Chapter 107

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«Edgar!»urlai con tutta la voce che avevo in possesso facendomi spazio fra il quartier generale degli esclusi che prima o poi sarebbe caduto a pezzi.

Appena notai la sua capigliatura abbastanza discutibile, lo raggiunsi con grandi falcate e con forza gli diedi una testata che lo fece barcollare all'indietro.
Mi avventai su di lui con foga sferrando pugni e calci

«figlio di puttana traditore!» dissi quando qualcuno mi afferrò dalle braccia tirandomi il più lontano possibile da lì.

Avevo capito che si trattasse di quattro, mi stava portando dove c'erano i condannati.

«So camminare »

«passa un po' di tempo con l'ultimo membro della tua famiglia nemesi. Ti farà bene»

Dionisio.

Mi spinse in una cella dove lo vidi accovvaciato con una espressione che raffigurava il totale disgusto che provava stando lì.

Appena tobias se ne andò, mio fratello sorrise lievemente
«il fidanzatino ti ha chiuso dentro?» domandò cin il suo tono d'astio.

«fottiti Denisio»  lo chiamai con il suo vero nome, il suo sguardo scattó verso la mia direzione per correggermi.

«Dionisio»

Non avevamo un bel rapporto io e lui, a stento ci sopportavamo dentro quattro mura di casa, figuriamoci al di fuori.
Era più grande di me di soli tre anni, ne aveva diciannove e non si era mai pentito di aver scelto gli eruditi diventando uno dei più grandi e intelligenti.

Lo ringraziai mentalmente per non aver iniziato a parlare come uno di loro, non mi sarei fermata ad ucciderlo.
Lo guardai attentamente, non provai nulla nei suoi conforti soltanto.. Pietà

Ma lui almeno, non aveva mai subito il mio dolore.

I maschi nella mia famiglia venivano trattati meglio di Dio stesso in persona
Mentre per me, il cane della vicina veniva trattato nettamente meglio di me.

Divertente no?

Ridacchiai nervosamente, cercando di ignorare i suoi movimenti che mi alteravano e non poco.

«Ho sentito che hai dato fuoco alla nostra casa»

«è capitato» ironizzai

«quasi quanto la tua nascita?»

Lo ignorai, non era per niente simpatico ma pensava il contrario e decisi di lasciargli la convinzione di esserlo.

Osservai fuori l'unica finestra che vi era posta su un muro che a stento riusciva stare in piedi.

«il mio fidanzato ha scelto per te la prigione peggiore o sbaglio?»

«essere il  fratello della sua fidanzata non comporta a degli sconti»

Ahimè
«pazienza, te ne farai una ragione»

«hai fatto bene comunque, anch'io fossi in te l'avrei fatto»

Non credevo di aver sentito bene, lo guardai cercando di capire cosa volesse.

«eri l'unica che poteva farlo nemesi, hai passato l'inferno.
Non sei giustificata, ma è comprensibile ciò che hai fatto.»

Sorrisi lievemente, sentendomi sollevata che almeno lui avesse capito.
Era parte di ciò che avevo provato,  lui ne era a conoscenza

«avrei sempre voluto fare qualcosa, mettermi in mezzo o addirittura fermare i maltrattamenti che subivi..ma avevo paura, conosci-
Conoscevi nostra madre, avrebbe rovinato la mia vita come ha fatto con la tua.
Sono contento che tu abbia cambiato fazione, che tu sia al sicuro.
Ho sempre pensato che tu fossi una persona forte, l'unica della famiglia ad esserlo»

Cercai di avere una espressione che rafigurasse indiferezza, ma la verità era che le sue parole mi toccavano nel profondo e respinsi l'assurda idea di piangere dinanzi a lui.

Guardai altrove, cercando di distrarmi sperando che quattro fosse venuto subito a prendermi.

«so anche che vuoi andartene, hai già pensato dove andare?»

"ho la sensazione che tu sappia qualcosa su Chicago, intendo oltre alla recensione.
Visto le circostante Dionisio, dovremmo confessarci a vicenda come se fossi il tuo sacerdote e tu il più grande peccatore dei nostri tempi.»

«come se tu fossi una santarellina»

Si avvicinò sedendosi al mio fianco e prestai attenzione alle sue mani sul pavimento.

«guarda bene lo schema che sto per farti.»

ANNUII

«ho studiato per anni questa città e se ti domandi.. 'appena superata la recinzione ci sarà qualcosa?' la risposta è no.
Perché lo so, avevo anch'io intenzione di andarmene quando ero un pacifico e sapevo che negli archivi nella biblioteca degli eruditi c'erano queste importanti informazioni che ti sto per dire.
Dovrai camminare molto, superare una vasta distesa di prato e troverai un fiume che dovrai attraversare a nuoto, ma la distanza è breve non saranno neanche due metri prima che possa toccare terra.
Ma non è questo il punto, la difficoltà la trovi quando dovrai superare circa trecento cinquanta chilometri, a piedi ci metterai mh..  Poco più di tre giorni.
Troverai l'unica città abitata più vicina, che sarabbe Lansing, che si trova nel michigan.
Quindi sorellina, dovrai attraversare uno stato per trovare il tuo futuro.
Ma il ventunesimo secolo è nelle tue mani"

Cercai di metabolizzare ciò che mi  aveva detto creandomi una mappa geografica per non sbagliare le sue indicazioni.

Era l'unica volta che mi stava aiutando in qualcosa, forse anche l'ultima.

"in che direzione dovrò camminare?" domandai

«nord est, utilizza la tua intelligenza e il tuo sesto senso da divergente per capire dove dovrai andare.
Confido in te, so che potrai farcela.»

Un rumore mi fece scattare in piedi, allontanandomi da Dionisio, quattro era in piedi facendo scattare la serratura, la cella si aprì e il ragazzo mi fece segno di raggiungerlo.

Volevo picchiarlo, non aveva il diritto di chiudermi dentro ad una cella come se fossi una traditrice da giustiziare.

Anche se..

«la mammina ti ha detto di portarmi da lei per ricevere una Pallottola nel cranio? Penso che ti faccia avere l'onore di farlo»

«smettila»

Gli passai affianco
«testa di cazzo» borbottai irritata dal suo comportamento.

Cos'ero? Un animale che poteva rinchiudere e addomesticare?

Percepivo perfettamente la sua figura dietro di me.
«nemesi» mi fermò il gomito facendomi voltare forzatamente e scansai la sua mano, incrociando le braccia sotto il seno.

«te l'ha detto?» si avvicinò al mio orecchio per sussurrare.

«Detto cosa?»

«del Michigan, te l'ha detto?»

«tu lo sapevi..»

«facendo la guardia, ho avuto modo di parlare molto spesso con tuo fratello.»

«volevi che lo dicesse a me..»

«ti sai organizzare meglio, non chiudo la mia ragazza come se fosse una criminale»

Era fatta.
Ero ormai libera.

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