capitolo19

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Axel

Vorrei tanto sapere che sto facendo. Sono ritornato all'età di quindi anni quando facevo ingelosire la vicina scopandomi sua sorella.
Ma che cazzo di problemi ho?
Mi allontano dalla ragazza, dove non ricordo il nome.
Però il suo non l'hai mai dimenticato.
"Zitta vocina di merda!"
Guardo il rolex al mio polso e decido di dare il via al mio piano per domani sera, dev'essere tutto più che perfetto.
Raggiungo il mio appartamento e mi collego subito alla lista degli invitati.
Tolgo la giacca, e arrotolo le maniche della camicia.
Tra gli uomini della sicurezza ci sono anche molti non giapponesi su cui posso lavorare, ma come sono solito fare mi piace avere più opzioni.
Tra più di cinquecento persone scovo tre uomini, tutti capelli scuri e alti quando me e sono single.
Quindi se uno di loro dovrebbe sparire da un momento all'altro non desterebbe nessun sospetto.
Carico le mie armi nella valigetta inizio il mio piccolo lavoretto.

Sono appostato davanti a una villa enorme.
Ci sono varie telecamere e sensori di movimento, ma per il resto è buio pesto.
Forse non c'è nessuno in casa.
Sto per uccidere l'avvocato Cluod Maverik, un fottuto coglione senza spina dorsale.
Il classico verme viscido, pronto a far del male a chiunque gli capiti a tiro senza badare se si tratti di donne bambini o anziani.
E sono sicuro che in questo momento sto facendo un favore a mondo.
Tramite il mio dispositivo raggiungo la rete wi-fi della casa.
Due minuti dopo ho la password.
11324.
La inserisco e scollego il collegamento, disattivando anche i sensori.
Entro in questa dimora, dove l'odore di erba invade le mie narici.
Faccio il giro della casa e alla fine lo trovo beato nel suo letto, fortunatamente è solo.
Non impiego molto inserendo il silenziatore alla pistola.
Con la canna della pistola lo tocco sulla spalla per svegliarlo e lui sobbalza.
<<Ma...chi cazzo sei tu?>>
Cazzo odio chi balbetta.
<<Non fare domande idiote.>>
Rispondo già annoiato.
<<Voglio il pass elettronico per la festa di domani.>>
Lui si alza spaventato e arretra.
<<Tu sei pazzo! Se sanno che sei stato qui ti ammazzeranno come un cane.>>
Mi accomodo sul letto di fianco a lui.
<<Sai chi cazzo stai minacciando?>>
Dice cercando di sembrare sicuro delle sue parole.
<<Sisi va bene,ora dov'è?>>
Lui ride.
Certo che lo fa non ha minima idea di quello che gli farò.
Col calcio della pistola lo colpisco sui denti. Urla e si tiene la bocca con entrambi le mani.
<

<Ma che lazzo fai?>>
Dice con la voce ovattata. Dove le parole dette non gli riescono udibili.
<<Allora? Non ho tutta la notte ho una vita sai?>>
Dico alzandomi.
<<Jian ha moltiplicato la sua sicurezza non riuscirai mai ad entrare.>>
Questo lo vedremo.
Gli punto la pistola e miro alla sua testa.
<<Allora?>>
Lui allunga un braccio verso un mobile con dei cassetti.
Mi avvicino dove c'è una busta rossa.
La apro ed estraggo l'invito digitale.
<<Cosa vuoi farmi?>>
Dici passandosi il polso sulle labbra asciugando il sangue.
<<È facile, muori.>>
Lui sbarra gli occhi e io sparo.
Facile e indolore.
<<Buonanotte,tesoro.>>
Dico andando via.

Piano B concluso,ora mi tocca mettere in atto il piano A. Quello che dovrei usare secondo le mie tattiche.
Parcheggio all'hotel, domani ho appuntamento con l'uomo di Kevin.
Domani sarà una grandissima serata, ho l'adrenalina alle stelle e non vedo l'ora di fare i miei auguri al ciccione.

Spazio autrice: Salve gente spero che vi stia piacendo. Votate e commentate.

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