CAPITOLO 3: RITARDO

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ALICE

"Lara! – chiamo la mia amica appena arrivo in Istituto tutta trafelata – Ho un grosso problema!".

"Che ti succede, Alice! – mi chiede lei – Sembra che ti sia passato addosso un tir!".

"Infatti!" commento sempre più in ansia.

"Che ti è successo? – si preoccupa – Vuoi dirmelo? Ti conviene sbrigarti prima che arrivi la strega e ti impedisca di parlare, perciò dovrai aspettare fino all'ora di pranzo!".

No, non ce la faccio più a tenermi tutto dentro!" esordisco.

"Che c'è, Alice! – continua – Non farmi prendere un accidenti! Che ti succede?".

"Ho un ritardo di una settimana!" sparo tutto d'un fiato.

"Ma tu sei scema! – urla – Non prendevi la pillola?".

"Certo che la prendo! – mi innervosisco – Ma...".

"Ma cosa, Alice! – mi interrompe – Non dirmi che anche in questo sei la solita distratta?".

"No, no! – le spiego – Sono stata molto attenta! Ma...!".

"Insomma, l'hai presa sempre o no?" chiede convinta della mia sbadataggine.

"Ieri sera ho controllato il blister! – pronuncio le parole come un automa – Ne ho saltato un paio!".

"Tu sei scema, Alice! – dice – Ma non hai sempre detto che Claudio ti ripete in continuazione che questo non è il momento adatto per pensare ad un figlio?".

"Già!" commento.

"Vuoi fargli il regalo di Natale?" mi prende in giro ma nemmeno più di tanto.

FLASHBACK

IL MESE PRIMA

ALICE

Siamo seduti sul divano una domenica sera e guardiamo uno di quei film strappalacrime che piacciono a me. Ho vinto io dopo una lotta fatta di cuscinate, di solletico e di risate. L'ho spuntata e, al posto dei programmi seriosi che propone CC, stiamo guardando la storia di una giovane coppia che, non potendo avere figli, decide di adottarne uno. Non è che Claudio stia seguendo più di tanto, smanetta col telefono, ogni tanto si assopisce, a volte si alza per bere un po' ma, quando gli pongo una domanda che mi balena in mente dall'inizio del film, drizza le antenne.

"Tu lo vorresti un figlio?" gli chiedo a bruciapelo.

Per poco non si strozza con l'acqua che sta bevendo.

"Alice, ma sei seria?" domanda a sua volta.

"Beh! – continuo – E' tanto che stiamo insieme oramai! Io ho trent'anni e tu quasi quaranta! Non dico che dobbiamo metterlo in cantiere, ma se dovesse capitare...!".

"Scusa, ma tu non prendi la pillola? – mi ricorda – Come fai a rimanere incinta?".

"Sei un medico e sai benissimo che l'anticoncezionale non è sicuro al cento per cento!" gli faccio notare.

Mi guarda dritto negli occhi, poi mi accarezza i capelli e mi scosta una ciocca dietro l'orecchio, quel gesto che mi ha ispirato sempre un moto di tenerezza.

"Alice, sai! – balbetta – Io ci ho pensato veramente ad un futuro con te... insomma tu hai sconvolto le mie giornate e le mie convinzioni... io ci ho pensato davvero ad un noi... ad un per sempre...ma ora...!".

"Ma ora?" esprimo la mia ansia.

"Ecco! – torna ad essere razionale – Non mi pare il momento adatto per avere un figlio!".

AA&CC... LA CHIAVE DEL TUO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora