Capitolo 47

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Nevaeh

Esco dallo spogliatoio e vedo la figura di Marc spostare l'attenzione dalla porta a me.

"Quindi lo conosci." Inarco le sopracciglia alla sua domanda e capisco che riferisce al coglione che è appena uscito.

"Purtroppo si, ma solo di vista." Gli rispondo, chiudendo la porta dietro di me. Mi affretto a raggiungere la porta principale, ma lui mi ferma di nuovo.

"Non mi sembrava affatto così." Mi mordo l'interno del labbro, pensando che sicuramente ha sentito la nostra conversazione.

"Era una piccola lite, nulla di che." Alzo le spalle e lo guardo. Cosa vuole dirmi? Che sono licenziata perché lo conosco?

"Queste liti come tutto il resto di quello che fate, non devono accadere nel mio cinema." Marc incrocia le braccia al petto e mi guarda.

"Si hai ragione. Ti chiedo scusa, non ricapiterà più." Io annuisco e lui alza un sopracciglio.

"Ora vai a casa, sei distrutta." Mi fa cenno con la testa e io annuisco. Afferro la maniglia e spingo la porta in vetro. Mi dirigo verso la macchina, mentre le parole continuano a ripetersi nella mia testa.

"Sei solo un rimpianto per me, Nevaeh Rose."

Per lui lo ero. Ero solo un rimpianto. E mi è bastato vedere i suoi occhi, scuri quasi neri, per capire che non stesse mentendo.

Le mie parole non lo hanno toccato minimamente, segno che non gli interessa niente di quello che è successo tra di noi.

Mi è stato vicino, entrando involontariamente nella mia testa. Ma nello stesso modo in cui è entrato, è uscito. Ora al suo posto c'è solo un vuoto.

Il vuoto che ha lasciato nel mio corpo, nella mia mente. Il vuoto che dovrò colmare da sola quando avrò gli attacchi di panico.

La colpa è mia. Per averlo fatto entrare nella vita. Per avergli mostrato quel lato di me. Per aver provato ad afferrare la sua mano. Per aver lasciato che lui afferrasse la mia.

"Secondo me sta male." La voce di mia sorella mi distrae dai miei pensieri. È seduta dalla parte opposta del bancone e mi guarda con un sopracciglio alzato.

"Oppure è solo soprappensiero. Quante paranoie di ti fai Maddie." Alex afferra, guardando la bionda affianco a lui. Lei scuote la testa e addenta il bacon.

"Perché non parla più con me. Preferisce stare con il suo migliore amico che con sua sorella." Addento il toast al burro d'arachidi e marmellata e la guardo.

"Forse perché ultimamente è impossibile parlare con te Mads? Ti arrabbi per qualsiasi cosa." Le dico e lei aggrotta le sopracciglia e si alza.

"Non mi arrabbio per qualsiasi cosa, ma tu tesoro mi parli a monosillabi. E questo perché? Perché sei sotto l'influenza dello Wilson deficiente." Scuoto la testa alle sue parole e mi alzo anche io. Finisco il mio toast e metto il piatto nel lavandino.

"La vuoi smettere di insultarlo? Avete sbagliato entrambi, ma tu hai iniziato. Per quale motivo? Perché sei gelosa. Ora se non ti parla più non prenderla con me, ma con te stessa." Mi appoggio al lavandino e incrocio le braccia al petto.

Da quando ha litigato con Harry è ingestibile. Ora sta sempre con Ryan. Sicuramente per fare una ripicca a Harry, ma lui sembra fregarsene.

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