La puttana più costosa di Mosca-Capitolo 8-
<s-signorina Golubev>
Il cliente di Masha era arrivato a prenderla.
Si era fatta prendere al bordello, preferiva non far sapere dove abitava .
La signorina Golubev guardando da capo a piedi il suo cliente fece un segno positivo col capo e disse <bene vedo che ha ascoltato i miei suggerimenti, ah aspetti un attimo>
E avvicinando le sue mani al petto del signor Kozlov gli mise a posto la cravatta, dato che era così vicino al cuore del suo cliente poté sentire che aveva il battito accelerato.
Sorrise per non ridere e dandogli un colpo proprio in quel punto disse <su su non deve emozionarsi per così poco signor Kozlov!>
L'uomo tutto rosso disse <come se io mi emozionassi per ciò! Su salga in auto se no facciamo tardi!>
Masha con un gesto elegante si coprì la bocca, l'unica cosa che avrebbe voluto fare era ridergli in faccia ma sappiamo benissimo entrambi che non l'avrebbe mai fatto in tutta la sua vita, e così salì dalla parte del passeggere.
Il tragitto era abbastanza lungo e all'inizio entrambi erano stati in silenzio.
Il signor Kozlov stava sbirciando il bellissimo corpo della sua accompagnatrice, il vestito che aveva scelto le stava d'incanto.
Era un verde quasi acqua che le fasciava i fianchi e risaltava il seno, indossava anche una collana con degli smeraldi piccoli piccoli a poca distanza l'uno dall'altro.
Aveva dei bracciali sottili dorati a coppie di tre e gli orecchini erano dei pendenti lunghi sempre fatti di smeraldo.
I capelli erano raccolti molto bene, nessuna ciocca di capelli osava andare fuori posto e il suo viso era splendido con poco trucco, proprio il giusto per coprire piccole imperfezioni o occhiaie dovute dal suo gatto!
Il soprabito che aveva scelto era una pelliccia che arrivava fino ai polpacci, una pelliccia leggera di color grigio marmo.
Masha invece guardava fuori dal finestrino, era stanca morta, non solo per colpa di Artù ma anche perché era andata a riprendere il suo bambino e insieme a loro si erano aggiunti i due figli di Gaiya, Rozana e Lairon.
Li aveva portati al bar a prendere la merenda e poi erano andati al parco e beh, tenere d'occhio ben tre bambini in mezzo ad altri bambini non era semplice.
<signor Kozlov lei sa chi è il padrone di casa?>
Il cliente era stato beccato in flagrante a guardarle le gambe belle e lunghe. Rispose rischiarandosi la voce <certo che lo so, si chiama Boian Doronin è proprietario di un'azienda petrolifera->
<quello lo so signor Kozlov ma sa cosa ha fatto ad una delle sue feste?>
L'uomo la guardò con l'occhio della coda e disse <sentiamo cosa avrebbe fatto?>
<una mia informatrice mi ha confidato che il signor Doronin ha molto a cuore la sua collezione, soprattutto quella nella stanza bianca>
<stanza bianca?>
<Esatto non so da dove venga il nome ma si dice che ci sia la sua collezione più preziosa di pietre rarissime, e beh chi si avvicina muore>
Il cliente stava per ridere, morire per avvicinarsi ad una stanza che sicuramente sarebbe stata controllata che sciocchezza.
<muore letteralmente signor Kozlov, la mia informatrice era presente quando hanno sparato in fronte al poveretto che si è trovato nei dintorni>
Kozlov chiuse subito la bocca e incominciò a sudare freddo.
<ora, dato che è il suo debutto in società stia vicino a me e le indicherò io le persone con cui è sicuro parlare non solo per i suoi affari ma che per la sua incolumità, non vada da nessuna parte senza dirmelo->
<le vorrei ricordare signorina Golubev che sono un uomo grande e vaccinato, devo davvero chiedere il permesso di andare in bagno quando ne avrò bisogno?>
Masha lo guardò e sorrise <beh se non vuole fare brutte figure io glielo consiglio sa>
Il cliente stava per aprir bocca per lamentarsi ma fu interrotto dal movimento sensuale dalle belle gambe lisce di Masha e tornò a guidare silenziosamente.
Masha ghignò, per vincere una discussione non c'era sempre bisogno delle parole ma si poteva comunicare benissimo anche in altri modi.
Il tragitto alla fine non durò molto e infatti ad accoglierli arrivarono delle persone con armi e visiere per coprire il volto a chiedere l'invito.
Masha rimase abbastanza sorpresa, alcune volte era andata a feste di megalomani con una paccata di soldi assurda, ma non aveva mai visto così tanti uomini di sicurezza così ben armati, per ogni auto c'erano cinque persone che bloccavano tutte le portiere.
<signor Kozlov cosa ha fatto esattamente per essere invitato a questo tipo festa?> disse con ironia l'accompagnatrice.
<beh o sono bravo col mio lavoro o mi vogliono fregare signorina Golubev, sa cosa le dico, mi sa che mi farò anche accompagnare in bagno da lei vista la situazione>
Masha si mise a ridere, e come trattenersi?
Anche lei si sarebbe fatta accompagnare in ogni angolo di quella villa, guardò ancora fuori dal finestrino dell'auto e cercò di studiare un po' l'architettura della "villa".
Uno degli uomini che avevano circondato la loro auto bussò al finestrino del guidatore.
<l'invito signore>
Il cliente senza far aspettare neanche un secondo gli diede subito ciò che voleva e dopo interminabili secondi a controllare l'invito l'agente tirò fuori una torcia e la puntò contro il biglietto.
Entrambi gli invitati si guardarono confusi e poi Masha sporgendosi vide che l'ombra del foglio creava una B e una D.
<Solo un pazzo farebbe una cosa simile> disse tra sé e sé ma fu interrotta dall'uomo che li stava controllando che disse <semplicemente il nostro signore tiene alla sicurezza della sua collezione. Prego proseguite pure>
E restituendo il biglietto d'invito fecero segno di andare avanti con l'auto.
C'erano anche i parcheggi segnati per ogni invitato, come si faceva ed essere così meticolosi?
Masha e Kozlov scesero dall'auto e rimasero entrambi abbastanza colpiti dalla facciata della villa.
<bene signor Kozlov> e il cliente sentendosi chiamare si girò verso l'accompagnatrice che con un bel sorriso freddo disse <si goda la sua prima serata nell'alta società>
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La puttana più costosa di Mosca
ChickLit꧁𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂 ꧂ 𝑪𝒐𝒏𝒕𝒊𝒏𝒖𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝒔𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 "𝒊𝒍 𝒕𝒆𝒔𝒐𝒓𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒖𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑴𝒐𝒔𝒄𝒂" Donna dai mille vestiti e dagli incantevoli gioielli rapisce il cuore di chi la guarda, ma non è disposta a condividere il suo con nessun'al...