Bella«Lui ha bisogno di me». Con quelle parole, gli voltai le spalle e salii sulla Mercedes dai finestrini oscurati, che mi attendeva pronta a partire. Non volli posare lo sguardo su di lui, sicura che qualsiasi cosa avessi visto mi avrebbe trattenuta lì, non potevo fermarmi proprio ora.
Edward era in pericolo.
E lo era per colpa mia.
Qualsiasi cosa avessi provato per lui sembrava scomparsa, così come il gelo per la sua perdita, alleviato e curato dal calore umano - anche se poi non tanto - di Jacob.
Ma non potevo permettere che morisse. Non per causa mia.
Non lo odiavo fino a quel punto.
Anzi.
Come l'amore era scomparso anche l'odio. O almeno così pensavo. Ormai per lui nutrivo solo un profondo affetto, che mi stava portando in Italia per salvargli la vita.
Poi sarei stata libera. Libera di amare Jacob. Libera di vivere una storia senza segreti. Libera.
«Ti odierà» mi disse Alice.
«Capirà» risposi io.
Non sapevo se si stava riferendo a suo fratello o al mio sole personale, Jacob, ma la mia risposta si riferiva tanto all'uno quanto all'altro. Edward avrebbe capito, perché lasciandomi lui stesso si era augurato che io trovassi qualcun altro con cui essere felice. Jacob avrebbe capito, perché di ritorno dall'Italia sarei tornata da lui, e con lui sarei rimasta fino a quando mi avesse voluta.
«Come hai potuto?» ormai era chiaro che la sua prima affermazione si riferiva a suo fratello.
«Alice, credimi, ho sofferto come non mai quando Edward se ne è andato. Per mesi ho trascinato la mia esistenza, facendo finta di essere ancora viva quando dentro mi sentivo arida e senza un briciolo di speranza. Poi è arrivato Jacob. Dolce, solare, mi capiva al volo, e spesso senza bisogno che aprissi bocca. Ho pensato che sapesse leggere nel pensiero. E quando mi sono resa conto che questa sintonia l'aveva solo con i miei desideri ho iniziato a considerarlo il mio migliore amico, ma ora... ora credo che ci sia qualcosa di più» le risposi, pronunciando l'ultima frase a mezza bocca, come se fosse una colpa.
Ma non lo era.
Era suo fratello quello che mi aveva abbandonata, lasciandomi sola, senza punti di riferimento, completamente al buio. Ed era Jacob che era venuto a rischiarare il mio buio e a riscaldare il mio cuore che si era come congelato, in attesa che qualcuno lo facesse battere di nuovo. Ci era voluto un po' di tempo, e non batteva per Jake come aveva battuto per Edward, ma ero sicura di quello che volevo, e quello che volevo era Jacob.
Lui non mi avrebbe mai lasciata sola. Lui non mi avrebbe mai tradita. Lui non avrebbe mai permesso che il mio cuore smettesse di battere.
Il punto era quello.
Neanche Edward l'avrebbe mai permesso. Era per questo che mi aveva lasciata. Eppure era quello che l'aveva quasi fermato.
«Se sei così sicura di amare Jacob, perché hai tentato il suicidio buttandoti dalla scogliera?»
Alice stava dando voce ai miei dubbi. Io sapevo di provare qualcosa per Jake che non era soltanto amicizia, ne ero certa. Ma allora perché continuavo a cercare un modo di avere quelle "allucinazioni" su Edward? Perché continuavo ad avere bisogno di lui? Perché se dovevo pensare a qualcosa che mi faceva male era solo alla sua faccia che pensavo?
Anche se a dirla tutta, ormai l'idea del suo viso era affiancata all'espressione delusa di Jake quella sera. L'idea di aver fatto soffrire Jake mi faceva star male quasi quanto l'abbandono di Edward. Ma se non potevo chiamare amore questo, cosa poteva essere?
«Alice, perché mi fai tutte queste domande?» chiesi.
«Bella, continuo a vedere te trasformata in vampiro. Secondo te è una cosa logica se tu vuoi stare con un licantropo?» mi rispose.
No, non era una cosa logica. Ma a lei non lo dissi, limitandomi ad annuire con la testa.
Ero indecisa.
Indecisa come solo una persona che doveva scegliere cosa diventare nella propria vita poteva essere. Indecisa come ero stata fino a pochi giorni prima, tra il dire a Jake cosa provavo per lui e il tenermelo per me. Indecisa tra lo sperare con tutte le mie forze che Edward sarebbe tornato da me e l'abbandonarmi a quel nuovo sentimento che scaldava il mio cuore.
In bilico tra il fuoco e il ghiaccio.
Come potevo scegliere tra Edward, bello come un dio greco, sensibile, colto, premuroso, sensuale, perfetto, e Jacob, altrettanto bello, ma di una bellezza più umana, dolce, testardo, pieno di difetti e per questo ancora più adorabile?
«Bella, sei su questo pianeta?» Alice mi aveva detto qualcosa, ma ero persa nei miei pensieri e non mi ero neanche accorta che avesse parlato.
«Scusami Alice, mi hai chiesto qualcosa?» le risposi.
«Volevo solo sapere a cosa pensavi.»
«Alice, è difficile. Per certi versi io voglio ancora bene a tuo fratello, e forse è solo per questo che sto venendo con te in Italia, ma la sofferenza che ho provato quando mi ha abbandonato ha cambiato il mio modo di pensare.
Se tornare con lui significa vivere nella paura di essere di nuovo lasciata sola "per il mio bene" allora non lo farò. Non sarebbe giusto per nessuno dei due, finiremmo per farci male a vicenda.
E soprattutto quello che provo per Jake non è solo amicizia e voglio vivere questa storia finché durerà. Finché Jake non incontrerà qualcuno che gli faccia provare quello che Sam prova per Emily. Finché non avrà il suo imprinting. E visto che potrebbe anche non accadere mai, non voglio negarmi questa possibilità di essere felice». Conclusi, fissando lo sguardo sulle mie mani intrecciate, con le unghie piantate nei palmi quasi fino a farmi male.
«Questo non spiega perché ti veda ancora trasformata in vampiro» ripeté ostinatamente.
«Non lo so Alice. Potrebbe anche essere una decisione indipendente da me» risposi.
Per me il discorso si era concluso lì.
Alice continuò a guidare assorta nei suoi pensieri. O meglio, assorta nelle decisioni di Edward.
Se pensavo a quanto mi aveva fatto male il solo sentire il suo nome fino a poco tempo prima quasi mi mettevo a ridere.
Come si poteva essere così dipendenti da una persona come io lo ero stata di lui?
Ma in fondo il cuore e la testa non ragionano mai nello stesso modo.
E anche in quel momento la mia testa mi ordinava di scendere da quell'auto e tornare da Jake, ma il mio cuore... il mio cuore era indiscutibilmente settato su un solo obiettivo: salvare Edward. Per quanto non volessi tornare con lui - o almeno la mia testa non voleva - un mondo senza di lui non sarebbe stato concepibile per me. Non potevo pensare che il mondo esistesse senza di lui. E forse in qualche parte del mio cuore non riuscivo ancora a pensare che io potessi esistere senza di lui.
Cosa avevo di sbagliato?
Perché non riuscivo ad amare Jacob come meritava? Perché ogni volta che tentavo di allontanarmi da Edward era da lui che tornavo, almeno inconsciamente? Perché se pensavo al mio futuro era inevitabilmente ad Edward che mi conduceva il mio cuore?
E cosa mi stava succedendo?
Io ero sempre stata sicura di quello che volevo. Fin da quando ero una bambina. Ed ero abituata a raggiungere gli obiettivi che mi ponevo. Perciò ne ero certa. Se era davvero con Jacob che volevo stare avrei fatto tutto quello che era in mio potere perché accadesse. E soprattutto avrei fatto di tutto perché durasse e lui non dovesse soffrire.
Almeno non a causa mia.
Ripensai ai suoi occhi. Quell'espressione di delusione che li avevano riempiti era quanto di più doloroso riuscissi a ricordare in quel momento. Avrei fatto in modo che non accadesse mai più.
Ma in quel momento dovevo concentrarmi su Edward.
Alice diceva che solo io potevo salvarlo. Non riuscivo a capire come.
Aveva insistito perché io andassi con lei, come se veramente in altro modo non sarebbe riuscita a convincere Edward della necessità di rimanere in vita, perché io ero viva.
Il silenzio stava diventando imbarazzante.
Ma non ero mai stata una gran chiacchierona, e non riuscivo a trovare nulla da dire. O almeno nulla che non ci avrebbe di nuovo portate sul discorso vampiri-licantropi. Alla fine fu lei a ritornarci.
«Quando il timido e goffo Jacob è diventato un licantropo?» mi chiese.
Non capivo come mai fosse tanto interessata.
E non volevo dirle nulla, il branco mi aveva accolta come una di loro nonostante fossi stata con un vampiro per tanto tempo. Non volevo tradire i loro segreti. Non volevo tradire Jake.
«Più o meno in febbraio» mi coprii la bocca con la mano.
Perché il mio corpo rifiutava di fare quello che la mia testa gli ordinava? Era questo, forse, il potere occulto dei vampiri? Quello di far fare alle loro prede quello che volevano? E perché me ne stupivo così tanto? In fondo non avevo sempre saputo che Edward era in grado di farmi fare ciò che voleva soltanto fissandomi negli occhi? Ma in realtà avevo nascosto alla mia mente questa parte di lui così bene che attribuivo il fatto che riuscisse sempre a ottenere ciò che voleva al fatto che lo amassi troppo per contraddirlo.
Mi accigliai.
«Non farmi altre domande sul branco - dissi - Ti risponderei non volendo e sai quanto mi arrabbierei con te».
Rise, quella sua risata argentina e melodiosa che tanto mi era mancata quando era stata via - colpa di suo fratello, pensai digrignando i denti - poi strinse le labbra e parlò.
«Non ti arrabbieresti con me, ma solo con te stessa».
Piccola, petulante Alice. Così fastidiosa nelle sue affermazioni, ma allo stesso tempo così sincera e piena di senso.
Aveva pienamente ragione. Non mi sarei arrabbiata con lei, ma con me stessa per non essere stata capace di resistere al suo potere.
«Comunque, visto che non voglio essere la causa del tuo malumore, ti risparmio l'interrogatorio sui lupi - disse - chiariscimi solo un punto» si interruppe pensierosa.
«Spara» le risposi.
«Quando vorresti dirlo a Edward?»
Rimasi spiazzata da quella domanda, ma feci un sorriso rassicurante e risposi.
«Il più presto possibile. Ma comunque quando sarà sano e salvo negli Stati Uniti»
«Perché ti preoccupi ancora per la sua sicurezza, Bella?»
Bella domanda Alice. Perché riesci a dare voce ai miei dubbi? Ma non ho ancora una risposta, neanche per me.
«Non lo so Alice. Davvero non lo so. E' stata una persona importante per me, e forse il motivo per cui sto cercando di salvarlo è semplicemente che non potrei perdonarmi di aver causato la sua morte. Ma potrei anche semplicemente star mentendo a me stessa».
«Cioè?» mi imbeccò lei.
«E' inutile cercare di convincersi del contrario, quando è così palese come stiano realmente le cose. Per quanto io abbia cercato di convincermi del contrario negli ultimi mesi, io amo ancora Edward. Ma amo anche Jacob. Non come amo tuo fratello, sia chiaro. La sofferenza che ho provato quando mi ha abbandonata è stata talmente grande che non mi permetterà mai di amare qualcuno come ho amato ed amo lui. Troppa paura di soffrire ancora. Amare e abbandonarsi completamente a qualcun altro è qualcosa che mi sarà negato in futuro. Ma allo stesso tempo mi è negato abbandonarmi completamente di nuovo a lui. Avrei troppa paura che al prossimo ostacolo sulla nostra strada lui decida di rinunciare a me» conclusi sospirando.
«Bella sai che hai appena risposto al perché io ti vedo ancora trasformata?» mi disse.
«Credo di sì Alice. Credo di sì» e all'improvviso ebbi voglia di piangere.
Jake non mi avrebbe mai perdonata.
Mai.
E neanche io avrei mai perdonato me stessa.
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Broken Hearts
FanfictionCosa sarebbe successo se Bella prima di partire per l'Italia con Alice avesse ricambiato i sentimenti di Jacob? Estratto dal primo capitolo: "Era suo fratello quello che mi aveva abbandonata, lasciandomi sola, senza punti di riferimento, completamen...