capitolo9

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Axel

Sono nella pista da ballo e aspetto che mi raggiunga. Con quel suo vestitino e i capelli neri sembra una pantera.
Si avvicina e passa la sua mano sulla mia spalla girandomi intorno, delineando le mie spalle e mandando in corto circuito i miei sensi annebbiati dal suo dolce profumo
<<Adoro questa canzone>>.
Mi dice avvicinandosi al mio orecchio, sfiorandolo piano con le labbra è una lotta di seduzione e potere la nostra e sono il solo destinato a vincere.
Aspetto che faccia il suo giro e si presenti davanti a me.
<<Anch'io>>
Dico stringendola a me.
Lost control di Alan walker.
Suona melodiosa e lei muove i suoi fianchi nelle mie mani, mentre fortifico sempre più la presa.
Afferro la sua gamba e la porto il alto stringendola alla mia e lei inclina la testa quasi fino a terra.
Cazzo! Questo non me l'aspettavo.
<<Smettila>>.
Le dico tirandola su e afferrando i suoi capelli nel pugno della mia mano. <<Altrimenti?>>
Sta giocando sporco. Molto sporco.
Mi piace.
<<Farò di te la mia bambola>>.
Lei in risposta stringe la sua gamba alla mia vita quasi in una morsa, se fosse stato il mio collo lo avrebbe rotto.
<<Saliamo di sopra>>.
Dico per allentare questa tensione sessuale che si è creata e cercare di arrivare al mio obbiettivo.
Lei mi lascia e si incammina per le scale, il buttafuori la lascia passare e io la seguo, arriviamo in questa piccola terrazza e lei fissa la tenda difronte a sé stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche.
<<Ci hai ripensato bambolina?>> Le chiedo curioso del suo atteggiamento.
<<No, io non mi tiro mai indietro. Devo solo andare in bagno>>. Dice all'improvviso.
Meraviglioso proprio quello che volevo. <<Certo anch'io ne ho bisogno>>. Appena si allontana mi avvicino a una delle tende e le apro facendo finta di essermi perso.
<<Non puoi entrare>>.
Mi dice una guardia che peserà si è no duecento chili.<<Mi scusi>>. Dico alzando le mani e facendo l'idiota imbarazzato.
<<Ma mi sono perso>>. Mentre mi afferra per farmi uscire lascio cadere una piccola cimice.
<<Che succede qui?>>
Cazzo questa non ci voleva.
<<Niente questo imbecille ha sbagliato stanza>>.
L'altra guardia mi squadra.<<Vieni spesso in questo locale?>>
Domanda scrutando i miei movimenti. <<Si, ma sono stato nell'area vip solo una volta e cercavo il bagno>>. Dico guardandomi intorno per fingere imbarazzo.
<<Buttalo fuori>>.
Ordina e la mezza tonnellata che mi tiene il braccio mi spinge letteralmente fuori facendomi quasi cadere.
<<Fuori di qui! E non farti più vedere>>.
Annuisco e camminando all'indietro mi allontano, ma con la coda dell'occhio vedo Misa intrufolarsi tra le tende.
Ma che cazzo sta facendo?
La guardo senza attirare l'attenzione della guardia e senza farmi vedere attivo la cimice appena messa e attivando la registrazione. Almeno una volta a casa avrò qualcosa su cui lavorare. La vedo arrivare e le vado incontro.
<<Dov'eri finita bambolina?>>
<<Cazzo smettila di chiamarmi cosi>>.
Dice molto irritata.
<<Sei strana, è successo qualcosa?>>
Dico per capirci qualcosa.
<<No tutto benissimo>>.
Il sorriso che si dipinge sulle sue labbra si vede a chilometri che solo un modo per mascherare qualcos'altro.
Mi afferra la mano e mi tira intrecciando le nostre dita.
<<Andiamo via>>.
Cazzo sono più che d'accordo, ma sono più intesionato a capire questa misteriosa creatura chi è, ma soprattutto per chi lavori, sicuramente non lo scoprirò ora. Devo solo farla fidare di me.
Il fatto che stava entrando lì dentro non è affatto un caso.

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