CAPITOLO 7: LONTANI

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ALICE

Sono a Domodossola da oramai una settimana, fa un freddo cane in questo posto, si è sempre a tre o quattro gradi sotto zero di giorno e siamo solo a dicembre. Naturalmente ho detto a CC di non venire il week end appena trascorso, adducendo la scusa che ci eravamo appena lasciati e che lui i prossimi sabato e domenica dovrà andare a Milano per lavorare a quel progetto e quindi potremmo vederci in quell'occasione. Mi aveva promesso di prendere un paio di giorni di ferie per accompagnarmi a fare le analisi e per stare un po' insieme. Proprio l'altro giorno sono stata in un laboratorio, vicino a Regione Siberia, la frazione in cui si trova l'Istituto, se così si possono chiamare novanta metri quadri di struttura, con quattro stanze, uno sgabuzzino che funziona da archivio e un bagno.

Quando ho descritto a Claudio il posto in cui lavoro, è scoppiato in una fragorosa risata, facendomi perdere la pazienza, invece quando gli ho spiegato che Velasco è tutto l'opposto della sua "cara Valeria", simpatico, sulla cinquantina e anche un bell'uomo, mi ha risposto:

"Allevi, non è che ai confini del mondo, mi tradisci?".

"Cretino! – l'ho apostrofato – Piuttosto sta' attento tu alla stangona milanese! Non è che mi spunteranno le corna dal cappello e sarò costretta a far concorrenza ai cervi che spesso incontro per la strada quando rincaso un po' più tardi del solito?".

"E perché dovresti rientrare tardi?" mi ha domandato serafico.

"Mica lavori solo tu!" gli ho fatto notare.

L'altra mattina mi sono trovata anche una ginecologa, si chiama Clelia Pangallo, è una donna sulla quarantina, affabile e gentile. Mi ha detto che il mio semino cresce bene, che sono incinta da quattro settimane, mi ha prescritto le analisi che devo ritirare fra qualche giorno e, appena pronte, dovrò portargliele.

Ho fatto un calcolo veloce e mi sono detta che certe volte ci si mette pure la fatalità, questo esserino dovrebbe nascere il dieci di agosto, il giorno del compleanno di CC.

Oggi è lunedì e ieri mi ha chiamato Velasco per comunicarmi che sabato ha guardato il programma che ho steso per cominciare a lavorare alla ricerca della Wally, ne è entusiasta e vuole vedermi nel suo ufficio a mezzogiorno, ci divideremo i compiti io e un suo allievo, Riccardo Curcio. Dovremo collaborare per portare a termine questo progetto nel miglior modo possibile. Riccardo ha la mia età e un faccino ed un fisico niente male, anche lui è da poco medico legale, ma già gli sono stati affidati alcuni specializzandi. Saremo aiutati da tre studenti dell'ultimo anno, Irene Alberti, Maddalena Gallo e Gabriele Dossola.

Arrivo puntuale nell'ufficio del direttore che già mi aspetta insieme a Riccardo. Penso di essere in ritardo infatti, appena entrata, guardo il mio orologio, ma mi accorgo che manca più di un quarto d'ora a mezzogiorno. Velasco se ne accorge.

"Tranquilla, Allevi! – placa la mia ansia – E' in netto anticipo!".

Si rivolge poi all'altro medico, che ho già conosciuto.

"Riccardo! – lo chiama – Vai a cercare gli altri, così cominciamo!".

Poco dopo arrivano le due studentesse ed un ragazzo di una bellezza disarmante, ha una faccia pulita e credo che sia pulito anche nell'animo. E' questa la sensazione che mi trasmette appena lo fisso nel fondo di quegli occhi neri e profondi, ha il viso rasato alla perfezione e un'aria un po' svagata che m'infonde tenerezza.

"Allora, Gabriele! – si rivolge a lui il capo – Sei pronto per questa nuova avventura!".

Annuisce.

"Alice! – mi spiega il direttore – Dossola ti sembrerà un tipo un po' strano, ancora adesso si commuove di fronte ai cadaveri che arrivano in sala settoria, a volte vomita se arrivano corpi particolarmente deturpati, vuole incontrare i parenti delle vittime per capire il motivo che li ha portati da noi, ma nel campo della ricerca non lo batte nessuno!".

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora