capitolo28

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Axel

Lo sapevo! Dovevo fidarmi del mio istinto è stare lontano da lei dal primo istante. Invece sembra che le nostre strade non fanno altro che incrociarsi.
Mi allontano da lei percorrendo il corridoi, devo essere fuori di qui il prima possibile esco dalle porte finestre che portano alle scale per il giardino, non so lei cosa stia facendo ma non è un mio problema. Ho rischiato fin troppo stasera e forse è andato tutto perduto.
Mi avvicino a un'auto per rubarla e sparire da qui.
Cazzo è andato tutto a puttane sono furioso.
Kevin non sarà minimamente contento.
In lontananza sento degli spari e il rompo di moto, mi volto e la vedo sgommare nella mia direzione. E chi poteva mai essere se non lei.
Sta correndo così veloce che penso mi investirà. All'improvviso frena facendo stridare le gomme sui piccoli sassi e fermandosi a pochi centimetri dalle mie gambe con la ruota anteriore.
<<Sali mister muscoli e tieni questa.>>
Indossa ancora la maschera è il suo vestito e diventato uno straccio cortissimo.
<<Che cazzo pensi di fare?>>
Le urlo.
<Se vuoi posso lasciarti anche qui.>>
Mi guardo intorno e vedo arrivate nella nostra direzione altri uomini armati e noi oltre a qualche pistola abbiamo solo un pugnale e una molletta per i capelli.
Salgo dietro di lei sperando che non sia   il mio ultimo viaggio.
<<Sai sparare?>>Mi chiede.
<<E tu sai guidare?>>
Alla sua risposta sparo alle ruote dell'auto che si avvicinano.
<<Si può fare. Ora reggiti.>>
Parte come una matta a tutta velocità, mentre io cerco di sparare agli uomini che ci seguono.
Varchiamo il cancello<<Reggiti forte!>> Urla.
In un primo momento non capisco cosa vuole fare, ma poi la vedo premere il freno facendo stridare la gomma anteriore e alzando quella posteriore, dove quasi fa ribaltare la moto e volare me. Fortunatamente sono riuscito a reggermi all'ultimo minuto, gira la moto e va incontro alle auto, che fino a un minuto prima ci seguivano e alza la sua pistola sparando senza sbagliare un colpo, loro provano a difendersi sparando in risposta e nascondendosi dietro le portiere dell'auto, altri invece non hanno fatto in tempo nemmeno a scendere. Ogni colpo come i suoi sono andati a segno senza sprecare nemmeno un proiettile, le orecchie mi fischiano ma almeno siamo ancora vivi.
Cazzo! È una visione meravigliosa.
Se mai usciremo da questo casino, Misa mi dovrà molte spiegazioni.
Ma anche tu a lei.
Se prima di questo viaggio mi avessero detto che io Axel Gheller sarei stato su una moto guidata da una bombilina che di dolce ha solo il profumo e che insieme avremmo ucciso a occhio e croce venti persone gli avrei praticamente riso in faccia.
Ho sempre lavorato da solo e trovato sempre un modo per cavarmela, da questo il mio soprannome Asso.
E a dirla tutta, anche se devo ancora capire la misteriosa ragazza che guida contromano evitando di schiantarsi contro un auto, non avrei potuto scegliere partner migliore.
Percorriamo la strada sentendo solo le parole e le imprecazioni dei guidatori, ma a quando pare la bambolina ci sa fare e siamo riusciti a seminare i gorilla.

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