Rimessa pt.1 (Pov Renesmee/Ethan/Renesmee)

818 40 0
                                    


Renesmee

«Non ne posso più di questa situazione!» urlai, sbattendo il coperchio sulla pentola mentre preparavo il pranzo. Sarah e Seth erano seduti sul divano a guardare un cartone animato, e Billy godeva della compagnia della nipote e del... figlio acquisito? Nipote acquisito? Fidanzato della nipote? Vabbè, di Seth. Si voltarono tutti e tre a guardarmi, stoppando il DVD che stavano vedendo.
La Bella e la Bestia. Il preferito di Sarah.
«Cos'hai, Nessie?» mi chiese Seth, il primo a riprendersi dallo shock per il mio improvviso sfogo.
«Cosa ho? - urlai, sfogando su di lui le frustrazioni accumulate in quegli ultimi tre giorni - Ho che sono tre giorni che Jacob sta rinchiuso con Ethan in quella stramaledettissima rimessa a fare non so bene cosa. Lei si rifiuta di dirmelo, perché l'ha promesso a suo fratello, e tu, che lo sai perché te l'ha detto lei, le hai promesso che non me l'avresti detto. Morale della favola, tutti sapete quello che stanno facendo quei due là dentro tranne me e Billy»
«Beh, non vorrei farti arrabbiare di più, ma...» iniziò il mio futuro suocero, sempre che non avessi ucciso suo figlio prima che lo diventasse.
«Lo sai anche tu?» gli urlai contro interrompendolo. Lui abbassò gli occhi, confermandomi quello che avevo capito.
«Perciò sono l'unica a non sapere!» esclamai furente. Odiavo essere all'oscuro di qualcosa che, all'apparenza, sapevano tutti.
«Nessie, quello che stanno facendo non lo dovrebbe sapere nessuno. Io lo so solo perché non posso fare a meno di dividere i pensieri con quell'idiota nella rimessa, che nella rimessa con papà non ci starebbe neanche se non fosse idiota come invece è»
«Non parlare così di tuo fratello, e spiegati meglio, ragazzina»
«Intanto non chiamarmi "ragazzina", devo ricordarti che sono sempre tua sorella maggiore? - già, lo era, e me lo ricordava ogni volta che cercavo di farmi rispettare - Ethan non sarebbe nella rimessa, se quando è andato a parlare con Esther non fosse successo quello che è successo»
«Non so neanche cos'è successo a lui. Non me l'ha voluto dire. E' rientrato a casa con una faccia sconvolta e Jake l'ha subito portato con lui nella rimessa»
«La faccia non era sconvolta, era schifata. Ecco perché è un idiota»
«Secondo me la state facendo entrambe più grande di quella che è - Billy interruppe il nostro battibecco - e tutto per un innocuo bacetto sulla guancia»
«Che cosa?» esclamai ad alta voce.
«Io non posso commentare, Ethan mi ammazza se lo faccio. Tanto già lo prendo abbastanza in giro per fatti miei» mi rispose Sarah, riavviando il lettore DVD e canticchiando insieme a Lumière sulle note di "Stia con noi", seguita prontamente da Seth, che non trovava più interesse nella nostra discussione, ora che lei se ne era tirata fuori.
«Che significa "un innocuo bacetto sulla guancia", Billy?» chiesi, con più grazia di quella che avevo usato negli ultimi dieci minuti.
«Significa che Esther ha dato un bacio sulla guancia a Ethan, e lui è fuggito sconvolto da casa di Emily e Sam» rispose Billy ridacchiando.
«Ma... ma... come ha fatto? E per solo un bacio sulla guancia?»
«Nessie, è un bambino di undici anni, nonostante il suo aspetto, e come tale si comporta. Ricordo ancora quando Jake tornò da scuola dopo che Mary, una cugina di Quil, gli aveva dato un bacio sulla guancia. Stette con il broncio per tre ore prima di dire a Rachel cosa era successo»
«Perché papà si aprì con zia Rachel e non con te, nonno?» chiese Sarah, che ovviamente non stava seguendo il film alla tv, ma la nostra discussione.
«Conosci tua zia. E' difficile resisterle. Specie se si presenta da un bambino affamato con una fetta enorme di torta al cioccolato appena sfornata»
«Quindi devo prenderlo per la gola per farmi dire le cose?» chiesi.
«Temo che nel tuo caso non servirebbe a molto. Proprio non riesci a sopportare che qualcuno ti voglia fare una sorpresa?»
«Sorpresa? Per me? - chiesi. Tutto mi ero aspettata, tranne che stesse nella rimessa per fare una sorpresa a me - Mi aveva detto che voleva farne una specie di rifugio per il branco ora che Sam ha deciso di uscirne...»
«E tu gli hai creduto? Emily non permetterebbe mai di essere spodestata così!» mi rispose Billy, ridacchiando sotto i baffi che non aveva.
«Non avevo motivo per dubitarne... ehi... ma cosa sta facendo allora?»
«Ah, no, non chiedere a me, tesoro. Ti ho già detto troppo!» rispose, scoppiando a ridere.
«Nessie, Ethan chiede se è pronto, lui e papà hanno fame!»
«Tuo padre non si merita un bel niente, però se è anche per Ethan... digli che tra un quarto d'ora è pronto - rispondo, finalmente rasserenata e di nuovo sorridente - voi due siete meglio di un interfono!»
«Mi sento offesa!» disse Sarah mettendo il broncio, e incrociando le braccia al petto.
«Dai, principessa, Nessie stava scherzando!» le disse Seth, sciogliendole le braccia con le mani e mettendo il viso di fronte al suo. Bastò un sorriso di quell'uomo per far tornare il buonumore a Sarah.
«Seth, così non vale! Ero arrabbiata, ma se fai quel sorriso mi dici come posso esserlo?» Seth in risposta l'abbracciò.
«Ehi, Seth, se ti fai trovare così da Jake ho l'impressione che dovremo cambiare la tappezzeria al divano» gli disse Billy.
«Grazie, Billy!» borbottò lui, rimettendosi a sedere. Da quando Sarah si era trasformata, Jake diventava giorno dopo giorno più geloso di lei, sebbene sapesse di non averne alcun motivo. Ma i padri erano fatti così, gelosi delle figlie femmine. Così era per Jake, per Billy, nonostante le sue figlie femmine fossero entrambe felicemente sposate con prole, e per mio padre, che continuava a chiamarmi ogni giorno per sapere come stavo, e se Jake mi stesse trattando bene. Sì, le cose erano così. I padri erano gelosi delle figlie femmine. Cosi da piccole, come e più quando crescevano.
«Cosa c'è per pranzo?» mi sussurrò Jake, entrando di soppiatto in cucina, e abbracciandomi da dietro.
«Per te niente, se non mi dici cosa state combinando in quel garage! Non voglio essere sempre l'ultima a sapere le cose!»
«Dai Nessie, fai mangiare papà... sarai contenta anche tu quando avremo finito, fidati di me!» mi disse Ethan, facendo una faccina tenera a cui era impossibile resistere. Somigliava troppo a suo padre, per questo riusciva a fregarmi.
«Oh, e va bene! Andatevi a lavare le mani, tutti e due, tra cinque minuti è pronto in tavola. Seth, Sarah, apparecchiate, per favore!»
«Si, signora!» scattò in piedi Seth, spegnendo la televisione, prontamente imitato da Sarah. Presero la tovaglia e i piatti dalla credenza, ed apparecchiarono per sei.

Broken Hearts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora