Capitolo 33

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La discesa nella London eye è stata molto imbarazzante ma quando Harry intrecciava le dite alle mie, o quando con il pollice mi accarezzava il dorso della mano, o quando mi dedicava i suoi sorrisi e i suoi sguardi... il mondo non esisteva più.
Raccontavo con quasi le lacrime agli occhi alle mie amiche quello che era successo e Paula continuava a dire "Chi aveva ragione? Io! Te l'avevo detto che sareste tornati insieme! Anche l'oroscopo l'aveva detto!" Ma non l'ascolto. La voce è circolata velocemente e non avevo proprio pensato a Meg. Quando si era avvicinata, finito di cenare, all'hotel e mi aveva chiesto se fosse vero, non sapevo cosa rispondere. Harry era al mio fianco e ci tenevamo per mano. Non potevo negare, quindi le risposi sì e lei mi ha abbracciato contenta come se a lei non fosse mai piaciuto. Poco strana. Forse Paula ha veramente ragione e questa è stata la mia settimana fortunata.
Aspettiamo che arrivi l'ultimo bagaglio di una ragazza di seconda, che non conosco, e usciamo trovandoci davanti una marea di gente con fogli con scritto il nome di qualche signore e genitori ansiosi di rivedere i figli.

"Vivian!" Sento urlare da lontano mio padre. Sciolgo la mano da quella di Harry facendogli capire che mio padre è un argomento di cui è meglio aspettare. Mi fa fare tutto, mi vizia anche troppo, forse. Ma se si tratta di ragazzi... no. È molo protettivo. Mi faccio spazio tra la folla e lo abbraccio. "La mia piccola!" Mi abbraccia e intanto mi prende il borsone dalle mani "ma ti sei portata anche un londinese nella valigia?" Ride posandola tra le gambe.
"Quasi" alzo le spalle. "La mamma? È morta per la mia assenza?"

Vedo Anne correre verso Mikey e abbracciarsi come se entrambi fossero tornati da anni di guerra.

"No, è in macchina perché non trovavamo parcheggio allora l'ho parcheggiata qui davanti."
Avviso ai professori che sto andando con mio papà e poi gli racconto tutto su Londra. Beh, non proprio tutto. "Vivian!" Esclama mia mamma appena mi vede "Oh Dio! Ma hai mangiato? Sei più magra!" Mi abbraccia che quasi non riesco a respirare.
"Mamma, sto bene." Mi allontano da lei e mio padre mette la valigia nel cofano. In macchina continuo a parlare della gita, di quello che ho fatto e che ho visto anche a casa continuo a parlare. Credo di non aver mai parlato così tanto ai miei genitori.
"Vi ho comprato dei souvenir!" Mi ricordo aprendo la valigia. Per mia mamma un tazza presa da Harrods: lo sfondo è rosa pallido con dei disegni di cioccolatini, muffin, macarones eccetera con scritto su una specie di tavoletta di cioccolato 'Harrods'. Mia madre possiede una tazza da ogni parte del mondo, sapevo le sarebbe piaciuta. A mio padre gli ho comprato un porta chiavi con due agganci, uno con attaccata la cabina di Londra e nell'altro una medaglietta argento con scritto 'Harrods'. Per me una bag shop ad Harrods. E sempre da Harrods ho comprato una scatola di cioccolatini. In giro per Londra ho comprato un paio di calamite.

Avviso ai miei genitori che vado a lavarmi, così entro in camera mia e prendo il cambio chinandomi per prendere dal comodino il pigiama pulito. "Buona posizione." sobbalzo dallo spavento e mi giro contro la voce proveniente dalla finestra tirando contro Harry il mio pigiama. Mi mancavano le visite dalla finestra.

"Esiste la porta, sai?" Alzo gli occhi.

"Bel pigiama. Con le farfalline" mi prende in giro. Gli strappo dalle mani il pigiama e lui mi afferra il polso prima che mi allontani attirandomi a sé.

"Mi mancavano le visite dalla finestra" ammetto sussurrando a pochi centimetri dal suo viso.

"Sono stato un cretino" inizia ma io lo interrompo baciandolo a stampo.

"Non provare a dirlo di nuovo." Sussurro e lui mi sposta i capelli dal viso "Buttiamo quella storia alle spalle, okay?" Annuisce e ci baciamo di nuovo.
"Ma..." interrompo il bacio "tu abiti a quasi un'ora da casa mia... fai tutta questa strada solo per me?" Glielo dovevo dire da tanto ma ogni volta me lo dimenticavo.

New Me • Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora