Capitolo 70

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Nathaniel

«Che c'è? Mio padre non ti ha dato la tua dose giornaliera di fenciclidina?» Mi blocco sul posto e stringo i pugni. Il corpo attaccato al mio mi impedisce di avanzare, ma solo perché io voglio che sia così. Questa volta non mi limito solo a spaccargli la faccia.

Lo guardo impassibile mentre penso ai modi più lenti e dolorosi per strappargli quel sorriso finto del cazzo dalla sua faccia di merda. Un pezzo di merda come suo padre.

«Sono qui, Nate.» La voce rassicurante di Nev arriva alle mie orecchie. «Sono qui.» Ripete, facendomi capire la sua presenza. Schiocca un bacio sulla mia scapola, posandoci poi la guancia sopra. La sua testolina bionda sta formulando così tante domande, troppe anche per lei.

«Che c'è? Non te lo aspettavi? » Mi domanda con aria di sfida alzando un sopracciglio. Ha avuto molte occasioni per dirmelo e lo sta facendo proprio ora. Tale padre tale figlio, ha un piano ed ha trovato il momento giusto per metterlo in atto. Faccio uno scatto verso di lui, diminuendo le distanze tra di noi.

«Questo dettaglio ti era sfuggito.» Fa un passo avanti e Nev prontamente chiude la sua mano intorno al mio pugno, stringendolo leggermente.

Mi è stato sempre sul cazzo, anche quando allenava me e i miei fratelli, ora è tutto amplificato. La voglia di ucciderlo scorre nelle vene, arrivando dritta al cervello, che la vede come unica soluzione. Non vedo altro che la visione del suo corpo senza vita.

«Stai cercando di ragionare con gli ultimi due neuroni che la polvere d'angelo ancora non ti ha bruciato?» Incrocia le braccia al petto e resta nella stessa posizione.

Liam sta cercando di iniziare il suo gioco, ma la mia mente è altrove. Le scene si susseguono: lui che ha allenato Nev, l'ha fatta gareggiare con lui ad corsa di moto clandestine, l'ha porta a cena fuori, ha messo in pericolo la sua vita quella volta che stava per buttarsi sotto un auto che stava per esplodere, l'ha toccata, l'ha baciata.

I miei occhi si spostano velocemente destra e a sinistra, iniziando a capire il suo subdolo comportamento. Tale comportamento che ha sempre avuto un fine e che con questa rivelazione, sta uscendo fuori.

«L'hai usata per arrivare a me, pezzo di merda.» Ringhio furioso, liberandomi dalla presa della piccola ficcanaso e scagliandomi su di lui. Gli do una spinta, facendolo barcollare, ma non cade.

Una presa sul retro della giacca che tenta di impedirmi di avanzare, ma questa volta è inutile. Neanche un miracolo lo salverà questa volta.

Liam si riprende immediatamente e imita il mio gesto spintonandomi, ma a differenza sua resto nello stesso posto.

Nello stesso momento il cui sto per parare il suo pugno, una chioma bionda si mette davanti a me e spinge il suo corpo contro il mio per farmi indietreggiare.

«Non ti azzardare a toccarlo» Asserta Nev, prendendo le mie difese. Liam blocca la mano in aria e inclina la testa, ghignando.

«L'hai ammaestrata per proteggerti il culo ora?» Domanda, passando lo sguardo da lei a me.
«Ammaestrata? Qui l'unico cane sei tu.» Fa un passo verso di lui, ma le mie mani si posizionano spalle di Nev, spostandola da davanti a Liam, così da riportarla dietro di me. Giro la testa nella sua direzione, lanciandole un'occhiata veloce.

Lei scuote la testa e avanza guardando male Liam, ma roteo il corpo nella sua direzione e metto un braccio intorno alza sua vita, facendole sollevare i piedi da terra. Per quanto me lo faccia diventare duro quando si incazza, non è questo il momento e la persona con cui mettersi contro.

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