chapter 6

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In quel mese iniziarono i veri problemi e avevo raggiunto il limite per sopportare tutto quel dolore.

Non c'è la facevo più, mi sentivo oppressa e volevo solo vivere in pace.
Ma le cose non andarono come previste, io non ero la stessa.

Avevo due lati, nessuno lo capiva e forse era meglio così.
Cercavo sempre di conoscermi a fondo, ma la confusione che creavo Con me stessa era atroce e diventava davvero troppo da sopportare.

Ero egocentrica, narcisista, avevo il costante bisogno di stare al centro dell'attenzione e
Mi credevo superiore,potevo avere chiunque e poi..

dopo essere tornata a casa... scoppiavo in un pianto liberatorio dando vita, anzi rinascita, a tutte le mie paranoie più grandi.

Ma tutto questo lo facevo di nascosto, sarebbero stati guai se qualcuno mi avesse visto piangere.

Odiavo farmi vedere debole, vulnerabile.
Avrei potuto dare il Libero accesso alla mia mente facendomi manipolare e questo non era assolutamente nei miei piani.

Non dovevo star male per nessuno, se non per aver rovinato un paio di jeans skinny neri.
Sarebbe morta una parte di me, era davvero un casino se fosse veramente accaduto, diamine.

Era ora di pranzo e dopo aver passato un paio di ore a parlare di mezza fazione, ci dividemmo ognuna nelle proprie casa..tranne Daisy che quella mattina pranzó da Melek.

Io rifiutai l'invito, mia madre mi voleva a casa per le tredici e mezza.
Guai se avessi fatto un minuto di ritardo.

Mia madre...che donna deliziosa,non avevo parole per descriverla, mi attaccava ogni volta che mi vedeva e ne avevo abbastanza di lei.
E dei suoi pregiudizi su qualunque cosa io facessi
Davvero, non riuscivo a sopportarla a volte..mi chiedo come avesse avuto il coraggio mio padre di sposarla.. caratterialmente erano l'opposto e non ero d'accordo sul detto 'gli opposti si attraggono' perché era severamente una cazzata.

Gli opposti si attraggono e finiscono con l'odiarsi a morte,ma questo non era il caso dei miei genitori..

Erano...mh amici?
Si parlavano solo se fosse necessario,solo quando si riguardava l'argomento 'figli' si rivolgevano parola...
Avevano smesso la fase del 'litighiamo anche se siamo separati' era faticoso sentire mia madre urlare al dall'altra stanza mentre cercavo soltanto di dormire.

«Sono tornata»

«Giusto in tempo per il pranzo» disse la donna che mi aveva messo al mondo

Mi avviai al tavolo da pranzo ma appena vidi la pietanza che aveva preparato iniziai ad obbiettare.

"Non la mangio quella" Indicai il piatto pieno di spaghetti con tantissimo olio

«E cosa pensi di mangiare?»

«Mi faccio un'insalata di pollo veloce»

«Ancora con queste cose dietetiche?ma basta!» Alzò la voce.

'Mamma ti prego,no.
Fammi mangiare quello che mi pare, è già tanto se lo faccio.' pensai.

«Non sono a dieta,fa caldo per mangiare la pasta..sono stata tutto il tempo ad ariare i campi »mi giustificai e iniziai a preparazione.

«Sei magrissima, ti si vedono le ossa!mangia la pasta»

«Non mi va»

«Hai una faccia da morta,il viso è completamente scavato. Sembri anoressica»

«Lasciami in pace!»

Continuò a parlare male di sua figlia, ma ignorai tutte le cattiverie che uscivano dalla sua bocca.

«Chi cerchi di imitare?»

«Di cosa stai parlando?»

«Non hai personalità» mi ringhiò contro

«Perché?»

«Con chi stai passi il tempo?»

«Mamma,le solite. Daisy e melek»

«E chi stai imitando?»

«Nessuno! smettila» dissi perdendo quasi le staffe.

Ancora.
Un'altra volta aveva pensato che sua figlia non avesse carattere, che preferiva assomigliare alle altre.

«Per l'ultima volta, siediti e mangia. O non esci.»

«Perché fai così?»

«Non voglio che tu perda peso, ti guardi?le tue forme sono sparite. Vuoi davvero vivere così?»

«Non mi lamento mai della mia vita, sei tu che pretendi qualcosa da me. Sei tu che incasini la mia vita!sei tu a non farmi respirare. Sei tu che decidi per me perché sai che ho abbastanza fegato per metterti i piedi in testa e a tutta la comunità. smettila di intrometterti! io sto bene così e continuerò. Diamine,sei peggio di una sanguisuga»

Mi guardò male e iniziò a parlare con rabbia prima che la sua mano si appoggiò sulla mia guancia destra, provocando un suono...mi aveva appena dato uno schiaffo.

«Mangia e 'sta zitta. Mangerai le cose che ti preparo io. Se ti piacciono bene, sennò ti attacchi.»

«hai paura che io possa rivoluzionarmi e uscire dalle righe creandomi una vita senza tutta questa merda di campo,non è cosi?»

«linguaggio ragazzina, linguaggio» mi ammoní

«sicuramente da ragazzina non volevi ritrovarti a lavorare ma hai ascoltato la tua famiglia non pensando a te stessa e ora fai le stesse cose che fece la nonna su di te, perché una parte di te è convinta che non seguirò le norme di questa fazione di merda e per la precisione,io odio questi colori orribili! mi fanno la faccia gialla!»

presi posto e con una Forchetta mangiai alcuni spaghetti.

Aspettai che mia madre finì di mangiare mentre iniziai a lavare l'insalata e quando si congedò nella sua camera da letto andai da mio fratello Kris

«Ei,ho pulito l'insalata se ti va. È sul Lavandino nel contenitore azzurro»

Non ricevendo nessuna risposta, andai in bagno e mi guardai allo specchio

Non ero magra abbastanza, diamine.
Con le mani accarezzai il mio corpo lungo tutti i centimetri che consideravo grasso.
Non capivo come ai ragazzi piacevo, ma nessuno che era realmente interessato al mio carattere e allora me ne feci una colpa.

Presi lo spazzolino da denti e con un'azione meccanica feci l'unica cosa che mi avevo promesso di fare.
Rigetto tutte le calorie che avevo preso in quel poco tempo.

Decisi di farmi una doccia ghiacciata,ne avevo bisogno.
Mi tolsi i vestiti e azionai il getto d'acqua iniziando poi insaponarmi i capelli con lo shampoo alla camomilla, che utilizzavo spesso.

Persi un colpo quanto un gruppo di capelli lasciò il resto della mia chioma, segno che avevo perso peso.

Ancora.

Chiunque avrebbe pianto, ma io sorrisi vittoriosa perché sapevo di poter raggiungere il mio obbiettivo.

L'essere perfetti.

toccavo il fondo ogni giorno che passava, non volevo mai smetterla.

ma avrei dovuto.

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