Il vento soffiava da est quella sera,io ero sulla terrazina di Quattro ad aspettarlo,stava finendo con le simulazioni degli iniziati e mi aveva detto di andare nel suo appartamento perché voleva passare del tempo con me.
Ricordo come mi batteva all'impazzata il cuore quando me lo propose.
Tutto stava ritornando al suo posto, Quattro era al mio fianco.
Mi aveva riferito che voleva scambiare semplicemente due chiacchiere mentre cucinava la cena per entrambi.Era così gentile, pensavo spesso che uno come lui non lo meritavo per niente.
«sono a casa!» urlò chiudendosi alle spalle la porta.
«com'è andata?»
«tutto okay. È una delle mie magliette nere quella che hai indosso?» domandò indicando il mio corpo e annui di risposta andandogli vicino.
«ti sta bene»
«lo dici sempre» bonfocchiai
«hai preferenza su cosa mangiare?»
«le mie papille gustative si affidano completamente a te»
«faccio una doccia e mi metto all'opera allora»
Si chiuse nel bagno ma per mia fortuna ci mise solo quindici minuti.
«domani che hai intenzione di fare?» domandò interessato
«volevo allenarmi nei combattimenti,ripassare qualche mossa..devo chiedere a Christiana se mi raggiungerà»
«No!non farlo» disse
« ti faccio compagnia io»Cosa?lui?
«il mio istruttore che vuole allenarsi con me?dovrei essere lusingata o pregare che tu non faccia a pezzi il mio meraviglioso corpo?»
«entrambe. A che ora inizi?»
«alle sette del Mattino,inizio con la corsa»
«appuntamento al pozzo alle sette allora»
E gli sorrisi.
«Nemesi sai della festa che da eric nel fine settimana?» sbottò improvvisamente dopo un breve silenzio
«eric che da una festa?» mi sembrava quasi impossibile
«ormai la seconda prova è finita per svagare un po' da una festa...lo fa da un paio d'anni così che anche lui esce dai suoi schemi.»
«a volte ci vuole»
«sì. Quindi venerdì siete liberi ma lunedì c'è il test finale quindi ti consiglio di stare lontana dai guai domenica sera e concentrati . Ho detto di fare lo stesso a tris»
«a tris?sul serio?»
«eccoti che incominci a fare la pazza gelosa»
«non sono gelosa!ti sbava dietro»
«non più!le ho detto che sono interessato a te e ora siamo solo amici. Ha bisogno di rassicurazioni e di aiuto»
«e perché proprio da te?ha già i suoi amici per questo»
«non la capirebbero»
«e tu si ?»
«se aprissi gli occhi per una buona volta,capiresti! Invece di fare la persona egoista perché non riesci a pensare ad altro se non a te stessa!»
«io ti metto al primo posto Quattro!ti penso ogni maledetto istante. Ti cerco con lo sguardo ovunque»
«certo..mi cercavi anche sulle labbra di quel criceto mannaro mutaforma di peter?»
Mi bloccai,dalla mia bocca non uscivano parole
pensavo ci fosse passato sopra ormai,ma invece...me l'avrebbe fatta pagare con i sensi di colpa che dovevo fingere di avere solo per compiacerlo.«a te non è passata..non passerà mai»
«mai. Come a te non passerà tris»
«perché siamo così dannati?»
«litighiamo sempre,è vero.
Ma lasciati dire una cosa
mi piace litigare solo con te, con tris è noioso, mi fa sentire vuoto, le altre ragazze sono monotone,non sono te.
la monotonia mi rende stanco. Ti andrebbe di litigare poi scoparti fino a sfinirti? A me andrebbe di avere il tuo buon sapore ovunque..sulle lenzuola,sul lavandino del bagno,in doccia e sull'isola in cucina
I tuoi dolci gemiti per me sono una bellissima melodia, quasi li terrei come sveglia e li risentirei a fine giornata.
Fino allo sfinimento.
Non saprei come mostrarti il mio amore perché questa è l'unica forma a me presente.
Lasciati cullare nelle mie dolci parole,sperando che possano essere persuasive ad una come te,Tris.»
«Nemesi,sei nemesi» e rise.«io sono chi?» iniziai ad alterarmi,volevo picchiarlo.
«che cazzo ridi,coglione!»Mi avvicinai brusca a lui e chiusi la mia mano in un pugno che entrò in contatto con lo Zigomo di Quattro.
«non toccarmi!» urlò di rimando ma lo spinsi ma il ragazzo rimase immobile.
«la prossima volta che mi tocchi,sei morta» sibilò e nuovamente le mie mani affermarono le sue spalle e con tutta la forza che avevo lo spinsi contro il muro.
«Basta!!basta cazzo nemesi! Così mi uccidi»
«sei solo un ragazzino drammatico»
Si ribellò e la sua mano si chiuse intorno al mio collo così forte che per un momento non riuscì a sentire il pavimento sotto i piedi.
«Mi uccidi sfiorando la mia pelle che brama il desiderio di averti,
Pur non toccandomi io ti voglio.
Mi uccidi perché mi stai vicino,
Ma ti vorrei accanto come prima
Perché mi parli,
Ma non comunichiamo.
Tu mi uccidi guardandomi soltanto,che è una cosa banale vista esternamente ma non è così.
Ti voglio e non riesco a volere nessun'altra!»
allentó la presa e mi liberai prendendo la padella calda che aveva messo sul gas a riscaldare per cucinare del pollo.«e tris? Brutto pezzo di merda il mio nome è nemesi!» e la scagliai contro di lui.
«l'ho fatto apposta!pazza omicidia!»
«Io ti odio!»
«non è vero»
«vorrei che lo fosse!
Vorrei odiarti,lasciar perdere a un 'noi' ma come facciamo a lasciar andare?
Non riesco Quattro, odio amarti ma amo odiarti»«allora amami soltanto» si calmò ma io no.
«tu smettila di odiarmi Quattro»
Sapeva quanto odiassi i paragoni, chiamarmi col nome di tris anche solo per scherzo non era stato divertente.
Uno ci viveva per mesi con il nodo alla gola, le lacrime soffocate, le notti insonni, la rabbia. Poi però si annoiava e non gli importava più del dolore. E non c'era cosa peggiore di non sentire più niente, nemmeno la rabbia, nemmeno la gelosia, niente.
Cosa che a me ancora non era successa, mi importava troppo.
«possiamo cucinare adesso?ho fame» come se non fosse successo niente,ma quella serata me la sarei ricordata per sempre.
«mangia solo. Mi è passata la fame,torno al dormitorio»
«hai messo qualcosa fra i denti oggi almeno?»
«preoccupati di tris, non per me»
« lo faccio già. Ma tu sei compito mio»
«Va' al diavolo!» e me ne andai, sbattendo la porta con un tonfo.
Eravamo così maledetti.
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Narcissus.
FanfictionChicago era stata suddivisa in cinque gruppi,chiamate fazioni fra cui: Abneganti, Intrepidi,Eruditi,Candidi e Pacifici. In quest'ultima ne faceva parte Nemesi,una ragazza determinata ma complicata ma che sapeva benissimo cosa voleva dalla vita. Non...