capitolo44

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Misa

Seguo Kevin e il resto per capire cosa cazzo sta succedendo.
Appena metto piede fuori dall'enorme portone padronale il mio corpo viene percosso da un brivido lungo la spina dorsale.
Jian è inginocchiato accerchiato dai boss più temuti al mondo, ma non è questo, nell'enorme giardino ci sono centinaia di soldati pronti a difendere il loro capo.
Kevin si stacca da Jian e infilando i pollici nelle cinture del giubbotto antiproiettile e camminando a testa alta.
Arrivato a metà strada divarica di poco le gambe e allarga le mani con fare teatrale.
<<Cari signori, ma che grandissimo onore avervi tutti qua per salutarmi. Ne sono lusingato ma non dovevate disturbarvi. Sono venuto solo a riprendere il mio soldato nonché amico. Vivo o morto che sia il suo corpo mi seguirà in America e dopo aver ucciso il ciccione inginocchiato dietro di me.>>
Dice facendo segno col pollice alle sue spalle.
<<Toglierò il disturbo.>>
Detto questo si volta, ma i soldati non fanno marcia indietro, allora alza una mano contanto silenziosamente con le dita.

Tre due uno... 

E abbassa la mano per dare il via a qualcosa e all'improvviso il caos più enorme si espande davanti hai miei occhi. Uomini armati escono da ogni dove vestiti anch'essi di nero.
Corro giù per scale per battermi, ma vengo afferrata per il braccio, mi volto e il biondino mi tira indietro.
<<Dove cazzo vai? Non pensarci nemmeno ci sono Cinquecento uomini pronti a difenderci. Anche se sei un Asako sei pur sempre un capo dopo la morte del lardoso.>>
Lo fisso per le parole appena dette.
<<Io non voglio nulla di tutto questo.>>
Urlo e mi divincola dalla presa.
<< L'ho ceduto a Kevin in cambio del suo aiuto e non sono mai stata più felice della mia scelta, quello che voglio veramente è solo trovare Axel e ...>> Riamango la frase in sospeso non sapendo continuare.

<<I nostri mercenari forse hanno trovato qualcosa. Vieni con noi, non so cosa lega te e Axel, ma se dopo quello che ha passato ha scelto te, vuol dire che ci ha visto del buono.>>

Vorrei tanto dirgli che lui non ha scelto me, ma che sono stata io a scegliere lui. E annuisco nel seguirlo, ma non prima di rivolgermi agli altri boss.
<<Non sono ancora il capo di questa città, ma spero che rispettiate il mio volere.>>
Loro mi guardano un pó confusi non capendo a cosa alludo.
<<Jian Asako morirà solo per mano mia e la sua testa verrà tagliata solo dalla mia Katana.>> Annuiscono e il boss Italiano nonché mio zio ora annuisce sorridendo e soddisfatto delle mie parole.

Mi avvio seguendo il biondo che da come ho capito si chiama Jess.
Saliamo su un elicottero e aspettiamo che Kevin vi raggiunge, durante il viaggio uno dei suoi uomini ci dice che è stato trovato un magazzino ancora fumante dove l'esplosione ha distrutto tutto. Le loro facce non tralasciano nulla, freddi spietati e pronti a ogni evenienza.

Ascoltate questa canzone: Victory Two steps from hell.

Mi sono preparata una vita intera per abbattere e distruggere il grande impero Asako, ma non mi sono minimamente preparata a perdere l'unica parte pulsante del mio corpo.
Atterriamo su questo suolo, l'immagine è raccapricciante, quello che doveva essere un magazzino ora è solo cenere, muri caduti e piccole fiamme che ancora avvampano e bruciano quel poco che è rimasto. 
Sorpasso bruscamente gli uomini e incomincio a correre attraverso quella devastazione.
Il calore delle fiamme ancora in vita si fa sentire sulla mia pelle. Le urla di Kevin e Jess sono solo suoni distorti alle mie orecchie.
La porta ancora fumante e per metà bruciata mi divide dalla cruda verità.
<<Axel...>>
Urlo e urlo il suo nome. Le lacrime di una vita trattenute solcrano i miei occhi e bruciano sulle ferite del mio volto, la cenere e il fumo mi impedisce di respirare bene, ma entro comunque dentro ed è tutto totalmente distrutto.
<<Ti prego... Ti prego.>>
Cammino piano, il tetto a stento si mantiene e potrebbe crollate da un momento all'altro.
<<Axel!>> Urlo ancora il suo nome.
Il fumo mi fa tossire forte.
<<Misa!>>
Kevin mi affianca, il suo viso e distrutto.
<<Capo...>> Jess ci raggiunge con altri due uomini e tutti hanno del tessuto sulla bocca per non respirare tutto il fumo.
<<Il corpo non è qui dentro.>>
A quello parole un barlume di speranza si innesca in me e mi faccio spazio per uscire da quel posto.
<<Allora è ancora vivo.>> Asserisco e un piccolo sorriso si allunga sulla mia faccia.
Almeno spero, se era qui avremmo dovuto trovare perlomeno il sul corpo, ma di esso non c'è traccia.
<<Non per niente è chiamato Asso.>>
Dice Kevin sorpassandomi mentre da ordine a Jess di chiamare i così detti falchi o da come ho capito i mercenari.
Usciamo dal quella totale distruzione con una una speranza.
All'inizio di tutto questo il mio obbiettivo era distruggere Jian, ma oggi in questo luogo e in questo momento il mio obbiettivo è trovare Axel.
Dove sei ora mister muscoli?
<<Lo troveremo Misa.>>
Dice Jess sorridendo.
Certo che lo troveremo.

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