«proprio ora?» sbuffò irritato quattro sfilando le sue dita seccamente.
Inarcai la schiena lamentandomi.
I miei occhi scattarono sul suo rigonfiamento dei pantaloni e scoppiai a ridere indicandolo.
Anche lui guardò la situazione e scattò per prendere una vestaglia lunga per coprirsi del tutto.«ti odio» sogghignò e poi raggiunse la porta.
«tris?»
Non ci potevo credere,era troppo.
C'erano dei limiti per tutto.
E lei,aveva superato l' asticella che mi avrebbe potuto fatto incazzare.
Doveva essere più tranquilla quella ragazzina e lasciar perdere quattro che dopo quei avvenimenti, ero sicura che provava qualcosa per me e dovevo essere soltanto tranquilla..«ti disturbo?ho fatto un incubo»
E tieniti i tuoi incubi per te,racchia che non sei altro.«in realtà credo di avere la febbre,devo dormire» mentì
«oh. Davvero?mi dispiace»
«vuoi che resto con te?» aggiunseFanculo.
Mi alzai e andai in bagno per specchiarmi,il mio viso era tinto di un velo rosso di imbarazzo ma misto al piacere.Restai per tutta la durata della conversazione nel bagno,perché non volevo sentire cosa aveva da dire.
E mi avrebbe fatto stare male per tutta la notte,litigare un'altra volta per l'ennesima volta mi aveva fatto stancare.Uscii dal bagno soltanto quando quattro chiuse la porta delicatamente per la tarda ora,erano circa le tre e mezza del mattino,io avevo molto sonno e avrei voluto dormire per il resto della notte
Quattro mi guardò ma non disse niente,io andai sul letto.
«non iniziamo a discuterne,non ho voglia di aprire un'altra discussione per lei» disse quattro e mi voltai verso di lui.«non avrei detto nulla,neanche io voglio litigare»
Fu sorpreso dalla mia rivelazione,ma in un altro contesto l'avrei aperta,eccome.
Avevo solo sonno,ero più che giustificata.
Il giorno seguente semmai.«bene,torno a dormire sul pavimento»
«puoi venire qui, se vuoi» dissi dolcemente e mi raggiunse sul suo letto.
Anche dopo aver fatto quello che mi aveva fatto...era inutile stare lontani su un letto,assieme.
Basta che mi avrevbe fatto soltanto dormire,ne avevo bisogno.
E dalle occhiate marchiate che aveva sotto i suoi splendidi occhi,anche lui aveva bisogno di dormire un paio di ore prima che la lezione sui coltelli iniziò.
Era visibilmente stanco e non lo ammetteva mai,mi chiedevo se un giorno si fosse dimenticato di me come avrebbe reagito il suo corpo alle mie attenzioni inutili.«non mi guardare o non riuscirei a dormire» disse appoggiando la testa al cuscino che in quel esatto momento condividevamo.
«perché?» domandai inizialmente non capendo.
Lui sorrise e mi mise una mano sul fianco che ebbe una scarica di brividi e di conseguenza,sorrisi anch'io..
Solo perché il suo sorriso per contagioso,quel ragazzo era costantemente persuasivo e non riuscivo minimamente a stare al suo passo.
Diamine, mi aveva convinto a fare più cose lui che non la mia amata madre che doveva perdere la poca pazienza che aveva..per convincermi di fare qualcosa nella mia vita.«perché sei dannosamente bella nemesi»
Cercai di non sorridere ma la verità era che mille emozioni diverse iniziarono a completarmi.
«dannosamente?» domandai.
«potresti essere un danno tu. Per me e per l'intero universo maschile.. e anche per le ragazze forse, mi ci scommetterei un piede di eric..o forse tris stessa»
Scopiammo a ridere così forte che quattro si affrettò per mettere una mano sulla mia bocca per soffocare le risate e viceversa..come se le nostre menti avessero reagito da sole.
Non avrei voluto essere
QUELLA RAGAZZA A CUI avrebbe detto I "TI AMO" PIÙ FALSI, NON ME NE FREGAva NIENTE. DIAMINE,avrei voluto ESSERE LA sua OSSESSIONE PIÙ GRANDE. Volevo CHE lui avrebbe avuto SEMPRE IL PENSIERO COSTANTE DI AVERMI,DI DESIDERARMI E CON LA VOGLIA PERENNE DI STUZZICARMI. FANCULO LA COPPIA SERIA,Volevo CHE lui dipendeva DALLE MIE PAROLE E DAL MIO CORPO. Volevo DINAMICA FRA NOI, NON volevo ESSERE COME QUELLE COPPIE MONOTONE E SERIE. Eravamo L'ATTRAZIONE FISICA PURA.Quindi nessuno e neanche tris avrebbe mai potuto mettersi in mezzo fra noi due..perché ci saremo sempre ritrovati qualunque cosa fosse successa nel corso degli avvenimenti.
Doveva essere dipendente dalle mie fottutissime sottilissimi labbra rosee che cercavano le sue costantemente.«nemesi» mi richiamò e feci forza per tenermi un altro po' sveglia solo ed esclusiva per lui..
«mh?»
«sai che ti dico?»
«cosa?»
«Sei bellissima quando testardamente continui a sbagliare seguendo il tuo istinto perché ciò che altri reputano giusto e buono, a te non rende felice, e quindi hai fame di ostacoli, hai voglia di persone complicate come te, le cose facili non saziano la tua voglia di sentirti viva, tu ti innamori di tutto ciò che è estremamente enigmatico e complesso come te.
Per questo sei innamorata di me,perché sono complesso e un'anigma,è cosi?».Dio, quei discorsi seri e pieni di sagezza quando stavo morendo di sonno anche no.
«molto probabilmente» chiusi gli occhi.
Il tempo passò e la maggior parte di esso lo trascorsi girandomi fra le coperte con il respiro di quattro sull'incavo del mio collo.
Non riuscivo a prendere sonno,mi risultava ormai difficile e allora gli feci una domansa che mai
mi sarei mai aspettata di fare.«quattro» sussurrai
«narciso,mh?dimmi...stai bene?» mugugno nel sonno.
Era così carino, per lui venivo prima di tutto.
«Puoi abbracciarmi?»
«cosa?» mi guardò confuso e sorpreso allo stesso tempo.
L'avevo lasciato senza parole e forse mi sarei dovuta rimanere zitta e trascorere la mia notte insonne.
Dovevo stare zitta,si.
Assolutamente.«nulla,continua a dormire» sospirai frustata.
Non rispose ma allungò il suo braccio scoperto e mi tirò a sé facendo scontrare la mia schiena al suo petto e non potevo chiedere sicuramente di meglio.
Perché lui era il meglio per me,per tutte.
Ma io ero il meglio per lui
«Appoggiati» mi ordinò.Poggai la testa sul suo petto e lui mise un braccio
intorno a alla mia vita per tenermi stetta a sé..E caddi in un sonno profondo
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Narcissus.
FanfictionChicago era stata suddivisa in cinque gruppi,chiamate fazioni fra cui: Abneganti, Intrepidi,Eruditi,Candidi e Pacifici. In quest'ultima ne faceva parte Nemesi,una ragazza determinata ma complicata ma che sapeva benissimo cosa voleva dalla vita. Non...