.Capitolo 13.

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Marcus mi regalò un tenero sguardo tra il confuso e l'incerto quando smisi di asciugargli i capelli, di certo anche un pò spaventato del fatto che si fosse  lasciato andare, perdendo il controllo delle sue emozioni, godendo di quel contatto con me.
Mi limitai a sorridergli e a scompigliargli i capelli affettuosamente, cosa che lo mandò più in paranoia: potevo leggere nei suoi occhioni grigi l'indecisione nei miei confronti; non si fidava, era certo, ma riuscivo a vedere come stesse mettendo in discussione tutte le sue scelte di vita davanti al mio comportamento, cosi gentile e premuroso.

Prima che altro potesse succedere, Lawrence entrò nello studio senza farsi troppi problemi, facendo subito irrigidire Marcus, che tornò ad essere schivo e susciettibile.......devo insegnare un pò di educazione base a questi due! Indirizzai all'artista un'occhiataccia, alla quale il ragazzo capì di aver fatto uno sbaglio:<<ops, scusate.... avrei...avrei dovuto bussare... comunque, ho finito di iscrivermi online all'università, quindi vado a fare la spesa! Sirio, ti fermi a mangiare qui?>> mi domandò  gentilmente, con un sorriso a 32 denti, mentre Marcus lo guardava malissimo, probabilmente perchè non voleva più avermi tra le palle.

Sorrisi, accettando volentieri, prima che in famoso neurone senziente (ormai è un personaggio al pari degli altri) non mi fece ricordare che c'erano molte altre procedure insieme all'iscrizione online, e qualcosa mi diceva che quello smemorato dell'artista le aveva completamente ignorate:<<Lawrence, scusami, sono certo che l'hai fatto.... ma hai controllato quando devi andare alla segreteria dell'ateneo a consegnare i documenti per la convalida dell'iscrizione?>> domandai, cercando di essere gentile, poichè se non mi fossi controllato, sarebbe uscito un rimporvero seccato.

Quando vidi il ragazzo sbiancare, guardandomi confuso, il neurone senziente di prese a schiaffi da solo: "ecco, appunto, lo sapevo" pensai. Gli sorrisi, resistendo ad andare a tirargli una patacca:<< su allora, vai a controllare e poi vai a fare la spesa. Magari mandami un messaggio, così se ti va ti ci accompagno io, va bene?>> dissi, esortandolo dolcemente tra le righe a darsi una svegliata.

Non so se lo sapete, ma io sono cresciuto un colleggi di impronta britannica, severi e intransigenti nella disciplina e nell'educazione. I miei genitori morirono quando avevo forse 4 o 5 anni in un incidente, e i miei famigliari non volevano avere niente a che fare con me ( a quanto pare la relazione tra i miei non era vista bene da nessuna delle parti). Così mi rinchiusero a vita in vari collegi, pagati con l'eredità dei miei. Sono stato cresciuto da rigide e fredde matrone e suore per tutta la mia vita. Sono venuto sù bene, credo, ma questo perchè ne avevo prese parecchie di sculacciate crescendo, eccome se ne avevo prese.
Disciplina ed educazione mi erano state inculcate nel cervello a suon di schiaffi. Per non parlare delle cintate e vergate che presi dal mio sergente durante tutta l'accaremia militare, oof!
Vedere quei due ragazzi così cresciuti male, volgari, immaturi e senza un briciolo di responsabilità, mi faceva bollire il sangue e prudere le mani. Non era colpa loro, certo, ma come sono venuto su da solo io....
Ne sono certo, prima o poi mi partirà una manata sul sedere di uno di quei due!!!

Cercai di raffreddare lo spirito, ed essere più dolce e gentile possibile, promuovendo un rinforzo positivo con loro piuttosto che la freddezza e la severità con il quale ero cresciuto. Ok, non volevo di certo fargli da padre, avevo abbastanza problemi per la testa già di mio, ma almeno insegnarli come stare al mondo quel minimo per essere persone responsabili e mature, e non finire chissà dove in giri pericolosi.
Poi, essendo sincero, mi stavo iniziando ad affezionare a quei due, ma si sa, con in tempo, ti affezioni anche a un cane.....

Finalmente ritrovato me stesso in questi pensieri cinici e pessimisti, (infatti non mi tornava essere dolce, affettuoso, disponibile e tanto meno paterno) sospirai, scuotendo la testa. Marcus, non so come, intervenne nei miei pensieri:<<perdonalo, è un pò smemorato e ha spesso la testa tra le nuvole. Spero che con l'università di responsabilizzi un pochino..... >> mi confidò. Smisi di pensare a tutto, e gli sorrisi, felice che so fosse un pochino aperto.

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora