<<Non lo avrei mai detto che ti piacessero i videogiochi e la tecnologia, sai?>> dissi a Marcus, sorpreso di questa scoperta mentre tornavamo all'hotel con una borsa bella piena da un Gamestop.
Il ragazzo ridacchiò, alzando le spalle:<<beh, è un pò difficile da spiegare come semplice hobby. Diciamo che....>> prese un respiro profondo, prima di aprirsi con me un'altra volta, più spontanea di quelle precedenti:<< uno dei fidanzati di mia madre, per far sì che non rompessi mentre loro due si facevano o scopavano, mi diede il suo vecchio Gameboy per tenermi occupato, e da lì mi è partito il chiodo. È il mio modo di scappare dalla realtà, come per Lawrence è l'arte....>> mi rivelò.Lo abbracciai di lato mentre camminavamo, come per premiarlo che si fosse sfogato con me. <<Perchè non mi hai mai detto nulla? Insomma, sappiamo entrambi che Law è molto, MOLTO espansivo sulle sue passioni>> dissi, facendolo ridacchiare, forse perchè avevamo pensato entrambi all'aggressione del biondino alla vecchietta di poche ore fa.
<<sei un professore, e un uomo di cultura, oltre che ad essere un adulto.... insomma, queste baggianate giovanili come i videogames non ti fanno schifo??>> mi domandò, cercando di inquadrare il mio punto di vista.<<certo che no! Se fatte al posto di studiare, non posso approvarle, ma per il resto, trovo affascinanti le meccaniche e i concetti che stanno dietro alla creazione di un gioco, anzi spesso chiedo spiegazioni ai miei alunni se li trovo a giocare a ricreazione .......e poi, cosa insinui che io non ne sappia nulla! Mi stai dando del vecchio?>> gli chiesi, giocoso. Quando con fare innocente fece "più o meno" con la mano, presi la sua testa sotto al mio braccio, scompigliandogli i capelli:<<te lo do io il vecchio! Peste!!!>>
Se c'era da farmi guerra, Marcus era in prima fila, in senso buono ovviamente.
Avevo scoperto che amava la fisicità piú rozza e maschile, era più sportivo e manesco del biondino, che non amava quel tipo di contatto, e si limitava alle coccole.
Era il suo modo di rapportarsi con me quello, a mazzate, a lotte e a scherzi che, prima o poi, finivano con le botte, ovviamente che di colpi avevano solo la remota intenzione.Cercai di evitare le prime volte, non sapendo come sarebbero andate a finire queste lotte giovose, ma quando sentii, sotto la stretta presa di Marcus, o bersaglio di qualche amichevole pugno, che le sue intenzioni non erano riottose e anzi, cercava di non farmi male, appunto per far sì che restasse un gioco, allora presi parte a quelle "risse" per la posizione di alpha.
Lo tenni sotto la mia presa salda per un pò, ridacchiando mentre cercava di sgusciare fuori senza risultati, per poi lasciarlo andare e beccarmi qualche pugnetto scherzoso.
Lo abbracciai, baciandolo sulla testa, per farlo un pò calmare, prima che mi saltasse addosso in mezzo alle vie senesi.<<a proposito..... Lawrence prima mi è sembrato un pò....."""strano""". Sai se va tutto bene? Non mi sembra di aver esagerato con la punizione dopotutto... >> domandai per cambiare un pò discorso, desiderando che il neurone senziente la facesse finita di tentare il suicidio, e raccontai effettivamente cosa avevo fatto, anche per iniziare ad abituare il ragazzo ai miei modi e punizioni.
<<probabilmente è in sovrastimolo, lascialo stare...diciamo che.... lui è fatto così. La prima litigata, le mostre, le visite, finalmente poter fare ciò che ama.... è tanto in poco tempo insomma.>> mi disse con tutta tranquillità Marcus, lasciandomi perplesso.
Un fulmine mi colpì in pieno giorno, come avevo fatto a non capirlo prima!
Con tutti i corsi d'aggiornamento che avevo seguito, avrei dovuto arrivarci subito.<<secondo te, quindi, ha messo insieme tutti gli stimoli dei giorni scorsi, la punizione che gli ho dato, con quello che gli è sempre successo quando era piccolo in vacanza con la sua famiglia, ci ha pensato troppo e ora è in un loop di pensieri brutti, vero?>> domandai, con Marcus che mi guardò sbalordito.
<<ora tu mi spieghi come hai fatto a capire che Law è...>> non lo lasciai finire.
<<... nello spettro di Asperger... ad alta funzionalità aggiungerei pure.. già.... non l'ho capito subito eh! Sei stato tu ad avermi dato un suggerimento, e poi ho fatto 2+2.
Insomma la creatività, la selettività nei cibi, nei colori, il fatto che ha molte fisse, che si eccita tanto quando fa qualcosa che gli piace e al contrario, fa il diavolo a quattro se qualcosa non gli piace.... pensavo fosse solo un pò particolare, non avevo realizzato...>> gli svelai.
Marcus mi sorrise, forse sollevato che avessi capito, ma allo stesso tempo un pò spaventato.<<che è quella faccia? Qualcosa non va?>> domandai. Il ragazzo sospirò:<< non glielo dire, ok? Lui, nonostante sia nello spettro di Asperger, odia che gli sia fatto notare, anche solo come osservazione senza secondi fini. La sua famiglia lo ha usato per anni come cavallo di battaglia per abusarlo, quindi.....>> cercó di arrampicarsi sugli specchi per dirmi la verità.
<<Marcus rilassati, non gli dirò nulla....anche prima che lo sapessi ho cercato di rispettare i vostri gusti e limiti, e farò lo stesso con lui. Anzi, sentiti libero di correggermi se faccio qualcosa che non dovrei con Law, tu lo conosci molto meglio di me alla fine....e...... la stessa cosa vale tra noi due....se faccio qualcosa che potrebbe darti fastidio, dimmelo. Ci tengo a te....>> gli dissi, sincero.Marcus si fermò in mezzo alla strada, guardandomi. Mi avvicinai a lui, solo per sentire il tonfo della borsa di Gamestop che cadeva a terra, e due braccia che mi stringevano forte, con una testolina che si nascondeva sul mio petto, trattenendo a stento le lacrime. Lo abbracciai, passandogli la mano tra i capelli, non c'era bisogno di parlare o di chiedere, sapevo il motivo di quell'affetto improvviso.
Una volta ripreso, corremmo in hotel, entrambi con la brutta sensazione che Law si fosse lasciato trasportare dai ricordi e ora stesse male.Appena arrivati in camera infatti, non tardai a sentire dei singhiozzi soffocati provenire dal letto, dovr trovai Law, rannicchiato su se stesso. Mi avvicinai con cautela per non prenderlo alla sprovvista e spaventarlo, accarezzandogli il braccio con delicatezza per fargli capire che ero lì:<< hey, piccolo.... che hai?>> gli sussurrai, sedendomi accanto a lui. Marcus stranamente mi lasciò fare, forse sapendo che me la sarei cavata da solo, non sapendo però che il mio neurone senziente era già impazzito e aveva già iniziato a ripetermi: "ecco, hai fatto un casino! Ora ti manda in culo!! Io te lo avevo detto..."
Lawrence sollevò la testa, regalandomi due occhio turchesi colmi di lacrime che mi fecero intenerire. Questa volta, lo presi un pò di forza, da sotto le ascelle, per accoccolarmelo tra le braccia, con la strana certezza che si sarebbe sentito meglio lì. Infatti appen ebbi il piccolo in grembo, subito mi strinse, nascondendosi dal mondo dove sapeva di essere al sicuro.
Lo baciai e accarezzai più e più volte, finchè i singhiozzi si calmarono un pò, invitando Marcus a sedersi accanto a me, battendo con la mano sul letto.
Piano piano Lawrence si riprese, e il moretto ebbe il coraggio di venire vicino a me e prendersi anche lui un pò di coccole e carezze, che ovviemente incoraggiarono il fidanzato a lasciarsi andare.<<allora, mi spieghi perchè sei andato in crisi? È per la punizione?>> domandai al biondino, mentre gli facevo i grattini sulla testa.
<<no no.....lascia stare....>> mi rispose enigmatico. Prima che Marcus potesse intervenire di cattiveria, per fargli sputare il rospo, con la sua schiettezza disarmante, intervenii io:<< Law, le sai le regole.... se è qualcosa che ho fatto io, la devo sapere!>> cercai di girarci intorno.
<<no, hai.....uffa......hai ragione sulla storia della vecchietta. Ho pure scritto quella lettera che mi hai chiesto. Beh, metà...poi mi sono sentito male.>> mi svelò.<<ma come mai? Non ti sta piacendo la vacanza?>> dissi, e il moretto capì che per farlo parlare, stavo giocando sporco, così mi lasciò fare.
E finalmente:<< certo che mi sto divertendo!!! È che....quando mi hai lasciato qui in camera a riflettere, mi sono tornati i ricordi di quando mi lasciavano i miei in camera per tutta la vacanza. E nulla, mi sono come rassegnato che non saresti più venuto a prendermi e che avrei passato qui il resto dei giorni.... scusami.>> mi svelò, un pò sulla difensiva.
Lo baciai sulla fronte, abbracciandolo un pochino di più:<< e di cosa scusa? Se avessi saputo che ti saresti così intristito, mi sarei inventato altro. Non volevo che tu stessi male Law, per nulla al mondo. La prossima volta, e vale per entrambi, se sapete che una punizione vi potrebbe fare star male, ditemelo. Ok?>> cercai di rassicurarli.Ma con entrambi accoccolati stretti a me, che cercavano le mie coccole e i miei baci, non avevo bisogno di risposte.
STAI LEGGENDO
Saudade: "L'amore che resta"
Novela Juvenil(Sistemata) Servono poche parole per decrivere la parola "Saudade". E Nostalgia non è il termine più appropriato. È molto di più... è molto peggio.... È l'amore che rimane in una persona quando qualcosa o qualcuno è andato perso. È malinconia ed è...