Ricordi (Pov Edward)

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Edward

Camminavo avanti e indietro al solito posto. Mi incontravo lì con Seth ogni volta che volevo sapere di lei, di come stava, di come aveva preso la mia assenza. Non potevo chiedere ad Alice, che viveva con lei, era troppo arrabbiata con me per la scelta che avevo fatto.

«E' una pazzia Edward! Starle lontano per dieci anni? E sperare che non ti odi? Sei un illuso e un folle. E come vuoi sopravvivere?» mi disse.
«Ma devo dargli una possibilità! Hai visto quei bambini? Non hanno diritto a una famiglia normale? Jacob ha ragione...» mi interruppe appena sentì il suo nome.
«Quel... cane! Sapevo che avrebbe combinato qualche guaio quando è venuto qui, e la cosa peggiore è che tu sembri non renderti conto che Bella la sua scelta l'ha fatta! Ha scelto te, ed ora che ha deciso non cambierà idea così facilmente. Ma i signori no... pensano sempre di sapere qualcosa più di lei. La fareste finita di decidere per lei? State calpestando la sua dignità. Lei ti ama, Edward, più del dimostrartelo scegliendo te nonostante i bambini cosa deve fare?»
«Alice... ormai gliel'ho promesso... sai che mantengo sempre le mie promesse»
«Non ci riuscirai. Puoi provarci, ma non riuscirai a vivere lontano da lei per dieci anni.» mi rispose decisa.
«Non puoi saperlo. Ci sono i licantropi di mezzo»
«Sbagli Edward. Ci sei solo tu e la tua stupidità di mezzo. Come credi che la prenderà?»
«In nessun modo. Vi trasferirete ad Hanover, come tu stessa hai deciso visto che hai spedito anche la sua domanda di ammissione, e sarà Jacob a venire con voi, non io. La giustificazione sarà che io non sopporto il cane e che lui non può stare lontano dai suoi figli»

Già. E guarda le mie decisioni dove mi avevano portato. A cercare sue notizie tramite un lupo. Che era in ritardo. Eravamo parecchio lontani sia da casa mia che dalla riserva. Perché lì non si sentisse il mio odore. Perché a casa non si sentisse il suo odore. Che poi era una precauzione inutile, perché il suo odore mi rimaneva addosso comunque. Ma non aveva mai fatto ritardo.

«Da quanto te la fai con i lupi, Ed?» mi chiese Emmett.
«Con i lupi? Cosa dici? - dissi, senza mostrare il minimo turbamento - E non chiamarmi Ed, sai che mi dà fastidio!»
«Se lo dici tu, mi sarò sbagliato. Mi sembrava di sentire il loro puzzo provenire da te» insistette, dandomi una "affettuosa" pacca sulla spalla.

Sentii vibrare il mio cellulare in tasca. Solo due persone avevano quel numero. Risposi senza neanche guardare.
«Seth! Ma si può sapere che fine...»
«Edward, puoi anche tornare a casa. Seth non verrà»
«Alice - chi altri - mi diresti cosa significa?»
«Significa che Jake è venuto accidentalmente a sapere che ti volevi incontrare con lui e gli ha posto il veto»
«Non puoi avermi fatto questo. Sai quanto ho bisogno di...»
«Sapere di Bella? Beh, avrai notizie in diretta. Stasera saremo a casa»
«Alice, no! Non puoi esporla al pericolo così direttamente!» piccola, incosciente Alice. Per una festa avrebbe fatto di tutto.
«Beh... se per pericolo intendi Victoria, dovrai ammettere che saremo più al sicuro a Forks che ad Hanover, visto che lì abbiamo un branco di lupi e una famiglia di vampiri pronti a difenderci. Se invece intendi la festa... Nessun pericolo, perché ho detto di mettere i regali in scatole piuttosto che incartarli. Conoscendo Bella hanno capito tutti il perché. Tranne Charlie, ma si è adeguato»
«Quell'uomo ti adora» le dissi ridendo.
«Invece tu non sei esattamente tra le sue grazie vero?»
«Devi ammettere che ai suoi occhi sono ancora quello che si mette in mezzo tra lei e Jacob»
«Sai perfettamente che non è così. E' Bella che ha scelto te. Tu non ti sei messo in mezzo a niente.»
«Come fai a dirlo? Se non fossi... se non avessi... magari ora...»
«Edward, questo discorso mi sembra di avertelo già sentito fare. Lei sarà una di noi, presto o tardi. E lo sarà perché lo ha deciso lei. Non tu o qualche stupida promessa. E se non lo farai tu, prima o poi si stancherà di aspettarti e...»
«Dimmi che rinuncerà a quel folle gesto»
«No. Semplicemente lo chiederà a qualcun altro della famiglia.»

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