Capitolo 80

29.4K 1K 390
                                    

Nathaniel

Entro in casa e vado in cucina gettando le chiavi sul tavolino. Aggrotto le sopracciglia quando sento delle voci provenire in camera di Jake. Pizzico il ponte tra le sopracciglia e mi dirigo verso il corridoio.

La mia sneaker bianca calcia la porta di mio fratello, spalancandola. Mi sporgo velocemente e inarco un sopracciglio vedendo Jake e Nev concentrati a vedere qualcosa sul computer centrale di Jake. Non si sono accorti della mia presenza.

«Non puoi dirmi che è meglio l'orchidea della rosa.» Sposto lo sguardo verso la testolina bionda con gli occhi incollati allo schermo.
«È troppo basica la rosa rossa, Nevie. Hai visto che colori l'orchidea?» Ribatte mio fratello. I miei occhi si posano sullo schermo. Stanno spiano quel coglione del rettore.

«Non è così, ora glielo cambio.» Alzo un sopracciglio alle parole di Nev e mi acciglio quando la vedo armeggiare con il computer di Jake, cambiando lo sfondo dello schermo ed entrambi si scambiano un'occhiata veloce ghignando quando il rettore impreca nel piccolo riquadro in altro a destra.

«Okay devo darti ragione» Mio fratello aggiunge annuendo. «Anche perché così poi la colpa ricade tutta su di te.» Dice, spostando lo sguardo sul computer laterale dove ci sono i codici di qualche software.

«Jake!» Nev alza la voce e gli assesta uno schiaffo dietro alla testa, che lui attutisce. Un pugno sarebbe stato meglio. «Smettila di far ricadere i tuoi stupidi crimini su di me!» Lo guarda seria e Jake in risposta alza le spalle.

«Sei complice quanto me per miei crimini.» Mio fratello indica il computer. «Poi non sono crimini, ma semplicemente curiosità.» Asserta con nonchalance quel deficiente di mio fratello.

Lei incrocia le braccia al petto e si lascia cadere sulla sedia, facendo muovere i capelli e di conseguenza sprigionando nell'aria il pungente della lavanda. Chiudo gli occhi inalando il pungente del suo profumo.

Da questa angolazione posso vedere il solco delle sue tette fasciate dal top attillato. Mi inumidisco le labbra e faccio scorrere gli occhi lungo le sue cosce, che in questo momento vorrei avere intorno al mio collo.

«Conosco i codici dei server della stazione di polizia, ci tiro fuori io.» La strafottenza di mio fratello prevale sulla sua coglionaggine, mentre sfodera un sorriso.

«Pensa te che affare, siamo in una botte di ferro allora.» Ghigno soddisfatto alla risposta di Nev e alla reazione di Jake che la sta guardando stupito. Alla piccola ficcanaso nessuno gliela taglia quella lingua velenosa.

«Bene se la pensi così allora non ti insegnerò a liberarti dalle manette.» La guarda con aria di sfida. Nev in risposta assottiglia gli occhi e allunga mano verso il suo viso, tirandogli il naso.

«Glielo insegnerò io dopo che l'avrò scopata ammanettata alla testiera del letto.» Mi intrometto nella loro conversazione e poso i palmi delle mani sulla scrivania ai loro lati. Entrambi sobbalzano visto che non si sono resi conto di me.

«Occhio che come ci sei finito una volta ammanettato, ci finisci ancora.» Getta la testa indietro e mi guarda dal basso facendomi l'occhiolino. Serro la mascella e la guardo al contrario dall'alto.

Afferro il suo viso con una mano e le strizzo le guance, mi abbasso su di lei, facendo scontrare i nostri respiri. «Prima o poi te ne pentirai di usare questa cazzo di lingua velenosa.» Soffio sul suo viso e faccio per tirarmi su, ma lei allunga la faccia verso la mia e mi morde il naso.

«Prima o poi te ne pentirai di voler avere sempre l'ultima parola.» Soffia di rimando sul mio viso e i suoi occhi si muovono saettanti, scrutandomi. Aggrotto le sopracciglia e rilascio la presa tirandomi indietro.

DECEITFUL Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora