Capitolo 13

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"Non posso - venire - alla tua festa-, lo sai - che sono- in punizione." Dico a tratti tra un maledetto addominale ed un altro ad Harry mentre lui mi tiene i piedi contando a bassavoce. Questa è la quarta serie da venti, se non avrò un fisico da Victoria Secret mi incavolo. E tanto.

"20 secondi di pausa. E comunque so che sei in punizione, ma non puoi inventarti qualcosa?" Chiede controllando il tempo dall'orologio, io respiro lentamente riprendendo fiato stirando le braccia per allungare l'addome. Che dolore.

"Ci provo. Non voglio stare a casa." Rispondo con il fiatone, in realtà voglio solo andare alla sua festa e vederlo... la situazione è grave, sta iniziando a piacermi veramente. Ormai la sequenza la so a memoria quindi prima che mi dica Harry che devo cambiare posizione, lo faccio da sola. Mi metto a carponi iniziando a sollevare ed abbassare la gamba sinistra. All'inizio era imbarazzante stare in questa posizione, infatti la facevo male per l'imbarazzo, quando ho capito che peggio lo facevo più Harry mi correggeva la posizione quindi la cosa diventava più imbarazzante ancora, l'ho fatta nel modo corretto senza dare troppo peso ad una cosa così stupida.

"Che palle, odio il mio compleanno." Brontola andando verso la panchina per prendere la bottiglia d'acqua.

"Perché?" Chiedo cambiando gamba. Aiuto, che dolore a... tutto. Sto scoprendo muscoli che non dovrebbero esistere.

"Perché capita sempre che è un giorno di scuola." Borbotta avvicinandosi. "Alzati." Mi sculaccia e mi metto subito dritta. Chi gli ha dato questa confidenza? Io.

"Perché l'hai fatto?" Chiedo sconvolta massaggiandomi il gluteo. Me l'ha dato proprio forte. I diciotto anni gli hanno dato la testa?

"È il mio compleanno e tu non mi hai regalato nulla, quindi mi sono fatto il regalo da solo " spiega ridendo.

"Primo, chi ti ha offerto la brioches oggi al bar della scuola come regalo? Io. Secondo, la macchina che ti sei comprato con i tuoi risparmi in realtà sono tutti i miei soldi che spendo per la palestra. Terzo, potevi trovarti un regalo migliore che dare una sculacciata a me." Rispondo alzandomi.

"Hai bevuto latte acido stamattina?" Ride cambiando musica dalla radio.

"No, stamattina ho bevuto un bicchiere di succo d'arancia, due fette biscottate e una mela." Rispondo cercando la bottiglia d'acqua nel borsone. Ma dove l'ho messa questa bottiglietta maledetta?

"Allora perché sei così incazzata?" Chiede alle mie spalle.

"Per una persona che si chiama Rosy forse. Sai, per colpa sua devo pulire l'intero piano dei mocciosi. Per non parlare del fatto che oggi si vantava che aveva ricevuto il posto come capo cheerleader. Ma chissà come avrà fatto! Oh... Forse perché paparino è il preside!" Continuo a monodialogare.

"Hai finito?" Chiede divertito alle mie spalle.

"Ah, Luke l'ha lasciata... peccato che Luke non mi interessa. Quindi è indifferente. Ma lei ci è rimasta malissimo e questo mi rallegra di poco." farfuglio continuando a cercare l'acqua.

"L'ha lasciata e non ti interessa?" Fa eco Harry.

"Esattamente." rispondo senza interesse "Ma dove diamine è l'acqua? Sono sicura di averla portata !" Borbotto continuando a cercare nel borsone.

"Vivian.." mi richiama a bassavoce.

"Eeeh!" Urlo voltandomi , sono nervosa, irritata, stanca.. e non so perché. E questo mi fa innervosire ancora di più.

"La bottiglia è lì, sopra la panca." Risponde tranquillo indicandola. La prendo e mi siedo.

"Cos'hai?" Chiede sedendosi al mio fianco, finito di bere chiudo la bottiglia guardando i nostri riflessi dallo specchio di fronte a noi.

New Me • Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora