Chapter 49

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Nathaniel

"Tu hai bisogno di me come io ho bisogno di te, Nate." Le sue labbra si muovo contro il mio collo. Facendo riecheggiare quelle parole nel mio corpo e nelle mie orecchie.

Il profumo di lavanda invade le mie narici e i suoi capelli mi solleticano la pelle. Faccio scivolare le mie mani sotto alla giacca, delineando la curva dei suoi fianchi.

La sua trachea si muove contro il mio collo quando ingoia il groppo in gola, realizzando quello che ha appena detto. Fa per sollevarsi, ma io le afferro le natiche e le strizzo. Lei sobbalza, così da capire che deve dimettersi giù.

"Nate io non vole-." La interrompo, afferrandole le guance con una mano. Avvicino le mie labbra alle sue e lei sposta i suoi occhi nei miei.

"Non volevi però lo hai fatto, piccola ficcanaso." Afferra la mia mano, liberandosi dalla presa. Intreccia le nostre dita, appoggiandole sul materasso.

Senza neanche darmi il tempo di realizzarlo, le sue labbra sono sulle mie. La presa sulla mano si allenta, capendo il gesto improvviso che ha fatto. Le mie labbra non si muovono con le sue, così lei le stacca dalle mie.

Nei suoi occhi c'è preoccupazione e imbarazzo. È preoccupata per la reazione che io potrei avere nei suoi confronti. Ora non solo la sua lingua è velenosa, ma anche le sue labbra.

"Voglio vedere fino a che punto riesci a spingerti." Le do uno schiaffo delicato sul culo e lei sgrana gli occhi, ma allo stesso tempo mi colpisce il petto. Un ghigno appare sul mio volto.

Il mio ghigno scompare quando afferra entrambe le mie mani e le mette ai lati della mia testa. Con una mossa sposta i capelli di lato e con il corpo si struscia su di me.

I suoi capezzoli sfregano contro i miei pettorali. La mia attenzione passa dai nostri corpi che si scontrano alle sue labbra. Lei ne approfitta e posa di nuovo le sue labbra sulle mie.

La sua mano scivola tra i miei capelli e li tira leggermente, facendomi dischiudere le labbra. Con prepotenza la sua lingua si insinua nella mia. La scossa che passa tra di esse, mi costringe a ricambiare.

Le nostre labbra si muovono insieme, cercandosi tra loro e volendo sempre di più. I nostri respiri si scontrano. L'alcool è ancora presente, ma i nostri corpi lo stanno smaltendo.

Ribalto la situazione, mettendola sotto di me. Stringo i denti e serro la mascella, quando sento la ferita sulla coscia pulsare. Nev si stacca da me e posa le sue mani sul mio petto.

"Questo è quello che succede alle persone testarde e maniache del controllo." Lei afferma e io la guardo. Appoggio il peso sui gomiti, ma il dolore non svanisce.

"Sta zitta. Ti ho lasciato strusciare sul mio cazzo fino a poco fa." Afferro il suo labbro inferiore tra i denti e lo tiro leggermente. Nev allaccia le gambe intorno al mio torace e con una spinta si posiziona di nuovo sopra di me.

"Tu prova un'altra volta a bere e giuro che ti taglio la lingua." Incrocia le braccia al petto e mi guarda.

"Non puoi impedirmi di fare quello che voglio." Mi dice e io le pizzico un fianco, facendola sussultare. Lei schiaffeggia la mia mano e io continuo.

"Baciare quel pagliaccio è quello che volevi?" Le domando e continuo a pizzicare la sua pelle coperta dalla mia giacca. Mi mordo il labbro visto che sta saltando sul mio cazzo.

"Sai la tua risposta può essere più appagante di un orgasmo." I suoi occhi color miele si fissano su i miei. Sbatte le palpebre più volte, aprendo leggermente le labbra.

"Il bacio tra me e Liam sono affari miei. " Afferma e  prende la collana con il pugnale, passandola tra le mani.

"Allora anche la scopata con Tracy sono affari miei." Le dico. I suoi occhi non incontrano i miei e porta la punta del puntale sulla mia pelle, premendo con forza.

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