CLAUDIO
Entriamo cautamente, ad accoglierci c'è un'infermiera sulla cinquantina, Norah Martin leggo sul cartellino, la piccola ha gli occhi chiusi ma si capisce che non sta dormendo, ha quel sorrisino malandrino che la distingue quando vuole prendere qualcuno per i fondelli.
"Claudia! – la chiama la signora Martin – Ehi! Svegliati!".
Lei non risponde e continua a far finta di dormire.
"Guarda che hai visite, piccolina!" insiste.
"Lasci fare a me! – le mormoro vicino ad un orecchio – Lei vada!".
"Signori! – prosegue Norah – Sono l'infermiera che il professor Wilson ha assegnato a Claudia! Sarò sempre con la bambina, quando non ci sarete voi!".
"Bene! – annuisco – Adesso, se non le dispiace, ci lasci soli!".
Quando la Martin è uscita, noto Alice che si è tenuta vicino alla porta e non parla. Le faccio cenno di avvicinarsi ma lei scuote la testa.
"Vieni!" le tendo la mano sussurrando.
"Vai prima tu!" è titubante.
Allora faccio qualche passo indietro, le prendo una mano e la porto vicino al letto della piccola. Comincio a farle il solletico sotto al mento e lei sorride.
"Apri gli occhi, peste!" le dico dolcemente.
"Ah! – si mette a sedere – Adesso la peste sarei io!".
"E chi altrimenti?" faccio finta di essere arrabbiato.
"Voi due!" ci indica entrambi.
"Oh! – commento – Ci hai fatto prendere uno spavento che ci ha tolto vent'anni di vita e ora le pesti siamo noi?".
"Certamente! – va avanti – Ma, prego, accomodatevi! Noi tre dobbiamo parlare!".
Vedo Alice che sorride per la prima volta.
"E tu! – si rivolge alla madre – Non fare quella faccia da funerale! Sono viva e sto bene! Ma non credere che la passi liscia!".
"Pure!" riesce a dire Alice.
"Allora, avanti, vediamo cosa ha da dirci questa signorina!" suggerisco.
Sedetevi! – ordina impertinente Claudia – Dobbiamo parlare!".
Io scoppio a ridere.
"Non ridere per niente tu! – mi fulmina – Hai la tua parte di colpa!".
"Claudia! – Alice le parla per la prima volta – Non puoi trattare Claudio in questo modo! Ti vuole bene ed è stato in pena per te!".
"Non ne dubito! – incalza lei – Ma poteva pensarci prima!".
"Ah!" commento.
"Certo! – persiste la piccola – Prima di farti lavorare anche di domenica e impedirmi di portarmi al parco, poteva pensarci!".
"Non mi ha impedito proprio nulla! – la blocca Alice adirata – Sono stata io ad insistere perché lavorassimo anche la domenica e sono stata io a dimenticarmi che ti avevo promesso di portarti al parco!".
"Uhhh! – ironizza la bambina – Come mai lo difendi ora? Non credere che non ti abbia sentito quando parlavi con Gabriele e gliene hai dette di tutti i colori!".
"Claudia, smettila! – si difende Alice – Non mi pare il caso!".
Vedo che la situazione sta prendendo una brutta piega.
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AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUORE
FanfictionEccomi a voi con una nuova storia. Molti mi conoscono già per "Ti proteggerò" conclusa da pochi giorni e per le one shots "Funzioniamo". Questa nuova storia "AA&CC...LA CHIAVE DEL TUO CUORE" all'inizio non segue tanto la serie TV quanto i libri di...