New Me • Harry Styles

Capitolo 43

Sono seduta per terra con la schiena appoggiata al muro di fronte alla mia classe. Stamattina sono arrivata in ritardo e come regolamento devo perdere un'ora di lezione, così ne approfitto per poter ripassare. Ma non riesco a concentrarmi, ogni rumore, ogni movimento mi distrae. Oltre al fatto che ho un mal di testa assurdo. Di solito riesco a studiare anche con le persone che parlano al mio fianco, a volte studio anche con la musica. Oggi no. Così penso di disegnare, sono piuttosto brava, ma oggi non riesco nemmeno a ricalcare un quadrato del mio quadernetto con la matita. Prendo la bottiglietta d'acqua dallo zaino e bevo. Mi sto annoiando. E quando mi annoio è un pericolo, perché la prima cosa che faccio è mangiare. Così infilo le cuffiette alle orecchie e metto una canzone, non le do nemmeno il tempo di inziare che la cambio, anche quella dopo, quella dopo ancora e ancora. Non è noia, ma nervoso. Sono infastidita da tutto. Colpa di Harry. Quello che è successo ieri mi ha davvero fatto infuriare. Voleva lasciarmi, e nel caso fossi stata incinta, lasciare me e il bambino. Finalmente la campanella suona ed entro in classe dando il foglietto del ritardo alla Summer. Lo ammetto: questo ritardo era voluto. Non avrei retto la Summer per due ore consecutive di prima mattina. Mi guarda male ma preferisco non dare peso a lei o a chiunque mi circonda perché credo che farò male a qualcuno oggi. Sono costretta a sedermi in seconda fila perché tutti quelli in fondo sono già occupati, fortunatamente sono dietro a Matt Lyndon che mi copre avendo le spalle grosse come un armadio. La prof. inizia a spiegare la lezione ma sento la testa scoppiare da quanto sono agitata, quindi chiedo di andare in infermeria rimango lì fino la fine dell'ora. Per fortuna non ha fatto sceneggiate.

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Stavo iniziando a prendere in considerazione di chiamare mia madre per tornare a casa ma ci ho ripensato, la bidella mi ha dato una bustina per il mal di testa e stando sdraiata in infermeria ora sto meglio. Terza ora: storia. Da spararsi in bocca. Ma ho la verifica di recupero visto che l'altra volta ero assente e non posso mancare di nuovo, altrimenti mi darà un voto negativo e mi abbasserà quel poco di media che sto mantenendo sopra la sufficienza.

Vado in classe ma mentre cammino nel corridoio passo a fianco della macchinetta e non resisto a non prendere una barretta al cioccolato e nocciole che mangio mentre aspetto l'arrivo della prof, e quando arriva è accompagnata da un ragazzo e due ragazze. Una di quelle è la ragazza brutta che sbava dietro a Harry, mi guarda e io la fulmino con lo sguardo come per dire 'cosa vuoi?' ed è lei a distogliere lo sguardo per prima.

"Dylan" dice al mio compagno di classe "distribuisci queste schede ai tuoi compagni. Per chi doveva recuperare la verifica lo fa la prossima volta." A saperlo prima, andavo a casa. "Scusate ragazzi, ma devo interrogare questi ragazzi perché tra poco hanno gli esami e devono recuperare..." prende delle schede e le da a Dylan che le inizia a distribuire a tutti, poi inizia a chiedere delle cose alla ragazza brutta. Non ho voglia di leggere e rispondere alle domande della scheda, anche perché ho di nuovo male alla testa, tanto meno di ascoltare l'interrogazione di quei tipi, quindi incrocio le braccia appoggiandole sopra il banco usandole come da cuscino, mi addormento subito.

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Mi sveglio, ma non perché sento la campanella, o perché tutti si sono alzati per cambiare aula, ma da una grande mano sulla mia spalla che mi dondola e continua a dire "Vi, sveglia." senza però urlare.

Apro un occhio e trovo Harry. "Cosa vuoi?" Alzo la testa dal banco e mi accorgo che ci sono altri ragazzi, non miei compagni, che stanno entrando in aula.

"Merda, devo andare!" Scatto in piedi ma devo risedermi per il gran dolore alla testa.

"Cos'hai? Tutto bene?" Fino a ieri pomeriggio avevi intenzione di lasciarmi e ora torni ad essere preoccupato?