capitolo38

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Misa

Apro piano gli occhi... <<Merda!>> Impreco cercando di alzarmi dal freddo pavimento che ha paralizzato momentaneamente la mia schiena.
Cerco di far mente locale e il primo pensiero è Axel! No anche lui no, prego chiunque sia in ascolto che sia ancora vivo. Perché prende sempre chi mi circonda? La testa mi pulsa e porto una mano sulla tempia e sento qualcosa di caldo e umido. Sangue.
Mi alzo e mi do sostegno mantenendo il mio peso a una sedia vicino ad una scrivania.
Mi guardo in torno e noto un laptop aperto vari aggeggi che non ho la minima idea a cosa servino.
Devo aiutare Axel sarà anche l'ultima cosa che farò.
Resisti ti prego.
Mi collego al portatile e apro diversi file tra cui uno dove ci sono delle informazioni su di me. Vado nella casella postale, ma non riesco ad entrare a causa di codici che non saprò decifrare nemmeno tra un milione di anni.
Cazzo Axel, come faccio ad aiutarti ora?
Ma qualcosa attira la mia attenzione una valigetta nera sotto il tavolo. La apro con cautela per paura di trovare una bomba al suo interno, ma quello che trovo mi rimane esterrefatta, cazzo qui dentro ci saranno migliaia di yen e documenti falsi di ogni genere, in alto incastrato tra le cinture c'è un biglietto da visita bianco.
Michael certo!
Prendo il mio telefono e compongo il numero con mani tremanti.
<<Pronto?>>
<<Sono Misa Asako, chiamo per conto di Axel Gheller.>>
C'è un attimo di esitazione e poi finalmente parla.
<<L'hanno scoperto?>>
<<Si, l'hanno preso, credo stamattina.>>
Dico guardando l'ora, cazzo ma per quanto tempo sono rimasta incosciente?
<<Capisco. E lei ora cosa vuole da
me?>>
<<Devo salvarlo... E solo il suo capo può aiutarmi.>>
Lo sento sospirare e ma alla fine dopo essermi presa tutte le responsabilità e avergli spiegato che io e Axel eravamo d'accordo per uccidere Jian, acconsente a darmi il numero del così detto Kevin Riello, un nome che ho sentito troppe volte, un mone che non rimane sospeso nel nulla.
Riattacco con l'uomo e compongo il numero che ho scritto su un biglietto e subito dopo bruciato come mi ha ordinato Michael.
Porto il telefono all'orecchio e attendo che risponda. Se i miei calcoli sono giusti in America è notte fonda
Nell'attesa l'ansia sale a dismisura e il mio stomaco si stringe sempre più.
<<Chi parla?>>
Beh devo dire che la sua risposta mi ha messo i brividi.
<<Signor Riello sono Misa Asako.>>
Michael mi ha detto che ha un carattere molto particolare e non fa nulla per nulla e se voglio la sua attenzione devo essere chiara e non tralasciare i dettagli.
Anche lui esista nel rispondermi per una manciata di secondi.
<<Dov'é Axel?>>
Sospiro e mi passo la mano sul viso stanco.
<<Quel bastardo di mio padre l'ha preso.>>
<<Tuo padre? Fammi capire tu chi cazzo sei e perché un Asako osa chiamarmi? Sopratutto nel cuore della notte.>>
La sua voce è così rilassata e ferma da farmi rabbrividire.
Purtroppo la sua reputazione lo precede, anche se sto seguendo i consigli di Michael, devo saper usare le giuste parole.
<<Senta, la chiamo per dirle che Jian Asako ha preso Axel e io da sola non c'è la faccio a salvarlo, ho bisogno del suo aiuto.>>
<<Tu chi sei?>>
<<Come ho già detto mi chiamo Misa Asako, sono la figlia di Jian, ma voglio vedere mio padre morto quanto lei. Non le sto chiedendo di fidarsi di me, solo di salvare Axel. Se abbatterò Jian sarò l'erede leggittima dell'organizzazione e posso cederle qualunque cosa mi chieda.>>
Cazzo non posso crederci, l'ho detto veramente, probabilmente l'ultima cosa non sarà vera visto le parole di Miko.
<<E perché faresti una cosa del genere per Axel? Cos'è successo in
questi mesi?>>
A questa domanda non ho una risposta.
<<Lo voglio morto e sono pronta a perdere tutto per salvare Axel.>>
<<D'accordo, mandami i tuoi contatti e le coordinate, partirò tra poche ore.>>
Sto per salutare quando lo sento parlare.
<<A Misa dimenticavo, se è un'imboscata o se Axel è già morto ed è tutta una trappola, tu morirai insieme a tuo padre e ti ammazzerò io con le mie stesse mani. Sto già assaporando il momento.>>
Non mi stupisco, sapevo con chi stavo contrattando.
<<Sarai anche un Riello, ma dimentichi che anche contro il mio volere sono pur sempre un Asako, non sottovalutarmi.>>
<<Non ho dubbi, ma questo non mi farà di certo tirare indietro, se Axel è morto tu lo seguirai a ruota.>>
Sto per ribattere ma ha già riattaccato.
Urlo al telefono e prendo tutto quello che può servirmi.

Salgo nell'auto di Axel e il suo odore mi annebbia i sensi e manda in subbuglio tutto il mio corpo, ma mi impongo di essere fredda e distaccata, devo ragionare. Poggio la testa sul volante e ispiro per ritrovare la calma.
Giuro che ti troverò mister muscoli.
Metto in moto e parto per arrivare al mio appartamento.
Prendo il telefono e chiamo il mio gruppo, dando loro appuntamento, ho bisogno di più aiuto possibile e spero che non mi abbandonino proprio ora, mi fido di loro e sono addestrati quanto me.
Un'ora dopo sono tutti nella mia palestra in silenzio e già pronti.
Prendo la mia katana il pugnale e delle stelline ninjia.
Ho legato i capelli in uno cignon stretto,mettendo il mio famoso fermaglio.
<<Misa siamo pronti, da dove
iniziamo?>> Chiede Brayan.
Mi volto mente lego alla coscia il pugnale di riserva dalla punta ricurva.
<<Facciamo saltare il jaja e tutto quello che porta il nome Asako. Questa città morirà con lui.>>
Li sorpasso mentre mi seguono come un esercito pronto alla morte ognuno di loro sale sulle proprio moto nessuno di loro osa parlare.
<<Un ultima volta fratelli.>> Dico mettendomi davanti.
<<Spero di rivedervi e festeggiare alla fine di tutto sulle macerie di quello che rimane.>>
Sorridono e indossono il casco.
<<Puoi scommetterci>> Urlano.
Salgo e indosso il casco.
Forse sarà il mio ultimo giorno, ma non andrò via da sola. Jian Asako mi seguirà anche con la morte.

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