chapter 82

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Mi girai e mi rigirai, come se il mio corpo fosse pieno di formiche che possedevano il mio corpo camminandoci frettolosamente sopra.

Ero da sola in camera, avevano deciso di separarci per evitare di parlottare tanto.
Johanna ci mise nello stesso edificio, era la solita struttura per ospitanti paragonabile anche ad un malsano ospedale.

Sbuffai e mi alzai, sentivo caldo.
Avevo bisogno di farmi un giro per prendere una boccata d'aria

Avevo bisogno di vedere Tobias, non avevo ancora svuotato il sacco e avevo intenzione di dirglielo il più presto possibile per evitare inconvenienti.

Nonostante l'ora tarda e il mio abbigliamento insolito, il mio corpo esile era ricoperto da una lunga e larga maglietta da Abnegante trovata da melek.
I miei capelli scendevano lungo le spalle, gonfi e in disordine che facevano spazio a delle gambe con dei calzini lunghi gialli.

Mi affrettai ad uscire dalla mia camera da letto e incominciai a camminare ricordandomi quale fosse quella di Tobias
Ci avevano disposto sul lato sinistro del corridoio e come la regola cinque dettata..
quattro era l'ultima stanza così da poterci tenere lontani inconsapevolmente che lo avrei raggiunto tutte le notti che avremmo passato in quella struttura.

Sapevo soltanto di avere sulla sinistra la camera di Tris e sulla destra quella di Marcus.
Dopo quella di Peter avrebbe dovuto esserci quella di Tobias.

Con il passo felino, senza far alcun rumore mi avvicinai alla porta e l'aprì ritrovando il mio ragazzo in piedi con una pistola in mano.

«sei impazzito?»

«ho sentito dei passi, non volevo avere sorprese non richieste o addirittura, non gradite.» rispose con tono distaccato e freddo.

Si portò una mano sul fianco, sembrava sfinito e lanciò l'arma sul materasso
Si sedette sul letto, portandosi le mani sul viso sfregando gli occhi.

Percepivo la sua tensione

«non riesci a chiudere Occhio?» mi sorrise questa volta forse consapevole di essere risultato freddo.

«no, il materasso sembra un macigno di pietra»

«già, adesso so uno dei motivi per cui te ne sei veramente andata.
Più provo a muovermi, più sembra scomodo.
Com'e possibile?» scherzó

«neanche tu hai buttato tutte le armi come richiesto?»domandai sussurando mantenendo una distanza fra noi.

«come potevo buttarle tutte? Non siamo al sicuro qui.
Ho bisogno di essere vigile su qualunque mossa, il tempo scorre e non so ancora cosa fare»

«non devi fare tutto solo Tobias..»

«Ripetilo»

«cosa?»

«il mio nome.
È bello detto da te, non lo sento da un bel po'.
Volevo dirtelo la prima volta che mi hai chiamato così ma visto la situazione, pensare a me stesso mentre eravamo in bilico fra la vita e la morte non era il massimo, ecco»

«promettimi che non farai tutto il lavoro sporco»

«nemesi...»

«permettimi di sporcarmi le mani, voglio aiutarti»

«non è un compito che voglio farti pesare, hai molte cose a cui pensare adesso»

«ed è meglio che non penso, ho bisogno di tenere la mente occupata.
Sai benissimo che posso essere utile»

«non so se è il mio essere protettivo nei confronti della mia ragazza o essere la tua figura che rappresenta l'autorità che dovresti rispettare, sono sempre il tuo capo»

«quale Capo?
Non ho un capo.
Fammi essere d'aiuto o organizzerò un piano di fuga in cui farò evadere soltanto la mia amica melek lasciando dietro completamente tutti.
Incluso il mio ragazzo.»mi azzardai

A Mali estremi...

«È un ricatto ragazzina?»

Estremi rimedi.

«ma puoi immaginare da me una cosa del genere?
Prendilo come un avvertimento Tobias.»

«okay!sei fastidiosa quando fai così.»  si arrese alzando le mani al cielo.
«domani ne riparleremo ma hai vinto, mi aiuterai a creare un piano letteralmente di sopravvivenza sperando di non essere catturati da Eric.»

«Questo non succederà mai, perché Eric è soltanto un ragazzo con il suo grande ego smisurato.
Tu sei un uomo coraggioso, intelligente, furbo, e soprattutto, con la testa sulla spalle.» cantilenai facendo dimenticare il ricatto avvenuto pochi instanti prima.

Con un sorriso vittorioso grande quanto l'intera Chicago, mi accomodai sulle sue gambe a cavalcioni mettendo le ginoccchie ai lati del suo esterno coscia.

«che fai? È proibito enfatizzare la nostra storia» disse il ragazzo

«mi attrae tutto quello che può essere proibito»
«dovresti saperlo»

E prima che potesse ribattere mi baciò, quei baci che definivano il possesso di una persona.
Come per insinuare 'tu sei soltanto mia' e che nessuno avrebbe potuto far qualcosa a riguardo.

Le sue mani grandi dominavano i miei glutei stringendo la presa di tanto in tanto.

Le mie mani invece cercarono disperatamente di slacciare i suoi pantaloni e iniziai a giocare con l'elastico delle sue mutante facendo ridacchiare il ragazzo.

Mi portò sul scomodo materasso e si allontanò dalle mie labbra frenetiche dalla voglia di continuare soltanto per sfilarmi la maglia grigia degli Abneganti che mi aveva prestato la mia amica.

Il suo sguardo scintilló quando mi vide priva di intimo e mi lasciò una lunga scia di baci umidi che partiva dalla clavicola fino ad arrivare alla mia parte intima dove fece divaricare le mie gambe in un gesto meccanico.

«brava narciso, aprile.
Sii pronta ad accogliermi»

Due dita giocavano con il clitoride mentre non smise di baciarmi l'inguine.

Alla mia scossa di calore, feci uscire dalla mia bocca un piccolo ansimo e ne susseguirono molti quando aumento la velocità.

«non ti trattenere nemesi»

«ho bisogno di sentirti Tobias, adesso." dissi fra un respiro e l'altro, ero affannata.

Sembrava essere in totale apnea.

Lui mi guardò intensamente e si liberó dei suoi pantaloni.

Dedicò al suo membro delle carezze per poi guardarmi quando fu pronto, quando spinse dentro la mia intimità non smise di guardarmi e mi sorrise iniziando a spingere continuando con una velocità costante.

Si impadronì del mio collo, leccandolo e succhiando in alcuni punti mantendosi con una mano su di esso.

Mi stava marchiando, ma io ero sua dal primo momento in cui i nostri corpi entrarono in contatto.

Nessun'altro.

Solo lui con i suoi occhi ambrati, con il suo sguardo che riusciva a farmi sorridere.

Ero solamente sua.

Narcissus.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora