Scelte (Pov Jacob)

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Jacob

Incinta. Bella era incinta e di un figlio mio. Avevo sperato che accadesse, ed ora era reale. Lei era lì, in quello studio medico in cui ero andato da piccolo tante volte, appoggiata alla mia spalla e la stringevo tra le mie braccia. Sentivo tutta la sua paura. Anche io ne avevo un bel po', ma non per me. Era per lei che io avevo paura. Come l'avrebbe presa la sua sanguisuga? Bella era shockata, e non accennava a riprendersi. La presi in braccio e salutai il medico, prima di avviarmi verso la porta prima, e verso casa mia poi. Chi sarebbe stato il primo a saperlo? Papà? Charlie? O forse avrebbe voluto dirlo prima a Lui? Beh, forse era inevitabile che fosse lui il primo a saperlo.
Se Bella avesse deciso di tenere... ma che andavo pensando? Bella avrebbe tenuto senza ombra di dubbio quel bambino. Non avrebbe mai e poi mai... Non volevo neanche pensarla quella parola. Con Bella ancora tra le mie braccia, il viso nascosto tra il mio collo e la mia spalla sinistra, mi avviai verso casa.
«Jake... puoi portarmi... sai dove voglio andare» mi disse, concludendo la frase in un sussurro.
«Sei sicura?» chiesi preoccupato.
«Sì, ne sono sicura. In fondo Alice già sa, visto tutti i guai che ho combinato vorrei evitare che lo scopra da qualcuno che non sono io» mi rispose.
«Guai? - chiesi, forse con un tono un po' troppo duro, fermandomi di colpo in mezzo al sentiero - consideri nostro figlio un guaio?»
«No, Jake, non potrei mai. E' una complicazione, in mezzo a tutto il caos che avevamo già creato, ma non è un guaio. Io... - si interruppe per guardarmi negli occhi, cambiando volontariamente posizione per la prima volta da quando il dottore le aveva dato la sua diagnosi - io sento di amarlo già questo bambino»
«Anch'io Bells... anche io» dissi riprendendo a camminare.
Giunti al suo pick up, la feci sedere dalla parte del passeggero e salii dalla parte dell'autista.
«Veramente Jake... credo sia una cosa che devo fare da sola» mi disse.
«Neanche per scherzo. Tu e mio figlio non andrete da nessuna parte senza di me»
«Jake, mi dispiace ricordarti che io e tuo figlio siamo stati con i vampiri fino a ieri» mi rimproverò.
«Sì, ma non sapevo...»
«Che tu non sapessi non cambia il fatto che non mi faranno del male - mi disse decisa - è una cosa che devo fare da sola»
«Sai che sarò al confine, pronto ad intervenire...»
«Sono sicura che non ce ne sarà bisogno, ma grazie» disse, baciandomi sulla guancia.
La guardai negli occhi e mi avvicinai alle sue labbra.
«No, Jake... - mi disse Bella - Lui, o Lei, non cambia le cose. Io sto con Edward»
Quella frase mi colpì come una pugnalata. Aspettava mio figlio e voleva stare con lui? Come poteva farmi una cosa del genere?
«E come pensi di crescere il figlio di un licantropo in una casa di vampiri?» le dissi, con l'intenzione di ferirla.
«Non lo so ancora, Jake. Ma sono sicura che ci riusciremo» mi rispose lei abbassando lo sguardo.
«Bella...» non continuai.
Mi aveva spiazzato. Le carezzai la pancia, ancora piatta, che nascondeva quel dolce segreto. Poi scesi dal pick up, e la guardai mettere in moto e andarsene.

Mi trasformai in fretta, per avvicinarmi il più possibile al territorio.
Jake, fratello, cos'è successo? Mi chiese Sam.
Niente di grave, Sam. Ti spiegherò quando sarà il momento.
Cioè? Si intromise Seth.
Non sono discorsi per te marmocchio, non ti intromettere. Sam, il momento sarà quando saprò anche io cosa spiegarti. Ora posso solo stare in pensiero per Bella.
Camminai per quelle che mi sembrarono ore lungo il confine. Fino a quando...
«Jacob... posso parlarti?»
Edward.
Il suo nome mi aveva fatto male, ogni volta che lei lo aveva pronunciato davanti a me, ma ora non aveva più quel potere.
Certamente. Risposi con il pensiero, senza neanche degnarmi di guardarlo.
«Vorrei parlare con te in forma umana, se non ti dispiace trasformarti» mi chiese.
Va bene. Risposi di nuovo.
Normalmente non avrei acconsentito, ma avevo la sensazione che volesse vedersela "da uomo a uomo". Tornai in un battibaleno dopo essermi trasformato e rivestito. Mi aspettava immobile nello stesso punto dove l'avevo lasciato. Difficile pensare che fosse un umano in momenti come quello.
«Come hai potuto?» mi disse, caricando la sua voce di tutto il disprezzo che in quel momento nutriva per me.
«E' stata lei a volerlo...»
«Non scaricare la colpa su di lei. Devi averla convinta in qualche modo... lei non avrebbe mai...»
Si interruppe per guardare con me i miei ricordi. Mi forzai di non pensare a quello che era successo dopo che Bella mi aveva detto "Voglio fare l'amore con te". Erano fatti nostri.
«Non ti avrà mica detto che sono stato io a...» non poteva averlo fatto, non Bella.
«No. A dire la verità lei non mi ha detto un bel niente. Quando mi ha detto "sono incinta" ho capito subito chi era il padre, e sapendo che non avresti mai mandato tuo figlio e la tua donna da soli mi sono precipitato ad affrontarti» disse.
«Non ti sembra il caso di tornare da lei e di farla spiegare?»
«Per farmi dire cosa? Che mi lascia per te?» mi rispose, un'aria afflitta in faccia che poteva essere solo pari alla mia. Lui immaginava, io sapevo quale era la scelta di Bella.
«Quale?» mi chiese.
«Pensavo che mi avessi fatto trasformare per cercare di ignorare i miei pensieri» dissi acido.
«E' difficile riuscire a farlo, quando mi riguardano così da vicino» mi rispose lui.
«Allora, cosa hai intenzione di fare?»
«Rispettare la sua scelta. Qualunque essa sia» rispose lui.
«Allora vai a parlarle invece di rimanere qui» Idiota, conclusi tra me e me.
«Jake... quello è tuo figlio» mi disse.
«E qualunque sia la scelta di Bella rimarrà tale» gli risposi.

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