IN QUESTO CAPITOLO CI SONO SCENE ESPLICITE
Jelena POV
"Mai," sussurra, lasciando un bacio rapido e caldo sulle mie labbra.
Mi stacco leggermente da lui, sentendo il suono della campanella che segna la fine della prima ora e l'inizio della seconda.
"Non ho voglia di passare altre 5 ore rinchiusa in quel posto," mi lamento, indicando l'edificio della NY, sbuffando mentre capisco che non c'è alternativa se non entrare e studiare.
"Perché non possiamo saltare e andare a casa mia?" propone, avvicinando di nuovo le sue labbra alle mie.
Vorrei davvero dirgli di sì, ma se Marcus nota la mia assenza, vorrà delle spiegazioni, e non so come giustificarmi.
Eppure è raro che possiamo stare da soli, senza occhi indiscreti intorno... ma che cavolo, la vita è una sola.
"Ci sto, andiamo," rispondo, sorridendo sinceramente mentre vedo i suoi occhi brillare di felicità.
Mi prende la mano e ci avviciniamo alla sua macchina nera opaca. Salgo, lo guardo mentre si sistema e mi sorride. Accende l'auto e, con naturalezza, mette una mano sulla mia gamba, che questa volta non respingo.
Capisco che stava pensando la stessa cosa, alternando lo sguardo tra i miei occhi e la sua mano. Rido, mentre lui torna a concentrarsi sulla strada con il suo solito sorriso malizioso.
Mi farà impazzire.
Arrivati davanti alla sua casa, mi supera per aprirmi la porta, facendomi entrare. Tutto è come lo ricordavo, ma ogni volta che sono stata qui, io e Asher ci siamo trovati a litigare. Spero che questa volta non succeda.
"Hai fame?" mi chiede, mentre poggia le chiavi sul tavolino di legno.
"No, ho già fatto colazione a casa," mento, mentre lo guardo togliersi il giubbotto in pelle.
"Mhh," mormora, non convinto, mentre osserva con attenzione il mio comportamento. Si libera del giubbotto e lo appoggia nell'attaccapanni.
"Mi spieghi perché hai questo timore del cibo?" chiede, accarezzandomi la guancia con dolcezza.
Non so se sono pronta a aprirmi con lui su questo argomento.
"A cosa ti riferisci?" domando, facendo finta di nulla, mentre mi irrigidisco e distolgo lo sguardo dai suoi occhi scuri.
"Hai un trauma. Ormai ti conosco, vedo come reagisci ogni volta che c'è un piatto davanti a te. Sembri terrorizzata," dice, facendomi capire che ha capito, mentre si siede sul divano e mi fa cenno di unirmi.
Mi siedo sulle sue gambe e sbuffo, non sapendo come cominciare. Mi fido di lui, ma non so se sono pronta a mostrargli questo lato di me, che solo i miei amici conoscono.
"Non so come spiegarti quello che sento," ammetto, guardandolo negli occhi, sperando che mi aiuti a trovare le parole giuste.
"Parti dall'inizio," dice, con voce calma, mentre si sistema meglio sul divano per farci stare entrambi comodi.
"L'inizio ha un nome e un cognome: Blake McCall," inizio a raccontare, ma devo interrompermi subito quando vedo la sua espressione trasformarsi in un'espressione di disappunto. Poco dopo, si riprende e mi fa cenno di continuare.
"Prima di Blake, stavo con un altro ragazzo. Con lui era tutto perfetto, mi faceva sentire unica. Quando è finita, per me è stato un colpo durissimo, tanto che ho finito per andare da uno psicologo per la depressione. Non uscivo più di casa e per un po' ho fatto scuola a casa. Dopo otto mesi, gli esperti che mi seguivano, mentre ero in cura, hanno consigliato a mio padre di rimandarmi a scuola, e così ha fatto. Un giorno, durante una pausa, sono andata fuori a prendere un po' d'aria, e quel silenzio mi ha fatto cadere in un vortice di pensieri. La mia mente è tornata al passato. In quel momento di crisi, Blake si è avvicinato e mi ha consolato. È rimasto con me anche nella settimane successive, ma si è rivelato solo un approfittatore. Mi ha illuso, facendomi credere che ci tenesse davvero a me, che volesse stare con me. Durante la nostra relazione, mi insultava davanti ai suoi amici, chiamandomi balena, cicciona. Una volta mi ha detto che sarei morta di infarto per il mio sovrappeso. Mi picchiava, mi diceva che doveva mandarmi in ospedale così avrei mangiato 'sano'. Da allora, non riesco più a guardare il cibo con gli stessi occhi. Ma la cosa che fa più male è sapere che ho tradito Ashton con un essere spregevole, che ha macchiato per sempre tutto ciò che Ashton amava di me." Racconto senza versare nemmeno una lacrima. Questa storia mi fa talmente male che non riesco nemmeno a piangere. Le lacrime non basterebbero a esprimere il dolore che mi porto dentro da un anno.
Asher non dice nulla. È come se fosse sotto shock, assorbendo tutto quello che gli ho appena detto. Alza lo sguardo su di me, e poi fa l'unica cosa di cui ho veramente bisogno: mi stringe a sé, accarezzandomi i capelli con una dolcezza incredibile.
Non ho bisogno di parole pietose, ho bisogno di affetto, di sentire le persone che mi stanno vicino.
"Ti aiuterò a sistemare tutto. Da ora in poi, ci penso io," sussurra nel mio orecchio, la sua voce profonda e rassicurante. E finalmente, mi sento a casa, al sicuro in un mondo che mi ha sempre respinto, dove tutti aspettano solo di vederti crollare.
Si stacca da me solo per baciarmi, e il contatto scatena una scintilla di passione pura nel mio corpo.
Approfondisco il bacio che si fa sempre più spinto e mi metto a cavalcioni su di lui mentre le sue mani scivolano su tutto il mio corpo per poi soffermarsi sulle natiche ricoperte dal tessuto dei jeans che prontamente inizia a sbottonare. E io faccio lo stesso con la sua maglietta alzandola fino a levarla completamente così da mettere in mostra il suo addome scolpito.
Capovolge la situazione adagiando il mio corpo sulla superficie del divano mentre si sistema tra le mie coscie. Abbassa i miei jeans fino alle caviglie sbarazzandosi di essi. Ritorna a baciarmi mentre le sue mani si addentrano sotto la mia felpa e arrivano ai seni stringendoli a coppa. Alzo il busto capendo le sue intenzioni e velocemente mi sfila la felpa iniziando a baciarmi il collo scoperto, nudo, in cui si sofferma, si abbassa nuovamente ai seni e inarco la schiena aiutandolo a levare il reggiseno.
Si prende un attimo per regolare il respiro e guardare ogni parte scoperta del mio corpo. Ne abbiamo già parlato ma sono sicura che il mio corpo è pieno di difetti e non mi piace esporli soprattutto a lui. Cerco di comprirmi con le braccia ma lui mi ferma
"Non devi coprirti, sei bellissima" mormora con voce rude provocando in me mille brividi
Mi aggrappo a lui appoggiando le braccia sulle sue spalle e intrecciando la mani mentre adagia il suo corpo al mio unendo le nostre labbra vogliose
"Mi fai impazzire" dice tra un bacio e l'altro
"Anche tu" ammetto di rimando arrossendo
Si sbottona i pantaloni buttandoli a terra affianco a noi mentre pesca un preservativo dalla tasca. Lo tiene tra i denti mentre sfila prima le mie mutandine e poi le sue mettendo in risalto la sua erazione. Strappa la plastica blu con i denti per poi infilarsi il preservativo e guardarmi negli occhi per avere il permesso che gli concedo annuendo.
Si sistema meglio tra le mie gambe per poi muovere il bacino in avanti lentamente. Una sensazione di piacere invade il mio corpo. Istintivamente gemo agrappandomi alle sue spalle. Lui non è da meno. il suo viso contratto mi fa capire che è piacevole anche per lui.
I suoi movimenti si fanno sempre più rudi, veloci. Il piacere si espande e non faccio nulla per trattenerlo.

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Believe
RomanceDue anime opposte, destinate a scontrarsi o a completarsi? Luce e buio, angelo e diavolo: Gigi e Asher sembrano tutto ciò che il destino non avrebbe mai dovuto incrociare. Eppure, forse, gli opposti non si respingono. Forse, si attraggono. Gigi Mika...