Capitolo 6

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Nevaeh

"Devi imparare a portarmi rispetto, ficcanaso."

Le parole riecheggiano nella mia testa da questa mattina. Non ho mai incontrato persona più presuntuosa. Non può parlarmi così. Sono un essere umano, merito rispetto anche io. Crede che l'intera Università è ai suoi piedi, ma non è così.
Non la può passare liscia.

Fortunatamente l'ultima lezione è finita. Anche se non sono riuscita a concentrami su biochimica. Sospiro e chiudo il libro, che non mi è servito a niente.

Mi giro verso Josephine, la quale è ancora indaffarata a scrivere sul quaderno. "Jo" la chiamo e alza gli occhi dal libro, girandosi verso di me.

"Dimmi" Sistema gli occhiali sul naso e mi guarda.

"Mi servirebbero gli appunti della lezione di oggi." Mi passa il quaderno e faccio una foto. Di solito non ho bisogno che qualcuno mi passi gli appunti. È la prima volta.

"Grazie mille." Dico sorridendo e passandole il quaderno.

Mi alzo e fa lo stesso anche lei. "É successo qualcosa?"

"Nathaniel Wilson ecco cosa mi è successo." Afferro la borsa e ci incamminiamo verso l'uscita.

Si blocca e mi guarda.
"Cosa ti ha fatto?" Domanda con un cipiglio.
"È un coglione." Affermo riprendendo a camminare.

"Intelligente " Afferma e giro la testa verso di lei.
"Come scusa?" Conosco Josephine perché abbiamo tre corsi insieme, ma non si è mai sbilanciata così su qualcuno. Quindi solo io non lo conoscevo fino a due giorni fa.

"Intelligente ." Mi fermo e la guardo. Cosa cavolo sta dicendo?
"È vero." Spiega sistemando gli occhiali sul naso.
"Stai dicendo sul serio?" Aggrotto le sopracciglia.

"Si. Se non era per lui ora non stavo facendo il corso di biochimica con te ed ero ancora vergine ." Spiega arrossendo e io alzo un sopracciglio. Questo non me lo sarei mai aspettano da lei.

"Ma tu sei la migliore delle classe in biochimica e poi scusa ma mi sono persa sulla seconda parte del discorso" Ammetto, guardandola sbigottita.

"Fai finta che io non ti abbia detto nulla. Ci vediamo in giro." Si sistema lo zaino sulla spalla e si affretta a dirigersi verso l'uscita. Rimango sorpresa dal suo atteggiamento.

Dopo aver chiesto a cinque persone, arrivo alla pista di hockey. Il freddo mi punge il naso e sfrego le mani tra di loro. Non c'è nessuno. Strano mi avevano detto che lo avrei trovato qui.
Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo. Sobbalzo quando sento chiamare il mio nome.

"Che ci fai qui?" Mi giro e vedo mia sorella non molto distante da me. I suoi capelli sono scompigliati e le sue labbra sono gonfie. Si schiarisce la voce e sistema le ciocche bionde.

"Stavo cercando Harry." Un ghigno appare sulla sua faccia e indica una porta. "Neanche io riesco a fare a meno del sesso con lui." Afferma con desiderio negli occhi e mordendosi il labbro.

Una smorfia di disapprovazione appare sul mio volto. Crede veramente che io sia qui per questo? "Devo parlargli."

"Non sai cosa ti perdi." Detto ciò mi sorpassa "Mads" la chiamo e si gira "Si vado io tranquilla." Dice sbuffando e leggendomi nel pensiero, la vedo poi scomparire dalla mia vista.

Aggrotto le sopracciglia quando sento qualcosa di liquido scorrere sulla tempia. Porto una mano alla zona interessata e la ritraggo. È sangue. Sicuramente mi si è riaperta la ferita.

"Se non la smetti di aggrottare le sopracciglia non ti si rimarginerà mai la ferita ." Alzo lo sguardo e vedo Harry di fronte a me con le braccia incrociate. Anche lui hai i capelli scompigliati e le labbra gonfie.

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