Ritorno a casa

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La puttana più costosa di Mosca

-Capitolo 63-


Masha si era svegliata in un letto a lei estraneo.

Non era troppo preoccupata, non si era nemmeno degnata di vedere chi c'era accanto a lei.

Si ricordava soltanto che stava tornando a casa ma poi aveva avuto la brillante idea di andare in una discoteca per riprendersi.

"E guarda come sono energica" pensò ironica Masha.

Si alzò vide che il sole non era ancora sorto e come faceva sempre con i suoi amanti li lasciava risvegliarsi da soli.

Lei aveva un bambino a cui pensare.

<mmmm> la donna si voltò e vide che era un ragazzo carino, l'ameno anche quando era ubriaca aveva sempre buon gusto dai.

Controllò attorno al letto e vide dei preservativi, almeno anche quando era ubriaca era responsabile dai.

Individuò dove era il bagno e si andò a sciacquare le parti intime e poi si vestì, di certo non voleva farsi una bella doccia a casa di uno sconosciuto.

Prese tutto senza scordare nulla ma poi volle lo stesso verificare se conosceva davvero quel ragazzo, non si sapeva mai che l'avrebbe potuto incontrare in qualche evento e fare brutta figura.

Si avvicinò al lato del letto dove era sdraiato l'uomo e vide che aveva i capelli castani chiari e delle labbra leggermente screpolate.

Nessuno che conosceva né di persona né di vista.

Studiò poi l'appartamento, era un po' come il suo, ben decorato ma non da ricchi.

Uscì dall'abitazione.

Era stanca e aveva un leggero mal di testa, in due giorni aveva messo a dura prova i suoi nervi, prima Doronin e poi Mellow.

Si trovò davanti al cancello e cercando il bottone che lo aprisse nel mentre si massaggiava il capo.

Lo aprì e uscì fuori anche dall'edificio, ora la domanda era, dove aveva lasciato la sua auto?

<cazzo non ci credo!>

Guardò i nomi delle vie per cercare di ambientarsi, poi notò un orologio della strada che lesse che erano le 4 di notte.

<le abitudini non muoiono mai> si disse tra sé e sé, anche quando faceva la puttana e doveva andare a casa dei suoi clienti poi spariva nel cuore della notte per tornare al più presto da Sasha.

Sbuffò, doveva proprio fare serata eh?

"Ma poi da quanto non faccio una roba simile in solitario? Da più di tre anni di certo" si disse tra sé e sé.

Iniziò a camminare, cercando di ricordarsi il nome della discoteca che aveva frequentato la sera prima.

Camminò per un altro paio di isolati ma poi una macchina si fermò proprio accanto a lei.

La donna allontanandosi leggermente vide poi che il finestrino si era abbassato e riconobbe chi c'era alla guida.

<santo cielo Adrian Agap che spavento che mi avete fatto propendere, tornate forse da uno dei vostri lavori?>

Coloro che erano nell'auto con i finestrini oscurati erano i fratelli Ushansky, conosciuti a Mosca per essere degli eccellenti mercenari.

Adrian aveva i capelli neri e gli occhi castani scuro, Agap invece li aveva rossicci con gli occhi uguali a quelli del fratello.

Quello dai capelli neri fece un cenno di scuse e poi rispose alla domanda che gli aveva rivolto L'accompagnatrice.

<sì signorina, comunque se lo volesse sapere circa due settimane fa abbiamo sistemato anche il signor Razumnik. Gli abbiamo consigliato di pagare ciò che doveva invece che scappare>

Masha sorrise leggermente, quello era l'uomo che aveva picchiato Kristina, una delle ragazze del bordello, ed era felice di sentire quella notizia.

<sempre bravi nel vostro lavoro>

Quello dai capelli rossicci uscendo dall'auto disse <venga che la accompagniamo, non si preoccupi poi per le ricerche della sua auto ci occuperemo noi>

Masha sorrise e accettò la proposta.

Si mise dietro e appoggiando la testa guardò le strade vuote di Mosca.

<c'è qualcosa che la turba signorina?> chiese Adrian guardandola dallo specchietto, quegli occhi non lasciavano scappare neanche un po' di luminosità, ma Masha ci era abituata conosceva da tempo i due fratelli e disse massaggiandosi il capo <direi di si ma nulla di troppo serio>

Agap si girò e proferì <lo sa che ci possiamo occupare di noi dei suoi problemi vero?>

Masha sorrise e rispose <grazie ma sono a posto, se avrò bisogno vi chiamerò io>

I due fratelli si guardarono e poi si misero a controllare la strada davanti a loro.

Dopo una ventina di minuti erano davanti al bordello e Masha scendendo e andando nel finestrino del guidatore dove c'era Adrian con i suoi capelli neri disse <grazie per il passaggio e buona notte>

<buona notte a lei signorina e ci faccia sapere se ha bisogno di qualcosa>

Masha sorrise e poi li salutò con la mano quando la macchina si era allontanata.

Entrò nel bordello e vide che c'erano poche ragazze che stavano lavorando, chiese a una di loro se sapevano dove era Kenny e gli rispose che era sempre chiuso nel suo ufficio.

Masha salì le scale e poi trovandosi davanti all'ufficio del caro amico sospirò e aprì la porta.

Vide un Kenny addormentato sopra la scrivania con dei figli ancora in mano.

L'accompagnatrice si avvicinò accanto e gli fece delle carezze dolci.

Per via di quelle carezze Kenny aprì piano i suoi occhi e vedendo Masha spalancò gli occhi del tutto.

<Masha!>

<mi accompagni a casa? Se vuoi puoi dormire anche da me>

Il proprietario del bordello ancora stralunato per il risveglio disse <si ma guida tu che se no facciamo un incidente>

La donna sorrise e dopo una decina di minuti si trovarono davanti al suo appartamento.

Kenny andò subito sul letto della donna a dormire come un ghiro, invece Masha controllò Sasha e lo vide anche lui dormire beato con Artù che la guardava male dato che accendendo le luci l'aveva svegliato.

La donna sorrise e chiuse la porta, si mise qualcosa di comodo e poi togliendo almeno le scarpe all'uomo lo mise sotto le coperte insieme a lei.

Stava cercando di addormentarsi ma le era difficile, aveva perso il sonno e sospirò.

Kenny aprendo un occhio la vide e abbracciandola gli diede un bacio sulla tempia e poi se la strinse a sé e ricadde nel dolce abbraccio del sonno.

Masha fece delle carezza al braccio che la stringeva, chiuse gli occhi e si addormentò finalmente.

La puttana più costosa di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora