PROLOGO

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PROLOGO

ALICE

Mi chiamo Alice Allevi e finalmente, dopo un anno di internato e quattro da specializzanda nell'istituto di Medicina Legale di Roma, sono una specialista.

In quello che noi studenti chiamavamo "Il Tempio delle Umiliazioni" ho trascorso i peggiori e i migliori anni della mia vita, peggiori perché ho avuto a che fare con la professoressa Valeria Boschi, alias la Wally, perfida megera che mi ha sempre considerato la studentessa più scadente da quindici anni a questa parte capitata in Istituto. Mi ha usato violenza psicologica, oserei dire, abbassando di parecchio la mia autostima che è sempre stata sottozero già di mio. Sono stati però anche gli anni migliori perché ho conosciuto Lara e Paolone che sono stati i miei compagni di avventura, o di sventura. Ma soprattutto sono stati i migliori perché c'è stato lui, il cinico dottor Claudio Conforti, il mio relatore di tesi, di dieci anni più grande di me e con il quale ho intrecciato una relazione amorosa. Almeno, da parte mia, lo amo da morire. Lui non me lo dice mai, ma quello che non sa dire con le parole, lo esprime con i gesti e con quei suoi meravigliosi occhi blu, tendenti al verde nelle giornate bigie o quando è incazzato nero.

Adesso mi ritrovo in mano un diploma di specializzazione ma non so che farci perché sono due mesi che ce l'ho ma ancora nessun PM mi ha chiamata, fosse solo per smascherare un falso invalido. Vivo con il mio "dottorino", come lo chiama mia nonna Amalia che è un po' rimbambita, dopo l'ictus che l'ha colpita diversi mesi or sono, dividiamo l'armadio e la vita che questa mattina non vedo benevola nei miei confronti. Ho un sonno esagerato perché ieri sera Claudio mi ha portato alla festa di inaugurazione del nuovo anno accademico. Rivedere volti conosciuti ed essere coscienti che quel posto non sarà più la mia seconda casa è stato un colpo al cuore, ma questa notte ci ha pensato il mio CC, lo chiamo così, con le iniziali del suo nome e cognome, quando lo voglio prendere in giro, a far salire alle stelle il mio umore. Mi ha fatto trascorrere una notte indimenticabile, ma poi stamattina ho trovato nella parte sua del letto il solito post it "SONO ANDATO AL LAVORO, NON SONO UN NULLAFACENTE COME TE. TI AMO!". La solita frecciatina perché secondo lui non mi metto in mostra e non tartasso di telefonate i PM per sapere se c'è qualche caso in giro, secondo il suo giudizio non sono intraprendente. Ma cosa dovrei fare? Prostituirmi per farmi dare un caso in cui bisogna accertare che chi ha chiesto la pensione porti davvero il pannolone? Beh... non sono il tipo!

E poi non è vero che non sto facendo niente, studio per il dottorato di ricerca, un concorso che ha bandito l'Istituto, ci sono tre posti e i concorrenti sono ventuno, Lara è convinta che saremo lei, Paolone ed io a stracciare tutti, le mie convinzioni sono più modeste.

Dal canto suo, quando ha saputo del concorso, Claudio mi ha detto "Studia come se non ci fosse un domani, la vita in Istituto senza di te è piatta. Ti rivoglio tra i piedi al posto dei nuovi specializzandi che sono anonimi e sembra che abbiano preso la laurea con i punti del supermercato!". E' stato un modo anomalo per dirmi "Ti amo e voglio dividere con te le mie giornate, anche al lavoro" ma guai a dirglielo, potrei rischiare che gli venga un colpo apoplettico.

E' con questo spirito che mi alzo dal letto, mi faccio un caffè doppio e mi metto davvero a studiare come se non ci fosse un domani. Quel posto di dottorato io lo voglio, non me ne importa un tubo di tutte le angherie alle quali, per altri tre anni, la Wally continuerà a sottopormi, io voglio stare nello stesso posto dove sta il mio CC. Non me ne importa niente che oramai la Wally è il direttore dell'Istituto e, se dovessi farcela, sono zebedei miei!

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora