CAPITOLO 6: DECISIONI

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ALICE

Alla fine ho accettato la proposta della Wally, andarmene un po' mi farà bene, così avrò più tempo per trovare il modo di dire a Claudio del bambino e potrò, nel frattempo, fare un passo in avanti nella carriera.

E' una di quelle sere fredde di dicembre e, nonostante siamo ancora ai primi del mese, si sente già l'aria natalizia, vetrine addobbate, luminarie nelle strade, musiche a tema nei mercatini sparsi nelle strade della città. Fino a poco tempo fa quest'atmosfera mi infondeva gioia, tenerezza e un po' di euforia, invece adesso mi sento un po' come Claudio che da sempre odia questa festa, anche se ancora non ho capito bene perché. E' come se sentissi che non ho il diritto di sentirmi felice. E' in questo clima che mi avvio verso casa senza Claudio, anche stasera mi ha detto che resterà in Istituto fino a tardi, deve lavorare a quel progetto in cui è coinvolta l'Università di Milano, gli darà molti crediti quando farà il concorso da direttore. Mi sento messa da parte, adesso avrei tanto bisogno di sentirmi avvolta in uno di quei suoi caldi abbracci che mi fanno dimenticare l'aria pungente dell'inverno e le fatiche di una giornata tetra e noiosa, invece mi ha salutato con un cenno della mano, senza nemmeno alzare la testa dal PC e dalle sue scartoffie e ha biascicato di non aspettarlo sveglio, come avviene oramai da una settimana. Se non sapessi quanto tiene a diventare il capo della baracca, direi che ha l'amante, ma sono certa che nemmeno una donna avvenente lo distrarrebbe dal suo obiettivo principale, la carriera. E' per questo che stamattina ho bussato alla porta della Boschi per comunicarle che sono onorata di partecipare al progetto delle Nazioni Unite e che sono pronta per partire per Domodossola. Lì avrò modo di pensare a come dire a Claudio che aspetto un figlio suo, al modo migliore per farlo, poi non me ne importa come reagirà. Ho deciso che io questo semino voglio farlo crescere e se lui non lo vuole sarà soltanto mio. Ho anche preso appuntamento con la mia ginecologa, devo accertarmi da quanto tempo questo esserino è dentro di me, sicuramente voglio capire se è sano, non mi importa invece se sarà un maschio o una femminuccia, poi dovrò fare delle analisi e il resto verrà da sé. Già immagino un frugoletto con gli occhi di Claudio, con il suo ghigno, con una massa di capelli scuri e con il suo caratteraccio. Sono certa che, invece, lui vorrebbe una femmina, una principessa da viziare fino all'inverosimile, con i miei capelli ribelli, impicciona e ciarliera come me.

"Ma cosa vai a pensare, Alice! – mi ripeto mentre sono arrivata sotto casa – Non succederà nulla di ciò che immagini, Claudio si arrabbierà da morire, considerandoti la solita sbadata combinaguai!".

Non credo che mi chiederà di abortire, ma certo non sarà contento ed eccitato come me.

Appena rientro, getto le mie cose sul divano, vado verso il frigo e mi verso un bicchiere di Coca cola, non mi va di cucinare, così mi preparo un mega panino con prosciutto, formaggio, due fette di pomodoro, una di lattuga e tanta maionese e affogo nel cibo le mie ansie, poi tiro fuori dal congelatore la vaschetta di gelato al cioccolato e ne spazzolo metà. Sicuramente rimedierò un grosso mal di pancia, ma almeno vado a dormire sazia. Dopo cena, sistemo la cucina, infilo in lavastoviglie i piatti e mando un messaggio a Claudio per sapere cosa devo preparargli per cena.

"Tranquilla, mi faccio portare una pizza qui! – risponde in modo laconico – Non mi aspettare in piedi!".

Mi sdraio, allora, sul divano e guardo un film strappalacrime, o sarebbe meglio dire che la TV guarda me, infatti mi addormento poco dopo il noiosissimo inizio e mi risveglio quasi ai titoli di coda. Gioco un po' col telefono, mando dei messaggi a Silvia per informarla della decisione di accettare il lavoro a Domodossola. Lei mi risponde con un secco "Sei un'emerita cretina!" e già immagino la sua faccia furente, poi ci ripensa e, quando sento il bip del cellulare, vedo che ha scritto "Ti va se domani ci vediamo per un aperitivo?" .

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora