Capitolo 22

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Appena arrivata a casa corro in cemera mia e mi cambio velocemente. Metto una tuta e le scarpe da ginnastica, prendo il telefono con le cuffie e dopo essermi fatta la coda scendo al piano di sotto per uscire. Ma vengo subito fermata da mio padre.

"Dove vai? Siamo appena tornati..." chiede accendendo la TV e sedendosi comodamente sul divano.

"Faccio una corsa in giro per il quartiere" spiego aprendo la porta.

"Ho mangiato troppo e mi sento la pancia gonfia. Posso andare?" Spiego già pronta ad uscire, conosco mio padre e non mi negherà di fare una corsetta.

"Non dire stupidaggini e vieni. Sei sempre fuori casa. Da Michael, da Anne, da Paula... se non sei dai tuoi amici vai a correre. Stai qui a guardare un film con noi. " uno di quei stupidi film d'amore? No, non voglio vomitare. Ho mangiato troppo e una corsetta mi serve. I genitori sono incoerenti. Esci sempre: non va bene. Non esci mai: non va bene. Cosa devo fare?

"Se volete stare con me allora venite e corriamo insieme, oppure semplicemente camminiamo." Propongo ovvia. Mia madre scuote la testa e mio padre si tocca i capelli sbuffando.
"Non fare tardi."

Appena quelle parole escono dalla sua bocca esco fuori mettendomi le cuffie alle orecchie e con il ritmo della canzone di Cher Lloyd 'Want U Back' inizio a correre. Correre veloce, con il vento fresco che ti colpisce il volto, le gambe che si muovono veloci. Quando hai le cuffie alle orecchie puoi sentire il ritmo dei tuoi passi e del tuo fiato. Ti senti libera, come se nessuno possa mai fermarti. E quando sei stanca urlarti mentalmente che puoi farcela, che puoi andare avanti, che non sei stanca e in questo modo vai ancora più veloce e inizi a sentire i battiti del tuo cuore ovunque. Senti le gocce di sudore scendere dalla fronte. Ti senti benissimo. Stanca, molto stanca. Ma quel stanca che ti fa sentire bene, libera, naturale e perché no? Anche bella. Non faccio nemmeno più caso a che canzone sto ascoltando e fatto il giro del quartiere torno a casa.

~~~~~

"Tutti gli studenti sono attesi in segreteria per ritirare il foglio per il permesso delle gite, inoltre sono arrivate le nuove divise per le cheerleader!" Sentiamo dire da Rosy che urla in giro per i corridoi camminando come se stesse facendo una sfilata indossando già la divisa nuova. Le gonne sono così corte? Ti prego, no, che schifo. "Contenta Lancaster?" Chiede appena passa al mio fianco. Si ferma alle mie spalle mentre prendo i libri e dal mio armadietto seguita da Jennifer che anche lei ha già la divisa.

Mi volto verso di loro mettendo il libro di algebra in borsa "Molto" rispondo sorridendo falsamente.

"Non vedo l'ora di vederti in divisa" commenta Jennifer. "Ah, vero, tu non fai parte della cheerleader."

"Che disdetta, potrei morire."

"Si abbineranno alla perfezione ai tuoi capelli finti biondi." Aggiunge Rosy toccandomi una ciocca, mi sposto facendole lasciare i miei capelli. "Ma sarebbe un orrore scoprire ancora di più quelle gambe." Ride di gusto guardando le mie gambe.

"Anche il tuo finto cervello si abbina alla perfezione alla divisa" prima che rispondano mi allontano alzando gli occhi al cielo. Non si stancheranno mai a darmi fastidio. "Ah, Jennifer, la ceretta..." le indico le gambe e lei si copre dietro l'amica in imbarazzo.

"Vivian" mi richiama bloccandomi dalla spalla. La guardo aspettando una sua domanda o offesa. Mi ispeziona dall'alto al basso sorridendo sotto baffi, appena apre le labbra rosso fuoco la campanella la interrompe facendole cambiare idea su quel che stava per dire. "Ciao" termina tranquilla.

Titubante mi dirigo verso la segreteria dove incontro Isabel in mezzo al corridoio. "Non ti ho visto alla fermata dell'autobus." Afferma abbracciandomi appena la chiamo.

New Me • Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora