Chapter 48

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Nathaniel

Le ginocchia sbattono contro il pavimento freddo, quando la forza abbandona il mio corpo. Appoggio il palmo della mano a terra, mentre le gocce di sangue iniziano a macchiare il marciapiede.

Il mio respiro si fa sempre più lento e il dolore inizia ad invadere il mio corpo. Abbasso lo sguardo e vedo un foro che attraversa la mia maglietta e il sangue che continua a fuoriuscire.

Chiudo gli occhi e serro i denti quando mi piego leggermente per vedere la profondità della ferita. Il proiettile è ancora lì.

"Quindi la pantera ha ceduto." La mia testa si gira di scatto. Mi acciglio quando vedo la piccola ficcanaso in ginocchio e vicino a lei il coglione, che ha osato sfidarla e che si è beccato un calcio nei coglioni.

"Ah quindi senza Wilson non parli più?" Il moro si inginocchia davanti a lei e le tocca la spalla, ma lei non reagisce. Inclino la testa e aggrotto le sopracciglia quando realizzo, che sta avendo un attacco di panico.

"Ti ha scopato così violentemente da lasciarti senza voce?" La bionda trema, mentre cerca di respirare. La bionda allunga la mano verso la figura davanti a lei, ma il deficiente, fa scendere la mano lungo la clavicola, per poi toccare la sua pelle scoperta.

Provo ad alzarmi, ma un dolore mi blocca. Poggio tutto il peso sulla gamba destra e serro la mascella, alzando anche la gamba sinistra.

Appena faccio un passo, un dolore lancinante mi impedisce il movimento. Un secondo proiettile ha attraversato la coscia. Stringo i denti e inizio a camminare verso di loro.

"Posso fartela tornare io la voce. Facendoti urlare come si deve." Dice lui, facendo scivolare il polpastrello lungo lo scollo a V del maglioncino. Mi avvicino a loro, zoppicando e cercando di fare attenzione a non mettere il peso sulla gamba ferita.

"Oppure ti spacco quella faccia da cazzo che ti ritrovi." Affermo io. Lui si gira lentamente verso di me e io alzo la gamba e colpisco la sua faccia con la suola del mio anfibio.

Vacilla, ma non cade a terra. Serro le mani a pugno per il dolore e alzo il ginocchio, facendo scontrare la mia rotula contro il suo naso. Metto un ginocchio a terra e colpisco la sua faccia. I miei anelli sbattono contro il suo naso. I gemiti di dolore lasciano la sua bocca.

Il sangue inizia ad invadere il suo viso. Il naso è gonfio, quindi deduco che sia rotto. Il labbro è spaccato in diversi punti. Gli occhi sono chiusi per via del gonfiore che si sta formando.

Prendo i suoi capelli in pugno e sollevo leggermente la sua testa, per poi sbatterla violentemente contro la superficie dura sotto di lui. Ripeto l'azione più volte.

I suoi versi di dolore passano in secondo piano quando sento la bionda vicino a me, cercare di respirare. I suoi occhi lucidi sono fissi sul marciapiede.

"Nev?" La sua testa si gira verso di me, facendo muovere la coda di cavallo a destra e sinistra. Le sue labbra sono dischiuse, mentre cerca di far entrare ossigeno nei suoi polmoni.

La sua mano scivola lentamente sul marciapiede, verso la mia direzione. Senza pensarci due volte intreccio le nostre dita. I suoi occhi si spostano sul contatto che ho creato.

Pulisco la mano sporca di sangue sui jeans, per poi metterle un braccio intorno alle spalle. La spingo verso di me e lei posa il suo naso sulla mia spalla.

"Ci sono io, Nev." Le mie parole non sembrano farla calmare. Il suo respiro affannato batte contro la mia pelle. I suoi capelli legati ricadono sulla mia schiena.

"Respira." Lei scuote la testa e io sospiro, accarezzandole la schiena. L'unico dolore che sento è quello intorno alla mia mano. La forza con cui stringe la mia mano indica il conforto di cui ha bisogno.

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