era arrivata la fine del mio sforzo fisico e avrei potuto finalmente riposarlo per tutte le cose che avevamo svolto,La classifica era stata aggiornata, Al era all'ultimo posto della riga bianca, per il resto tutti andarono via dalla fazione,eravamo rimasti soltanto in venti.
E pensare che non tutti avrebbero comunque passato la fase finale.Proprio in quel momento Max,il capofazione ci spiegava l' esercitazione mentale da svolgere.
Dopo aver spiegato uno per volta andava in una sala seguito da quattro che era quello che doveva occuparsi del test e aspettai il mio turno con pazienza.
Dopo mezz'ora Molly fece la sua uscita scortata da un uomo e una donna che la tenevano salda per le braccia,io dovevo fare proprio la stessa fine?
Avrei preferito non farla.«nemesi» chiamò il mio nome.
Ero ancora in tempo era ritirare il mio nome,vero?
Nel senso..avremmo fotuto negoziare i costi.
Il mio corpo per la mia vita,era abbastanza equo,vero?
Quattro doveva soltanto accontentarsi e restare in silenzio.
Una sensazione di ansia mi invase e per qualche istante percepivo il mio corpo come se fosse in uno stato di trance ed ero come bloccata sulla sedia.
Uma sensazione terribile ma Peter,il mio amico, per fortuna mi risveglió.«oh,cretina» sussurrò.
«cretina,alzati!» urlò nel mio orecchio questa voltasaltai in piedi imprecando per seguire quattro nella piccola stanzetta che prevedeva un lettino e un semplice monitor.
«Siediti» e lo feci senza obbiettare.
Ceh,non proprio..avevo qualcosa da dire prima di morire in una maniera tragica senza fare la drammatica
Che in verità,lo ero di natura..quindi le cose non cambiavano granché.
«che cosa mi farai?» domandai una volta seduta ed ero visibilmente nervosa dato che anche i muri lo percepivano..
Era possibile?lo spero almeno avrei potuto sbattere la testa contro qualcosa con quell'aria esasperata che avevo da quando max,il capo fazione ci parlò della prova e del suo livello difficile da gestire.
Avrei potuto farlo io?gestire la prova intendo.
«ti inietto un serio che stimola la parte del cervello che si occupa della paura, provocherà soltanto una piccola allucinazione e i tuoi trasmettitori me la faranno vedere sul monitor» concludó indicando il computer.
«no, aspetta vedrai nella mia mente?» domandai cercando di capire cosa dovesse fare con me.
Non ero contraria,di più.
Era obbligatorio svolgere quel test?non potevo buttarmi e farla finita subito senza metodi drastici?almeno il mio cervello non ne risentiva e neanche il mio corpo,dato che le mie paure le sfogavo sempre su me stessa cercando sempre bruscamente di farmele passare.Ma loro trovavano sempre un modo per tornare, come se fossero un ancora di una grande nave che mi legavano ai miei vincoli terreni.
«si,c'è qualcosa che non va?»
«lo reputo un po' troppo intimo,non credi?»
«per le cose che abbiamo fatto poi..»
Io lo reputavo ben diverso da vedere le mie paure su un computer che fare determinate cose quando ero sul suo letto o forse quella normale fra i due ero palesemente io.
Il che era scontato,ma bastava sempre affermarlo e ripeterlo ogni volta che ne avevo la possibilità.«Appoggiati allo schienale» disse «affronterai le tue paure peggiori, la maggior parte delle persone ne ha fra dieci e quindici molto brutte»
Di conforto,che dovevo dire?le sue parole trasmettevano tanta sicurezza..certo,come no.
Lui sembrava così tranquillo,sembrava molto abituato da quello che mi doveva fare.Cercai di ascoltarlo ma il mio sguardo scattó sull'attrezzo che aveva fra le mani come se niente fosse,si trattava i una gigante siringa che disponeva di un'ago lungo dieci centimetri,forse anche di più
Era bruttissimo soltanto a vedere quell'arnese, il pensiero di averlo fra i miei tessuti era atroce per me stessa e si,avevo una paura matta che riservavo solo e soltanto per l'ago di dimensioni giganti, quell'agovera esageratamente grande.Tori per farmi il tatuaggio ne aveva utilizzato uno piccolissimo da neanche due centimetri,il ragazzo non poteva utilizzare uno di quelli o voleva farmi uccidere?
«no,senti..scordatelo» mi alzai stringendo le mie braccia al petto,faceva parecchio freddo in quella stanza.
Stavo per congelare,il che non era normale.
«cosa ti succede?»
«quell'ago» dissi indicandolo.
«è l'apice dei miei problemi»«non pensavo avessi paura di qualcosa»
Perché era da deboli averne,io non volevo essere vista come una persone debole.
«dai nemesi,devi cercare di calmarti,regola il battito cadiaco e il respiro. Affronta ciò che hai davanti sii coraggiosa.»
ma tua sorella puttana,col cazzo che mi sarei fatta iniettare quella sottospecie di sostanza con quell'ago.
Si avvicinò e io di conseguenza presi le distanze.
Aveva ancora in mano ma appena vide la mia reazione distaccata lo lasciò su un tavolino e mi raggiunse.«è solo una piccola puntura,non sentirai nulla. Fidati di me per una volta soltanto, non è niente e ti assicuro che andrà tutto bene»
Perché risultava persuasivo nei miei confronti?
Dio già stavo raggiungendo il lettino e aveva preso la siringa che teneva stretta in mano.Appena percepì il metallo contro la mia pelle insitivamente strinsi la sua mano libera con tutta la forza che avevo.
«scusa»
«tranquilla,fai pure»
«almeno una delle tue più grandi paure l'hai affrontata» aggiunse uscendo la siringa e tornando al monitor.«ed è solo grazie a te» sussurrai
«dici così solo perché il siero sta facendo effetto»
«probabilmente» ridacchiai seguita da lui che sorrise.
Luo Non era come me,
Lui non riscontrava problemi per la gestione delle sue paure,ma volevo tanto sapere quali fossero oltre a quella dell'altezza dove c'ero io con lui.Mentre il tempo scorreva,io sentivo le palpebre sempre più pesanti
«okay,nemesi..adesso stai tranquilla perché stai per entrare nella prova» disse quattro mentre la sua voce risultava ovattata.
Era questa la sensazione della prova mentale?
Quale delle mie tante e oscure paure avrei trovato?
Sarei almeno riuscita ad affrontarle?Avrei Potuto, tutte tranne una.
La più oscura fra tutte.
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Narcissus.
FanfictionChicago era stata suddivisa in cinque gruppi,chiamate fazioni fra cui: Abneganti, Intrepidi,Eruditi,Candidi e Pacifici. In quest'ultima ne faceva parte Nemesi,una ragazza determinata ma complicata ma che sapeva benissimo cosa voleva dalla vita. Non...