Capitolo 23

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Nathaniel

Un rumore persistente mi costringe ad aprire gli occhi, solo ora realizzo che si tratta della suoneria del mio telefono. Corrugo la fronte quando la sento appoggiata a qualcosa. Cerco di ricollegare i pezzi, ma mi ricordo solo che Nev si é addormentata su di me. Alzo il viso dalla sua spalle e lei non si muove di un centimetro, la sua faccia é sepolta sulla mia spalla e il calore che emana con il suo respiro mi solletica la pelle.

Poggio la mano sul suo fianco per allungarmi a prendere il telefono e rispondo. Lei sembra non essersi accorta di nulla.

"Pronto?" Sussurro, cercando di non svegliarla.
"Fratello." Jake sussurra.
"Che c'è?" Domando io spostandomi leggermente.

"Dove sei. La gara inizierà tra 20 minuti." Inarco le sopracciglia e allontano il telefono dall'orecchio per vedere l'ora. 8.40pm. Ho dormito così tanto? Porca puttana.

"Ma che cazzo dici? É presto" Non iniziano mai prima delle 11.00, quindi non capisco la sua fretta.

"Lo so, ma se invece di cazzeggiare usassi quel cazzo di telefono, saresti informato." Giro la testa verso la ragazza che sta ancora nel mondo dei sogni.

"Va bene. Arrivo. Ciao." Attacco e metto il telefono in tasca, sospirando.

Non ci posso credere di essermi addormentato così a lungo. I finestrini sono appannati, segno del nostro calore che sovrasta il freddo al di fuori dell'abitacolo. Nessun rumore percettibile, se non il respiro di Nev che si scontra contro il mio collo.

Tutto sembra più silenzioso del solito, forse è lei che con la sua lingua velenosa scatena l'inferno intorno a me. Mi giro lentamente e la guardo con la coda dell'occhio. La sua guancia è premuta contro la mia spalla, donandole un'aria quasi innocente. Le labbra carnose sono leggermente schiuse e le sue lunghe ciglia sembrano rilassate anche loro.

I capelli ricadono sulle sue spalle coperte da un piumino bianco ed alcune ciocche ricadono sulla mia spalla. Sposto il naso verso la sua nuca e l'odore famigliare di lavanda mi sovrasta le narici, dandomi una sensazione di euforia.

Le sue mani unite sono appoggiate contro il mio petto e le gambe fasciate dai jeans chiari sovrastano la mia posizione, donandole un'aria dominante, ma allo stesso tempo di quiete.

Un ghigno contorna il mio viso quando vedo la maglietta strappata che lascia intravedere il suo reggiseno bianco, il quale contrasta con il succhiotto violaceo che le ho lasciato.

Chiudo gli occhi quando sento i boxer iniziare a stringere. Se non fosse per il fatto che era dolorante per ieri sera, avrei mandato a fanculo le regole sulla mia macchina e l'avrei scopata nell'instante in cui la sua bocca si chiudeva intorno al mio pollice.

Vorrei restare con questa pace per sempre, ma so con certezza che finirà appena aprirà le iridi color miele. Sposto una ciocca dal suo viso e la scuoto leggermente.

"Nev svegliati." Continuo a scuotere i suoi fianchi, ma lei in risposta, si alza leggermente e allaccia le mani intorno al mio collo e scivola più vicino alla mia erezione che sta cercando di contenersi nei pantaloni, dopo questo suo gesto involontario.

Il suo petto é schiacciato contro il mio ed ora l'unica cosa che vedo sono i suoi fili di grano, visto che il viso é rivolto verso il finestrino. Il suo cazzo di profumo mi fa dimenticare per un attimo il mio obbiettivo.

Scuoto la testa e insinuo le mani sotto la maglietta e con i polpastrelli percorro la sua schiena fino ad arrivare al gancetto del reggiseno, con l'indice percorro il bordo e arrivo alla spallina, che tiro leggermente verso la direzione opposta e rilascio, causando un rumore che riecheggia nella Jaguar.

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