CAPITOLO 35: PIZZA, BICI E CIBO SPAZZATURA!

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ALICE

Rientrati dalla piccola vacanza, siamo tornati alla normalità, noi al lavoro e Claudia ora con Ellen ora in Istituto, specialmente da quando la nostra ragazza alla pari si è trasferita in un appartamento di fronte al nostro insieme ad una sua amica, quella con la quale studia. Adesso sta preparando gli esami della sessione estiva, quindi nostra figlia, sempre più spesso sta con noi, a volte con Claudio, altre con Liam; da me invece viene poco perché sa che deve rispettare alcune regole che sia il mio direttore sia Claudio le permettono spesso di trasgredire. Ad esempio sa che non deve intrufolarsi nella sala degli specializzandi e nemmeno assistere alle lezioni e invece, puntualmente, corrompe il mio ex maestro o il suo quasi nonno e si fa portare con loro. Cerco di convincere entrambi che dovrebbe stare nella sua stanzetta, quella che Liam le ha fatto arredare, con giochi, TV satellitare, ogni specie di strumento tecnologico e poi libri, album da colorare, fogli, quaderni, penne, matite e colori e tutto ciò che può far passare il tempo ad una bambina della sua età. Mia figlia è furba come una volpe e accampa le più svariate scuse per convincere quei due a portarla con loro, quelli si sciolgono di fronte ai suoi occhi dolci e Claudia, in Istituto, è diventata la mascotte. Ci manca solo che convinca il suo professore, come chiama il padre, o il nonno a portarla a qualche sopralluogo o a darla assistere ad un'autopsia. Sono stata categorica con entrambi sul fatto che Claudia non debba mai entrare in sala settoria nemmeno per sbaglio.

Dopo una giornata di lavoro, sia per il progetto sia per le solite incombenze, stiamo tornando a casa con l'auto di Claudio. Stamattina è passato a prenderci, è venerdì e la peste ha convinto suo padre a preparare la pizza.

Sono riuscita, in parte, a superare il trauma dell'ultima esperienza e ho ripreso in mano la mia vita, adesso non stiamo più da Claudio ma lui, quasi sempre, la sera viene a casa nostra. Spesso ceniamo anche insieme, lui porta Claudia a dormire e poi ci rilassiamo sul divano, guardando la televisione oppure chiacchierando di argomenti che esulano dal nostro lavoro. Dopo quella sera in cui mi ha dichiarato che il suo amore per me non è mai venuto meno e dopo che gli ho detto che anch'io credo di amarlo, sono stata esplicita, gli ho chiesto tempo e devo ammettere che non mi sta facendo alcun tipo di pressione. Sembriamo due vecchi amici e pare persino che non ci siamo mai odiati.

In macchina. Claudio ed io, stiamo definendo gli ultimi dettagli riguardanti il lavoro per la prossima settimana e passiamo davanti al supermercato.

"Papà! Ma che fai? – lo rimprovera nostra figlia – Non ti fermi? Guarda che dobbiamo comprare tutti gli ingredienti per la pizza!".

"Non dirmi che la mamma non ci ha pensato! – esclama serafico – Sono tre giorni che mi stai stressando con la storia della pizza e tua madre non ha pensato neanche minimamente a comprare ciò che occorre?".

"A parte il fatto che io l'ho saputo solo questa mattina! – replico – E poi, dove sta scritto che ci dovevo pensare io?".

"Va bene! – si arrende – Andiamo a 'sto supermercato!".

"Claudia! – lo prendo in giro – Ancora non hai imparato che tuo padre è allergico a qualsiasi tipo di acquisto?".

"E allora?" replica.

Mi giro verso il finestrino e fingo di guardare i passanti. Claudio si ferma ad un semaforo.

"Piccolina! – Claudio chiama nostra figlia – Tu lo sai, vero, che tua madre sarebbe capace di rimanere con il frigo vuoto e di farti mangiare Nutella e merendine per almeno una settimana, prima di decidersi a fare la spesa?".

"Almeno sarebbe sempre dolce! – rimbecco – Non acida come te!".

Poi mi volto e gli faccio la linguaccia.

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora