«il bello e che..Ti diranno per cosa gioire
e per cosa piangere,con chi
schierarsi in caso di guerra,
Ti indicheranno chi condannare,
e chi compatire.
Chi odiare,chi amare..Perché così è strutturata la nostra società.
Non avrai via libera per questa vita perché sei di possesso alla nostra legge..
Ma tu ragazza,so che potrai dare il massimo per avere la vita che vuoi.» mi disse infine Quattro scandendo parola per parola con un tono duro ma il suo volto racchiudeva un sorriso sincero,dolce.Che mi fece passare tutto il male che avevo provato fino a qualche attimo precedente.
«oggi rimango a dormire qui da te» gli dissi sussurrando.
Lui si alzò dal divano e iniziò ad aggiustare il suo letto rendendolo il più comodo possibile,qualche notte precedente gli avevo riferito che avevo riscontrato un torcicollo a causa del suo materasso che secondo me,aveva cambiato ma la sua risposta era no.
Forse mi ero abituata soltanto al suo materasso,dato che dormivo spesso da lui anziché nella camerata...mi chiedevo cosa avrebbero pensato i miei compagni ogni volta che trovavano il letto vuoto..o cosa pensava eric,era la cosa che mi preoccupava maggiormente.«se hai bisogno di qualcosa chiamami»
«e tu dove dormi scusa?» chiesi sollevando il
sopracciglio destro alzandomi ma prima mi tolsi le scarpe.«nel salotto, sul divano» rispose ovvio
sentii le guance infuocate ma non abbassai lo sguardo sulla sua figura.
«puoi restare con me,nel letto.» confessai.
«era quello che le mie orecchie bramavano di sentire»
si avvicinò frettolosamente in modo tale da respirare sull'incavo
del mio collo.
Mi afferrò i fianchi e poi disse:
«ti basta il bacio della buonanotte?» ammiccò e nei suoi occhi vidi un luccichio di lussuria e sapevo dove voleva andare a parare..E allora l'avrei accontentato,perché io ero sua.
Si abbassò fino ai miei pantaloni e iniziò a lasciare una scia di baci umidi intorno al mio addome,fino ad arrivare ai bottoni del pantalone e le sue mani si abbandonarono sui miei fianchi pronti a sfilare il paio di jeans skinny che fasciava perfettamente il mio sedere sodo cosa che a lui faceva impazzire,quasi perdeva la testa.
Lanciò in una parte della stanza il mio indumento,seguito poi dal mio top in pizzo che avevo indossato quel giorno.Era una menzogna se avessi detto che mi vestito bene soltanto per me stessa,solo che quattro mi faceva complimenti ogni volta che gradiva i miei vestiti.
A volta odiava come mi vestivo,pronto a sfilare ogni capo per avere in vista il mio corpo ricoperto soltanto da un leggero strato di pizzo, avevo iniziato ad indossare un grazioso intimo da quando conoscevo Quattro.Mi prese in braccio e mi scaraventò sul suo letto continuando a baciare ogni mio centimetro di pelle che in quel esatto momento bruciava sotto il suo tocco chiedendo pietà.
Era proprio quello..l'effetto che mi faveva Quattro,ogni singolo minuto..ogni singolo attimo dove trasformava le mie sicurezze in miri punti forza.«ti sacriferesti per me?» domandò con tono sensuale ma notavo che il suo fiato era spezzato che era la conseguenza di aver sfregato la sua intimità contro la mia per provocarmi.
Quando in realtà ci voleva ben altro per farlo.
«e tu?»
«lo sai che non mi piace quando rispondono con una domanda ad una mia domanda..piccolo narciso» allungò la sua mano verso la mia intimità e incastrando i suoi occhi con le mie iridi verdi entrò con una botta secca nella mia cavità, cosa che mi fece mancare il fiato per alcuni instanti.
«dimmi cosa pensi» ordinò.
«che sei uno stronzo,porca puttana» dissi a denti stretti.
«spera soltanto che non ci interrompono,così che posso finire proprio quello che ho iniziato con tanto piacere»
«hai avvisato la tua amichetta di prendersi un calmante per non far incubi?» lo provocai.
Ma l'unica cosa che ricevetti era una forza maggiore nella sua spinte.
«vuoi sentirti dire che eri fradicia prima che incominciassi?» alzò l'angolo delle sue labbre per ricavarne un sorriso malizioso.
Inarcai la schiena per il piacere,ma sapeva anche lui che avevo bisogno di maggiore stimolo per arrivare all'apice del piacere,cosa che soltanto Quattro aveva il consenso di farlo.
Il primo.
«disse quello che non riesce a starmi lontano neanche per un paio di secondi»
Mugugnò ma era una risposta a mio favore,non soddisfatta decisi di provocare la sua rabbia e la sua estrema gelosia che nascondeva dietro l'indifferenza ma sapevo che quello che stavo per dire gli avrebbe provocato una reazione.
«peter,quello che reputavo mio carissimo amico..hai presente di chi parlo?quello che ha quasi ucciso edward con uno squallido coltello da burro»
«mh?allora?» si fermò.
«prova qualcosa per il tuo carissimo narciso dai capelli rossi che tu tanto ami»
«e tu me lo dici così?» ringhiò contrariato.
«come dovevo dirtelo?con un mazzo di orchidee e un biglietto rosa?sai che voleva proprio regalarmeli?» era una bugia, non mi piacevano le orchidee e peter non avrebbe mai regalato dei fiori, era troppo da persona normale e clyde era forse l'ultimo uomo che avrebbe compiuto un gesto simile.
Quattro per esempio,non l'avrebbe mai fatto..con dei fiori poi,era una visione drastica a cui non avrei mai potuto assistere poiché neanch'io credevo potesse mai realizzare una mia idea..anche se era allettante,ma decisamente fuori dagli schemi.
Anche dai miei.
«da un po' di tempo che l'ho capito,ma non l'ha confessato.»
«che ti ha detto?»
«che dovevo aprire gli occhi e che tu non eri quello giusto e che era proprio dinanzi a me quel ragazzo.. più chiaro di così..»
«vaffanculo» si allontanò.
«sei attraente quando sei arrabbiato,anche molto direi»
«non me ne frega un cazzo di quello che dici nemesi.»
« 'Va da lui se è quello che pensi anche tu,che lui è meglio per te differenza mia»«non ci pensare neanche Quattro ..» sbuffai
«vuoi proprio vedere come da seconda in classifica arrivi al primo posto?»
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Narcissus.
FanfictionChicago era stata suddivisa in cinque gruppi,chiamate fazioni fra cui: Abneganti, Intrepidi,Eruditi,Candidi e Pacifici. In quest'ultima ne faceva parte Nemesi,una ragazza determinata ma complicata ma che sapeva benissimo cosa voleva dalla vita. Non...