.Capitolo 16.

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Sospirai, erano parole che io stesso, non mi sarei voluto sentir dire, e Louis, quando si azzardò appena ad entrare in argomento, lo appesi al suo appendino in studio per il colletto del camice.

<< va bene. Ma ti avviso, non lo faccio per farti del male, ma per farti capire che non sono il cattivo in tutta questa situazione...... sicuramente non siete stai amati, mai, in nessun modo. Si nota dalla confusione che mostrate quando vi viene mostrato affetto, e da come vi sciogliete quando c'è contatto fisico. Lo so perchè io sono vissuto in collegi e istituti da quando avevo 3 anni, l'affetto e il contatto fisico che non fossero botte è stato qualcosa di ignoto finchè non conobbi mia moglie, e quindi rivedo le mie stesse reazioni in voi. Inoltre, probabilmente siete stati privati di molte cose crescendo, tralasciando una buona educazione, fame e fatica sono per voi normali, sennò non si spiega come state ancora in piedi, magri come siete.... so cosa vuol dire abituarsi a soffrire la fame, la fatica e magari anche il freddo. Arrivi a un certo punto dove non senti puù nulla.... la tua pelle e il tuo corpo smettono di farti sentire i brividi, i morsi allo stomaco e i dolori della fatica e delle botte.... >>

Piano piano vedevo Lawrence crollarmi davanti, i suoi occhi si riempirono di lacrime, nonostante cercasse di restare forte, ma io andai avanti, dovevo dimostrargli che non eravamo così divesi:<< .... sono certo che siete anche stati picchiati, tanto. Se faccio un movimento brusco, o un rumore forte, subito vi spaventate o irrigidite. Poi, i vostri meccanismi di difesa probabilmente rappresentano il vostro passato di abusi e mancanze: tu diventi apatico e freddo, probabilmente hai dovuto imparare ad essere invisibile dentro casa tua per non farti notare, e che nulla di quello che dicevi o facevi era ascoltato o accettato, quindi dovevi restare neutro. L'ho notato anche dalle tue reazioni molto entusiaste per le gentilezze più piccole, non ci sei abituato. Marcus invece, è quello che secondo me, ha subito il peggio. La sua aggressività, il suo cercare sempre di essere l'alpha e di sovrastare gli altri, in modo cosi violento, mi fa capire che è stato pesantemente abusato fisicamente. Associa quel tipo di comportamento a un individuo forte, probabilmente chi la abusato era così, aggressivo, violento e scontroso, e quindi pensa che per essere anche lui forte, deve manifestare lo stesso comportamento.>> continuai, con parole affilate.

Lawrence tenne stretta la maschera di freddezza e apatia per molto, riuscendo a sopportare il fatto, che gli stessi mettendo davanti la verità. Mi fermai un secondo, capendo che più andavo avanti, più gli avrei solo fatto del male. Sospirai e mi alzai in piedi, andando davanti a lui:<< potrei continuare per ogni piccolo dettaglio che vedo. Come professore, so leggere i piccoli segnali che voi ragazzi mi mandate, quegli sguardi, quei sospiri, quelle richieste di affetto, senza parole, e per quello che ho vissuto, li so interpretare. Io non vi voglio fare del male, nè approfittare di voi, io....>> mi fermai un secondo.

In tutto quel tempo, non avrei mai pensato che quelle parole sarebbero uscite dalla mia bocca, e se le avesse sentite Louis, avrebbe chiamato per un TSO l'ospedale:<< quale male potrei mai farvi? Cosa ne gioverebbe a me ferirvi e approfittarmi di voi? Non ho NIENTE, Lawrence. Non ho famiglia, non ho figli, e mia moglie è salita in cielo appena 6 mesi fa..... io..... sono solo un uomo, che ha incontrato due ragazzini bisognosi di aiuto, e che è disposto ai aiutarli. So cosa avete vissuto e cosa vi è mancato nella vita, perchè è quello che ho vissuto io stesso sulla mia pelle. E per questo, voglio solo provare ad evitare che voi dobbiate sopportare altro. So quando, un qualcosa anche di piccolo, possa giovare a quelle ferite. Riuscire, con l'aiuto di qualcuno, a ricominciare a vivere, non a sopravvivere, amando la vita.>>

Il ragazzo mi fissò un'ultima volta con i suoi occhi azzurri, cercando di leggere la verità nelle mie parole. Sapevo di avere la voce rotta e gli occhi lucidi, erano cose dolorose anche per me quelle, perchè erano stati la mia vita per 25 anni, finché non arrivò Selene a salvarmi da me stesso, e che ora, che se ne era andata, sarebbe stata il resto della mia vita, se non ci fossero entrati quei due combinaguai.

Aprii le braccia, sorridendo un pochino, sperando con tutto il cuore che Lawrence mi credesse. Lo vidi avvicinarsi titubante e circospetto, tremava e aveva paura a fidarsi, ma era confuso per le mie parole, che sembravano cosi sincere. Sospirò e si butto nel mio abbraccio, stringendomi forte come era solito fare. Sorrisi e lo strinsi:<< grazie....e scusami....>> mi sussurò.

Non sapevo per cosa mi dovesse ringraziare e ancora meno per cosa si dovesse scusare. Ma sorrisi, e gli accarezzai la schiena:<< no, grazie a te, e anche a quel testone di Marcus.>> dissi. Lui colse subito, senza bisogno di spiegazioni, il perchè quelle parole, e finalmente mi regalò un sorriso.
<<ecco, ora ti riconosco!>> dissi, scherzando:<<stavo per sospettare che ti avesse sostituito un robot!>> lo pinzecchiai sul fianco, facendolo ridere. Il suono più bello che potessi sentire.

<<scusami, è solo che..... ora ti spiego...>> mi disse, probabilmente ritenendosi alla litigata, che aveva tirato fuori quei dubbi.
<<sono venuto qui apposta per ascoltarti. Cosa diamine è successo?>> gli chiesi, non lasciandolo andare però dal mio abbraccio, come se lui avesse dato cenni a mollare la presa.
Lo sentii sospirare pensantemente, e nascondersi di nuovo nel mio petto. Ora non voleva parlare, voleva essere amato, voleva rilassarsi e stare tranquillo.

<< me lo dirai quando te la sentirai, adesso...>> dissi, acchiappandolo e sedendomi con lui, ancora tra le braccia, sul divano:<<.... stai un pochino qui, al sicuro.>> gli dissi, dolce. Mi sorrise, e timidamente si sistemò tra me mie braccia, ancora rigido, ma potevo sentirlo rilassarsi e sciogliersi piano piano.
<< Lawrence...>> lo richiamai, solo per dirgli una cosa. Mi rispose con un monosillabo stanco, chissà quanto era stato male, e anche il fatto che Marcus lo avesse mollato così, mi faceva arrabbiare non poco.
<<ricordati...>> gli dissi:<< che in qualsiasi momento tu voglia stare un pò tranquillo, o abbia voglia di sentirti al sicuro, ma anche solo perchè vuoi un pò di coccole, le mie braccia sono sempre aperte per te. Anche per Marcus, ma credo preferirebbe ingoiare uno scorpione vivo, piuttosto che farsi abbracciare.>> rivelai, facendolo scoppiare a ridere.

<< beh, lo credo anche io......grazie....>> mi disse ridendo, per poi sussurrare contento l'ultima parola. Sorrisi, dandogli come risposta una carezza sulla testa, che il ragazzo accettò felicissimo. Era da tanto che non sentivo del calore umano sulla pelle. Assaporai ogni singola cosa di quell'abbraccio, il musino di Lawrence insinuarsi nell'incavo del mio collo, il suo respiro sulla pelle, i suoi capelli sciolti tra le dita mentre lo coccolavo, i suoi sospiri e versetti, come un bambino felice, quel quell'amore che tanto aveva desiderato, ma mai ottenuto.

Lo sentivo vivo, tra le mie braccia, non un guscio spento ed esamine che cerca di tirare avanti in qualche modo. E che stava, riscaldando anche me, di un amore e di una forza vitale che per tanto tempo mi era venuta a mancare. Ma era qualcosa di nuovo, di più forte. La consapevolezza che lui si stava piano piano fidando di me, che aveva bisogno di me e che tra le mie braccia si sentiva al sicuro. Era una forza nuova, che non pensavo avrei mai avuto occasione di sentire nel mio corpo.

Che fosse quello istinto paterno?

Comunque, faccio anche gli auguri di Buon Compleanno a un caro amico: Andrea! Auguri fratellino ♥️♥️♥️

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora