Artù!

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La puttana più costosa di Mosca 

-Capitolo 7-

Masha stava dormendo beata immersa nel suo cuscino memory, non era affatto una persona mattiniera e se poteva dormire dormiva fino all'ultimo.

Peccato che a una piccola creatura a quattro zampe sapendolo non gliene fregasse molto...

Artù dato che stupido non era si prese una piccola vendetta per non averlo fatto mangiare insieme a loro sul tavolo e così gli saltò addosso.

<santo Dio!!> la donna dallo spavento si ritrovò sul pavimento per il salto che aveva fatto e sapendo benissimo chi fosse stato cercò subito il colpevole che lo vide correre fuori dalla sua stanza.

<bastardo giuro che quando Sasha è a scuola io con te ci faccio un bollito!>

Si alzò e silenziosamente cercò di prendere quel mostriciattolo bianco senza farsi sentire.

"Come diamine è possibile che ogni mattina è la stessa storia?!"

chiuse piano la porta du camera sua e sentendo che il pomello non era regolare al suo tocco lo guardò e vide tutte le graffiate che Artù aveva dato al pomello per entrare nella sua stanza.

<mmmmm! maledetto gatto!>

E proprio quando stava imprecando contro di lui il bel felino accarezzò i polpacci della donna con la sua coda.

Masha sorridendo strinse ancora di più il pomello e con una vena che stava pulsando fin troppo disse <ooo gatto tu si che sai provocare bene la gente!>

E Artù vedendo la sua padrona con quella espressione aveva capito che era fottuto.

<Artù torna qui e prendi atto delle tue azioni!>

E così la mezzora dopo Artù la passò a scappare dalla sua padrona che lo voleva fare a fettine mentre il piccolo Sasha dormiva beato immerso nel suo cuscino a piume.


<forza Sasha lavati i denti e poi vieni che ti accompagno a scuola>

La donna si stava raccogliendo i capelli mentre il bambino era appoggiato alle sue gambe.

<ma Masha io oggi sto male possiamo stare a casa?>

La donna sbuffando disse <certo, certo. Su Sasha che se facciamo tardi a scuola poi non ti prendo la torta al cioccolato come merenda>

Il bambino spalancò la bocca e poi appoggiando la testa sulle gambe dell'accompagnatrice si mise a pensare.

Cosa era meglio?

Stare a casa con Artù e Masha oppure andare a scuola e poi avere la torta?

"Artù e Masha li posso sempre vedere dopo, la torta al cioccolato non ce l'ho tutti i giorni!"

<la torta Masha ! La torta!>

La donna sorrise e disse guardandosi allo specchio <allora sai cosa fare per averla no?>

E dopo ciò il bambino schizzò verso il bagno a lavarsi bene bene i denti.

Masha intanto prese una delle buste che aveva preso ieri e tirò fuori dei bei pantaloncini e una camicetta carina per il suo bambino.

<Sasha hai finito?>

<arrivo! Arrivo!> e proprio pochi secondi dopo apparve tutto scombinato con il segno bianco del dentifricio attorno alla bocca.

La accompagnatrice trattenendo le risate disse <ma insomma Sasha credevo che avessi imparato bene a lavarti i denti>

<ma io me li lavo benissimo! Guarda!> e fece vedere i suoi denti anche grazie con l'aiuto delle sue dita piccole piccole.

Masha si avvicinò per controllare e fingendosi impressionata disse <ma che bravo Sasha ! Devi lavati bene così anche dopo aver mangiato la tornata se no ti vengono le carie e dobbiamo andare dal dentista>

Il bambino spalancò gli occhi e coprì la bocca con le sue mani e disse <il dentista no!>

La donna sorrise e accarezzandogli la testa disse <dai dai ora vieni qui che ti vesto per bene, ti ho comprato dei pantaloni e una bella camicia dal signor Peresvet dopo scuola mi dici se sono comodi o meno va bene?>

Sasha fece di sì con la testa e dopo essersi fatto aiutare a farsi vestire si guardò allo specchio e tutto felice abbracciò la sua Masha.

La donna arrossendo per il gesto, gli accarezzò le guance e poi lo prese in braccio, prese la sua borsa il piccolo zainetto del bambino e fulminando con uno sguardo il gatto poi uscì dall'appartamento.

La puttana più costosa di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora