«Benvenuti nella nostra residenza»
johanna, il capo della mia ex fazione era dinanzi a me che parlava con il suo solito fare gentile come un pacifico solo avrebbe potuto fare.
Odiavo essere lì, il mio umore era cambiato totalmente e cercavo con tutte me stessa di non pensarci.
«Adesso se permetterete ci riprenderemo cura di voi»
«siamo consapevoli di essere in buone mani» aggiunse Marcus, loro due si conoscevano da molto e lo sguardo di johanna mi insospettiva molto.
Non avrei mai guardato un vecchio amico così,
Era quasi paragonabile al mio sguardo quando Tobias era senza maglietta.La donna sembrava essere invecchiata molto dalla mia assenza o forse non avevo mai prestato molta attenzione al suo aspetto nella mia permanenza in quei luridi campi dove scappavo dalle grinfie di mia madre.
Chissà dov'era, non volevo vederla.
Neanche sotto tortura.Johanna ci scortó nel suo ufficio e si allontanò per un paio di minuti.
«stai bene?» quattro si avvicinò ma non volevo parlare con lui.
Annuii debolmente.
«miei cari» johanna ritornò seguita da da due pacifici alla sua sinistra vestiti di giallo.
«come concordato con Marcus resterete fino al tramonto, poi dovrò decidere con la mia fazione l'esito finale.
ciò non dipende da me, vi farei restare nonostante questo voglia dire mettersi contro Jeanine.
Non voglio correre rischi.
Siete liberi di andare adesso, ma non allontanatevi troppo.
Il sole sta per tramontare, vi aspetto alla cupola»Ero talmente assorta dai miei pensieri di non aver dato ascolto alla donna quando lo disse, ma ne andai augurandomi che quattro non mi seguisse.
Mi guardai attorno uscita dall'ufficio, tutto era al proprio posto tranne io.
Le case erano disposte su una distesa pianura e riconoscevo la mia, era l'unica con una finestra nera mal dipinta, avevo solo tredici anni quando commisi quel gesto ma ricordo benissimo i segni che mi lasciò mia madre quel giorno.
Mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento, ma era l'ultima cosa di cui preoccuparmi.
Mi strinsi nella giacca di pelle rovinata, nella mia mente regnava il caos e volevo con tutta me stessa andarmene a gambe levate da quel posto, preferivo di gran lunga essere catturata che restare dai pacifici per un altro minuto.
Solo al pensiero di indossare nuovamente quei orribili abiti mi veniva la nausea.
«nemesi»il mio nome dalla bocca di quattro uscì debole, quasi come se fosse una foglia che si staccava da un albero in pieno autunno.
Mi voltai lentamente.
Nonostante i graffi, l'ematoma violaceo intorno all'occhio sinistro e le profonde occhiaie era comunque un bel ragazzo.
«non pensavo di tornare qui»dissi come se mi avesse chiesto il motivo del mio malessere ma dalla sua risposta lo comprese senza pretese di sfogarmi con lui.
«siamo solo di passaggio qui, andremo via presto.
Solo un paio di giorni, te lo prometto.
Il tempo di sistemare le cose, di far calmare le acque e poi andremo via.
So quanto ti ferisce stare qui, posso capirlo.
Dammi solo del tempo narciso, ti chiedo solo del tempo»Feci per rispondere ma due piccole braccia esili mi cinsero la vita, in preda dall'ansia tentai di liberarmene ma appena vidi un indumento grigio mi voltai sorridendo.
«melek»e ricambiai il suo abbraccio stringendo la presa, ero più alta di lei di oltre dieci centimetri e mi trovai comoda appoggiando il mento sul suo capo.
Dietro di lei c'era Daisy con indosso un abito arancione con una stampa floreale e non indossava i sandali.
Mi allontanai da melek e feci per avvicinarmi alla mia amica ma appena lei fede un passo indietro mi bloccai.
Cosa? Perché? Non eravamo più amiche?
«andiamo al ruscello? Abbiamo bisogno di parlarti"
«ragazze.. Io» cercai lo sguardo di Tobias, non volevo lasciarlo solo« è urgente, di massima importanza» insistette daisy
«non lo so..»
"me la caverò, quanto possono essere grandi questi campi?»disse quattro alzando un angolo della bocca con fare rassicurante
«ne sei sicuro?»
"vai con le tue amiche, noi ci vediamo dopo alla cupola.
Ti tengo un posto vicino a me»Emisi un sorriso debole e mi allontanai con le mie amiche raggiungendo l'unico luogo che a me piaceva della residenza dei pacifici.
Il ruscello.
Era una distesa di erba con qualche fiore colorato che di tanto in tanto passiva e amavo trascorre del tempo nei pomeriggi afosi mentre con le mie amiche parlavamo di tutto.«in quanto siamo tue amiche, dobbiamo essere sincere con te.»
«su cosa melek?»
«I pacifici non hanno intenzione ad ospitarvi a lungo, da quello che abbiamo sentito dire da johanna, Jeanine sa che starete qui ma aspetterà per venire solo perché sta temporeggiando.
Non siete al sicuro, è solo una questione di giorni.
Ma comunque, so che farai il possibile per andartene il più presto possibile da qui. »«lei lo sa? Sa che sono qui? »
«lo sa, ti ha anche vista arrivare mano nella mano con il figlio di Marcus. »
«nemesi.. " aggiunse melek guardandomi con preoccupazione.
« non era felice di vederti, stalle lontano è per il tuo bene. »
«ho sempre cercato di starle lontano per sedici anni, ma ahimè è mia madre per una strana ragione.
Dovrò accettarlo, non posso ignorarla durante la mia visita.
Sono cresciuta con la paura, adesso l'ho letteralmente eliminata.
Sono una persona diversa, adesso non può farmi nulla. »«renderà la tua vita impossibile, questo è un dato di fatto»
«me ne sono fatta una ragione ormai, mel»
«quella cosa di Jeanine, ti prego nemesi.. Non dirla a nessuno.»
«tranquilla»
«dico a nessuno, compreso il tuo ragazzo»
«stai dubitando della tua vecchia amica melek?»
«mai dubiterei di te, l'unica di cui posso fidarmi. Mi hai salvato la vita avvisandomi dell'attacco di Jeanine.
Ti devo la vita» era il suo modo per ringraziarmi ma la mia mente si soffermó sulle parole dette qualche istante prima.A nessuno.
Proprio a nessuno
Ma quattro?
Non avevo segreti con lui, ma dovevo proprio?
Tenere un peso così enorme sulle spalle, stare attenta ad ogni movimento con la speranza di non essere attaccata.A nessuno?
N/A
Ehilà! Come va Maggio?
Forse è meglio non parlarne, da me porta pioggia quasi tutti i giorni e le temperature instabili mi creano dei grossi mal di testa.
Siamo a trenta capitoli dalla fine, vi ringrazio di cuore per le 6,5K passati.
Non mi aspettavo tutto ciò, questa storia è nata dal nulla, mentre ero a scuola.Benvenuti nella seconda parte di
' NARCISSUS '
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Narcissus.
FanfictionChicago era stata suddivisa in cinque gruppi,chiamate fazioni fra cui: Abneganti, Intrepidi,Eruditi,Candidi e Pacifici. In quest'ultima ne faceva parte Nemesi,una ragazza determinata ma complicata ma che sapeva benissimo cosa voleva dalla vita. Non...