto, covo di suore, di cui 4 di certo per delle ferite a causa delle forti vergate, prese solo per il semplice fatto di esistere certi giorni.
Cercavo sempre di non farmi notare e sentire quando stavo male o ero malato, perchè sapevo che la degenza sarebbe stata lunga, solitaria e passata al freddo. Le suore dicevano che era ottimo per far passare la febbre....mah....
Eravamo bambini, spaventati dalla malattia e dagli aghi, costretti a stare lì, soli, a patire le torture delle suore infermiere: non erano molto pazienti, se un bambino piangeva perchè stava male, era molto probabile che lo picchiassero, mentre se lo faceva per paura, magari di una puntura, non ci mettevano molto a immobilizzarlo o legarlo al letto. Per questo motivo cercavo sempre di scappare, di nascondermi.... ma, non so come, mi trovavano sempre, e pagavo care le mie fughe!

Lo sbattere della porta mi risvegliò da quell'orribile dormiveglia, per una volta ringrazio il lato capriccioso di Law. Mi guardo le braccia che ancora tengono al sicuro Marcus, che per fortuna si gira dalla parte opposta con una smorfia, tornando a dormire: sono sudato e teso come una corda di violino.
La mia testa stramaledetta non sta bene, continua a sporgersi pericolosamente verso il baratro della depressione dalla quale sono appena uscito, i ragazzi mi stanno tenendo occupato, ma a detta dei miei pensieri e incubi ricorrenti, una ricaduta è vicinissima.
Scuoto la testa, mollando delicatamente Marcus sul divano, non prima di avergli rinboccato la coperta e dato qualche bacio per fargli presente che non lo sto abbandonando lì, e mi dirigo a parlare con il biondino, per eliminare dalla mia testa quei pensieri.

<<ma l'educazione è diventata un optional? Da quando in qua entri, sbatti porte a destra e a manca, e manco saluti? Ma che diavolo ti è preso Law???>> dico, tra l'esasperato e il seccato. Sono stato dietro moccio e vomito per tutta la settimana, i suoi capricci proprio sono l'ultima cosa che vorrei affrontare.
Il ragazzo mi guarda, quasi schifato, e senza degnarmi di una parola, torna a fare il suo.
<< bene, il gatto ti ha mangiato la lingua? Lawrence, è l'ultima occasione che ti do per darmi una risposta, poi inizio a prendere provvedimenti!>>lo sgrido, e so già che mi sfiderà senza problemi. Infatti alza le spalle e mi manda a quel paese con un gesto del braccio.
<<Molto bene.....>> e Agnese tu sia benedetta perchè sennò a quest'ora lo avrei già ammazzato:<< ....visto che non vuoi avere una conversazione civile e adulta, posso tranquillamente iniziare ad ignorare i tuoi capricci! Non hanno un motivo se non quello di attirare le mie attenzioni, e più di una volta mi sono soffermato a chiederti qual era il problema senza risultato. Quindi, finche ti comporterai come un bambino, io ti ignorerò. Quando deciderai di parlarmi, solo in quel caso, ti darò ascolto....>> dissi, serio e severo, lasciandolo Law un pò di stucco.

Ecco, ora mi prude la barba.... accidenti.

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora