Chapter 89

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Era il mattino successivo, avevo parlato con melek e neanche lei voleva restare sola.

Appena me lo disse, cercai di non mettermi a piangere dalla goia e l'abbracciai il più forte possibile.

A differenza sua, caleb restó dagli esclusi e quel gesto, a tris non andava per niente bene da quello che cercai di capire dal suo volto.

«Stai bene?» le domandai a riguardo.

«si, non preoccuparti.
Credo sia la scelta migliore di Caleb.» anche se non sembrava contenta.

Rimasi in silenzio senza risponderle.

«volevo ringraziarti per non aver detto a nessuno di Will» si avvicinò al mio orecchie dirmelo.

Will? Cosa c'entrava will in quella conversazione?
Ah, l'aveva ucciso.
Me ne ero dimenticata.
Lei  evidentemente no.
Eh.. Pazienza, pace all'anima sua.

«il minimo che potessi fare»

«e anche
per aver preso le mie parti attaccando Peter quando eravamo dai pacifici»

«tranquilla.
Non l'ho fatto per te, ne avevo bisogno.»

Melek mi diede un pugno sulla scapola ma con la sua delicatezza non avrebbe fatto male neanche ad una Mosca.
«sii più carina! È una tua amica. Beatrice scusala, sarà la tensione che prova» cercò di giustificarmi  ma era inutile.

Non eravamo amiche.
Compagne di fuga,
Era lei che si era unita a noi e non potevo cacciarla...
O sarebbe morta.
Proprio come will.

«invidio tanto la vostra amicizia, si nota molto che tenete all'altra.
Nonostante le due fazioni diverse siete comunque rimaste amiche» disse la prior sorridendo verso la nostra direzione.

«per lunghi dodici anni che ci conosciamo» rispose melek per entrambe

«avete finito di spettegolare? Forza
Voglio  andare dai candidi
sbrighiamoci» quattro decise di dedicarci un tono soave della sua voce, sembrava assente dato che non spiccava parola ma sapevo benissimo che in verità si sentiva semplicemente a disagio.

Passarono a quindici minuti e arrivammo dinanzi ad un palazzo estremamente alto con tantissime finestre e pensai alla paura di quattro, all' altezza.
Sorrisi al pensiero e ridacchiai beccandomi un occhiata fugace dal ragazzo.

«se non mi trovi, sono al piano più alto» dissi indicando dove guardare ma ahimè, aveva capito dove volevo andare a parare e guardò ovunque tranne l'altezza del quartier generale dei candidi.

«stronza»

Da lontano vidi il nostro gruppo di  intrepidi e appena Marlene mi notó urlò il mio nome correndo per abbracciarmi.

Si tuffó sulle mie braccia, tutto pensai tranne che fosse capace di un gesto così affettivo.

«come stai?»  domandò quattro ad Uriah

Ora meglio,l' inattività non fa per me»

«oddio, sei viva nemesi!» Marlene piangeva.

Oh cazzo, aveva delle lacrime?

«Certo che lo è, Parliamo dopo tutto della mia ragazza» disse quattro confermando la nostra relazione.

«state insieme?» domandarono in coro.

«Finalmente»  sospirai.

"tori  quanti siamo?" quattro domandò mentre ci facemmo strada nell'atrio.

«Centosettantacinque in tutto»

«centosettantacinque? Cosa?»  sbarró gli occhi.

Eravamo pochi.

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