capitolo5

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Axel

La sveglia del mio cellulare suona, cazzo ho dormito poco e male.

Dopo aver visto la mia foto sul cellulare della bambolina, non sono riuscito a stare tranquillo e ho passato l'intera notte a controllare il suo viso tramite lo scanner, appena il suo nome è apparso il caffè mi è andato di traverso.
MISA ASAKO cazzo!

Ho fatto altre milioni di ricerche, ma sembra non essere imparentata col grasso di Jian Asako. Se così fosse stato avrei fatto strike al primo tiro, ma allo stesso tempo sarei nella merda.
Ma lo avrei saputo se il grassone aveva un figlio o una figlia, se non io almeno Kevin.
Oltre a questo risulta solo essere una allenatrice di una palestra e i suoi amici come lei sono anch'essi lottatori e sono puliti.

Mi alzo lamentandomi per il dolore al collo, ci passo una mano facendo ammorbidire i muscoli e ordino un caffè che mi viene portato in camera.

Cazzo è quanto fa schifo, non è caffè è merda zuccherata.

Mi accendo una sigaretta e incomincio il mio lavoro.
La prima cosa è accendere il laptop e vedere cosa è successo da stanotte.
Passo l'intera ora a guardare i filmati, ma non trovo nulla, controllo le facce delle guardie e dei buttafuori e poco dopo so anche il numero delle loro cicatrici.
Chiudo tutto su un file e lo mando a Kevin tramite posta elettronica criptata. Così potrà dirmi da chi incominciare.

Ora però devo darmi una mossa e affittare una cazzo di macchina e prendere un appartamento più vicino per installare telecamere spie e sensori di movimento.

Dopo circa un'ora sono in un taxi per andare ad un concessionario, così che possa permettermi di muovermi senza dare nell'occhio.
Il tassista mi ferma difronte ad un concessionario e dall'insegna fuori ho già i brividi.

E poi che cazzo vuol dire: "L'inseguimento dell'auto"?

È il nome oppure un modo per farti capire che non troverai un cazzo?
Entro all'interno del parcheggio dove con 100 yen, puoi prenderti addirittura e niente di meno un Mitsubishi del 97" stile "come ti rovino le vacanze".
Ma stiamo scherzando cazzo? L'uomo sulla cinquantina mi vede e si sistema il suo completo più grande di due taglie colore cachi.
<<Benvenuto. Vedo che ha già scelto, sa questa è un ottima occasione>>.
Ma che cazzo dice è per caso fatto? Tiro su le maniche della maglia e incrociando le braccia lo guardo.
<<Non ha niente di meglio?>>
Lui aggrotta la fronte e prende un fazzoletto dal taschino per asciugarsi la fronte ricoperta di sudore.
<<Mi dispiace signore, ma può andare da mio cugino. Eh? Che ne dice?>>

E cosa vende furgoni per rapimento?<<La ringrazio>>.
Dico, mentre mi allunga un biglietto da visita, lo prendo e vado via più in fretta che posso.
<<Ma che cazzo!>> Dico imprecando ad alta voce leggendo il biglietto.

"Prendi l'auto"
Che famiglia di merda.

Chiamo un altro taxi e alla fine mi faccio portare nel miglior concessionario, affitto un Honda HRv. Non è sfarzosa, in Giappone è la più venduta, quindi non dovrebbe dare nell'occhio.
Il telefono nella mia tasca ronza e rispondo senza guardare, solo una persona mi chiama su questo numero.
<<Capo>>.
<<Ho ricevuto i file. Procedi senza dare nell'occhio>>.
<<Stasera andrò di nuovo al locale frequentato dal vecchio. Se sarò fortunato potrò cercare di avvicinarmi>>.
Sento le sue rotelle ruotare e aspetto che risponda.

<<Axel non dare nell'occhio. Ho già i miei cazzo di casini qui. Da ora in poi chiama Jess d'accordo?>>
Non so cosa stia succedendo a New York ero rimasto che c'erano dei piccoli problemi con Chicago e stavamo seguendo una ragazza, spero non ci siano problemi più grossi.
<<D'accordo>>.
Ma ha gia riattaccato come sempre, senza aspettare la mia risposta. È un buon capo ma ha un carattere davvero di merda.


Da che pulpito.

Dopo due ore in questo inferno di città, trovo un appartamento non molto lontano dalla zona più movimentata. Non ho trovato niente di meglio ma non sono qua per fare la bella vita. Installo tutti i miei attrezzi e collego al sudicio tavolo l'apparecchio per l'audio. Ritorno all'hotel per darmi una pulita e cambiarmi per la serata.
Arrivo al locale e come la prima sera mi lasciano passare, mi incammino verso il bar e ordino un Jack e coca.
Senza dare nell'occhio installo una cimice sotto il bancone del bar e mi avvio all'esplorazione.
Mi incammino verso l'area vip,  sperando che nessuno faccia domande, purtroppo per salire devi essere un membro della famiglia e quello è l'unica cosa che non  posso falsificare.

<<Signore la zona stasera è riservata>>.
Mi dice il buttafuori.
Alzo le mani e mi allontano camminando all'indietro.
C'è solo un motivo se è chiusa stasera, il vecchio Jian ci ha onorato con la sua brutta presenza.
Mentre sto uscendo noto che la bambolina di porcellana sta discutendo col buttafuori.
Mi nascondo nell'area dei soprabiti e ascolto il più possibile per quando la musica possa permetterlo.
<<Ma sta scherzando?>>
Dice furiosa all'omone.
<<Mi dispiace ho ordini precisi>>.
Cerco di vedere cosa sta succedendo e la vedo fumante di rabbia, cazzo è proprio sexy.
<<Dai Misa andiamo. Non creare problemi>>.  Il suo amico credo si chiami Bryan, la tira per un braccio.
Se fosse la figlia di Jian non avrebbe problemi ad entrare, quindi proprio in quel momento decido di fare la mia uscita e preparo la mia cimice.

<<Buonasera bambolina>>.
Facendole l'occhiolino e avvicinandomi in modo da inserire la cimice nella sua borsa.
<<Signore questa è l'entrata>>.
Dice il buttafuori, alzo le mani e chiedo scusa.
<<Mi dispiace ho sbagliato>>.
Dico allontanandomi e camminando all'indietro con le mani alzate.

Faccio un occhiolino alla bambolina e sfodero il mio sorrisino migliore e mi volto per andare via.

Vediamo cosa nascondi bambolina.

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