CAPITOLO 26: VERITA'

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ALICE:

Siamo in auto, in quella di Claudio e ci stiamo dirigendo verso l'ospedale. Alla fine gliel'ho detto, non ce la facevo più a reggere la tensione, lui che me lo chiedeva in continuazione, Claudia che vuole sapere il nome di suo padre, poi non mi sembrava giusto continuare a nasconderglielo, d'altronde con mia figlia è impeccabile, si è instaurato tra loro un rapporto magico, fatto di coccole e d'intesa. Così ho ceduto all'ennesima richiesta.

In macchina regna il silenzio, ogni tanto Claudio mi guarda e sorride, lo guardo anch'io. Vorrei dirgli tante cose, vorrei spiegargli il motivo per cui non gli ho detto subito di essere incinta, perché ho aspettato fino a quella maledetta sera, mi sono ripetuta un numero infinito di volte che se glielo avessi confessato quando l'ho scoperto forse quell'oca non sarebbe andata a casa sua e non sarebbe successo nulla.

"A cosa pensi? – mi domanda all'improvviso – Un penny per i tuoi pensieri!".

Sospiro e provo a dire qualcosa, ma sono bloccata.

"Alice! – capisce il mio stato d'animo – Non devi spiegarmi nulla se non te la senti! Cerchiamo di metabolizzare quello che è successo poi, quando sarai pronta, ne parleremo!".

Annuisco e guardo fuori dal finestrino. Mi chiedo come, dopo tanti anni, quest'uomo ancora sappia leggermi dentro.

"Ti chiederai come ho fatto a capire che ti senti destabilizzata e che ora non ti va di parlarne!" prosegue.

"Già!" sono laconica.

"Alice! – mormora – Voltati e guardami! Non mordo!".

"Ce l'hai con me?" mi giro e incrocio il suo sguardo.

"No! – mi dice – Sicuramente avrai avuto le tue ragioni!".

Annuisco.

"E poi! – continua – Devo riconoscere che il mio carattere non è affatto semplice, lo so di essere complicato!".

"Claudio, ti prego! – inizio a parlare – La colpa non è solo tua! Non avrei dovuto nasconderti di aspettare un figlio tuo! Io lo sapevo già da un po' di tempo, avrei dovuto dirtelo subito! Poi avresti deciso tu se crescere Claudia insieme a me!".

"Alice! – riprende – Guarda che io lo so che ti ripetevo in continuazione che non era il momento per avere un figlio! Quindi, non fartene una colpa!".

"Va bene! – acconsento – Ma adesso dobbiamo dirlo a dirlo a Claudia! Non lo so se è giusto il modo con cui abbiamo deciso di farlo!".

"E' una bambina intelligente, capirà!" mi rassicura.

CLAUDIO:

Quando arriviamo in ospedale, Claudia sta discutendo con Norah, l'infermiera le dice di indossare i vestiti che Alice le ha portato e lei non vuole.

Ci fermiamo davanti alla porta socchiusa ed entrambi alziamo le braccia al cielo.

"Questa bambina è impossibile, a volte! – ride Alice – Quando si mette in testa una cosa, non c'è argomento che la distolga dal suo intento!".

"Già!" sorrido anch'io.

"Chissà perché? – commenta la madre – Ma mi ricorda tanto qualcuno!".

"Non vorrai dire che io sono così testardo?" fingo di mettere il broncio.

"Beh! – continua lei – Io non lo sono!!!" precisa.

"Nooo!" rispondo canzonandola.

"Ti ho detto di no!" sentiamo Claudia urlare.

"Piccola, dai! – Norah cerca di convincerla – Se non ti piace il tuo abbigliamento, dovrai indossare questi vestiti fin quando non arrivi a casa, una volta che sarai nella tua stanza potrai toglierli e mettere ciò che vuoi!".

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora