Capitolo 25

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Abbassavo la gonna della divisa scolastica nervosamente, mi coprivo il più possibile con la felpa. Sentivo gli occhi di tutta la scuola su di me. Sapevano già tutto o era solo una mia fissazione? Con chi potevo parlare? Non posso stare con Rosy, non voglio. Anche se forse è l'unica che mi parlerà oggi. Prima in autobus non ho nemmeno avuto il coraggio di avvicinarmi o di guardare le ragazze che bisbigliavano tra loro contro di me. Come posso scusarmi ? Ho fatto cose inaccettabili, non merito le loro scuse, ubriaca o meno.

"Buongiornoo" saluta tranquilla Rosy affiancandomi insieme a Jennifer. Non so se sia una fortuna o una sfortuna. Non ho nemmeno capito perché mi vogliono nel loro 'gruppo' visto che, fino a nemmeno tre giorni fa, proprio loro erano le cause dei miei problemi. Entrambe camminavano a testa alta e superiorità, camminando con passo deciso senza degnare di uno sguardo le altre persone della scuola. "Ormai quello che hai fatto, hai fatto" afferma Rosy fermandosi improvvisamente davanti a me. È vero, ma non per questo non mi sento in colpa o in imbarazzo, e stare con loro due non mi fa stare meglio. "quindi è inutile che ti provi a nascondere. In questo modo dai ragione agli altri, confermi che hai fatto qualcosa di sbagliato. Invece devi camminare a testa alta fregandoti del giudizio degli altri e dimostrando che non hai fatto nulla di sbagliato." Spiega decisa tirando via la mia felpa e slegandomi i capelli.

"Infatti baciare il fidanzato della propria migliore amica davanti al proprio ex fidanzato non è sbagliato." ribatto sarcastica riprendendo la mia felpa dalle sue mani.

"Non è sbagliato" mi blocca Jennifer.

"Infatti" annuisce Rosy "Siamo adolescenti, è normale fare cazzate" continua alzando le spalle indifferente.

"Poi non chiedetevi perché gli altri vi chiamano troie" Rispondo girandomi per andarmene ma Rosy mi ferma subito.

"Anche a te chiamano così ormai." Sussurra sorridendo maligna in cambio. "Le voci in questa scuola girano veloce, soprattutto se in mezzo ci sono anche io." Io, io, io. Sempre lei e solo lei.

"È stato un errore. Ero ubriaca." Rispondo a denti stretti. Mi sono fatta ammaliare dalla cattiva influenza di Rosy in un momento in cui non ero totalmente in me.

"Non interessa a nessuno se lo hai fatto da ubriaca o meno." Riprende immediatamente  "Tu, lo hai fatto." Scandisce ogni parola in modo minaccioso, poi mi libera il polso che teneva ancora stretto.

Ha stranamente ragione, l'ho fatto e agli altri non interessa se l'ho fatto da ubriaca. Tanto vale camminare a testa bassa piuttosto che abbassarla. Ma così farei capire che non ho ripensamenti a proposito e non è vero, non è facendo così che sistemarò tutto. Le due ragazze davanti a me saranno abituate così, ma io non sono loro. Jennifer non agisce per conto proprio ma solo se la intrometti nel discorso. Ma rimane attenta alle parole di Rosy.

"Perché ti interessi di me? Perché mi dai consigli? Perché fai l'amica con me se fino a due giorni fa mi umiliavi davanti all'intera scuola?" Chiedo finalmente. Rimase sorpresa alla mia domanda. Forse è la prima volta in cui vedo Rosy senza una risposta pronta. Rimango lì, attendendo una sua risposta. Mi interessa sapere il motivo per cui mi stesse sempre vicina.

"Non mentiró" inizia spostandosi una ciocca di capelli "Sei diventata, come dire? Guardabile. Hai cambiato look ed attiri l'attenzione dei ragazzi e ciò significa che la tua popolarità è aumentata. Quindi ti voglio con me." Ammitte sorridendo soddisfatta. In pratica sta con me solo per popolarità? Mi sta usando come la sto usando io. Ma io non lo faccio per popolarità, ma perché non voglio stare sola. La campanella suona e le due ragazze si allontanano da me salutandomi. Mi volto per andare alla mia classe ma girando l'angolo mi scontro con qualcuno.

"S-" inizio per scusarmi ma mi interrompo appena trovo gli occhi di Harry su di me. Mi sento nuda, mi vergogno di me stessa così tanto che non riesco a finire la parola e a guardarlo. Arrossisco profondamente e questa volta non ricevo il suo solito commento 'pomodorina'.  Tossisce nervosamente e mi supera indifferente, si fa per dire perché mi guarda con stizza. Lo fisso camminare finché entra alla palestra della scuola. Non merito il suo perdono, né quello delle ragazze. Ho fatto una cosa orribile, non mi perdono da sola... immagino loro.

New Me • Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora