"Mi trovavo in casa mia, nel mio nuovo appartamento, e vagavo senza meta. Non c'era nessuno, le luci erano spente, solo la luna illuminava la stanza e la neve che lenta scendeva fuori dalla finestra, aveva isolato la casa da qualsiasi rumore. Mi diressi in salotto e mi guardai attorno, nulla sembrava essere cambiato.
Mentre osservavo che fosse tutto al suo posto, sentii alle mie spalle la luce del bagno accendersi con un "click", così mi girai. Nessuno sembrava esserci entrato, ma la porta socchiusa contornata dalla luce che proveniva dall'interno della stanza mi faceva capire che qualcuno ci fosse al suo interno. <<Ragazzi?>> provai a chiamare, solo loro potevano girare per casa...Poi...un profumo di gelsomino mi avvolse...
...Selene...Senza pensare corsi verso il bagno, e aprii la porta svelto, senza trovare nessuno, se non la luce accesa. No, non era possibile.
Quel profumo... doveva essere suo...
Dei passi veloci risuonarono sul parquet alle mie spalle, come se qualcuno mi stesse correndo incontro, facendomi girare di scatto.
Ancora niente. Non c'era nessuno.
Ora avevo il cuore in gola, e iniziavo ad agitarmi sul serio, non potevano provenire da fuori, con la neve che isolava ogni rumore esterno.La porta di camera mia, quella alla fine del corridoio, si aprì cigolando, invitandomi ad entrare.
A passi lenti mi avvicinai, pronto a trovarci il colpevole di quegli scherzi di pessimo gusto: <<ragazzi, basta giocare! Il gioco è bello quando dura poco, e questa pagliacciata inquietante è durata anche troppo!>> urlai, per scoraggiare chiunque si stesse prendendo gioco di me.
Entrai nella camera ma ancora nulla...
Mi stavo per convincere che la mia testa mi strava giocando brutti scherzi, quando con la cosa dell'occhio vidi una veste bianca, simile a quella di un'ospedale, seguire una figura che si era rintanata in bagno.Mi assicurai che la porta della mia camera fosse, chiusa, e mi diressi velocemente verso il nascondoglio di quel gran pagliaccio che mi stava facendo inquietare, quando una voce, la sua voce, mi pietrificò:<<.......Sirio.....>>
Non so per quanto rimasi congelato, con i brividi sulla pelle e il cuore a mille.
Ero certo di essermela immaginata, quella voce, quando eccola di nuovo:<<........Sirio.......ho paura........non.......non voglio morire......>>
<<Selene!>> corsi in bagno, senza pensare ad altro. Era lei, era spaventata.
Aprii la porta e mi guardai attorno con fare frenetico, cercandola, senza trovare nessuno di nuovo.
Notai però che qualcosa era nella vasca da bagno, in fondo alla stanza. Ne potevo sentire il respiro affannato, e i lamenti.
Era lei?Mi avvicinai con fare circospetto, cercando di capire cosa fosse, ma appena vidi, fui costretto a mettermi una mano davanti alla botta. Era lei, o meglio il suo corpo, contorto in una posizione innaturale, magro e straziato dal tumore, come solo l'avevo vista negli ultimi giorni, la sua pelle pallida come carta era traslucida, e sotto si vedevano mille creaturine divorarla, mentre le sue pupille e le sue viscere rasentavano al putrido. Si vedeva un lieve strato di polvere e terra ricoprirla, come se qualcuno avesse avuto il coraggio di dissotterrarla dalla sua tomba eterna.
Non feci in tempo a provare nulla se non il disgusto e lo stupore, ma presto si trasformarono in terrore quando vidi la sua testa girarsi lentamente nella mia direzione, gracchiando e scricchiolando come una porta vecchia.
<<....Sirio....Tu......mi....hai....lasciata....morire!>> mi disse quel corpo morto, in un climax che dal lamento divenne un urlo straziato."Mi svegliai tirando un urlo! Oddio!
Non riuscivo a togliermi quell'immagine dalla testa, e il mio corpo sembrava ancora nel sogno, spaventato e agitato da quella visione, ma anche supplichevole di svegliarsi, dando scariche ai miei muscoli che rasentavano delle convulsioni.
Respiravo come un toro e sentivo in gola e nelle orecchie il mio cuore impazzire.
Che cazzo di sogno era quello?
Non riuscivo a capire, nè a capacitarmi di quell'incubo, quando due vocine mi chiamarono, dalla stanza accanto.
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Saudade: "L'amore che resta"
Teen Fiction(Sistemata) Servono poche parole per decrivere la parola "Saudade". E Nostalgia non è il termine più appropriato. È molto di più... è molto peggio.... È l'amore che rimane in una persona quando qualcosa o qualcuno è andato perso. È malinconia ed è...