Pace

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Maddie corse ad abbracciarlo, ma Sejun rimase rigido come una roccia. Le sue iridi erano incollate su Benjie, che adesso lo stava fissando con un sorrisetto di scherno, come se avesse trovato all'improvviso l'opportunità di divertirsi.

Lasciò cadere le due buste che aveva in mano e si mise a braccia conserte, sollevando le sopracciglia all'evidente disagio del più piccolo.

<< Guarda un po' chi si rivede... >> Benjie fece un ghigno che non passò inosservato, al che Maddie si sbatté una mano sulla fronte.

<< Ti ricordo cosa hai promesso ad Ariana >> gli disse la mulatta, riferendosi alle scuse che Benjie avrebbe dovuto porgere a Sejun.

Ma il ragazzo non voleva decidersi ad aprire bocca, si limitava a guardare con diletto l'espressione terrorizzata del bambino.

Questi infatti deglutì e, abbassando il capo, proferì finalmente parola: << Ehm... adesso che ci penso devo andare... a-arrivederci >>

Il rinoceronte gli scoccò un'occhiata di fuoco quando Sejun prese la strada della porta.

Perché aveva così tanta paura di Benjie? Eppure si vedeva che lo facesse apposta a metterlo in soggezione...

Gli animali e Maddie lo avrebbero fermato se non fosse che il delinquente stesso gli bloccò la via.

Sejun sbatté contro il corpo forzuto di Benjie e l'osservò mentre gli rivolgeva il solito sorriso beffardo. Di nuovo si rimpicciolì alla vista dell'energumeno, ma cercò di mantenere la calma e di non andare in panico.

<< Dove pensi di andare? >> chiese non perdendo il ghigno compiaciuto.

<< A casa mia >> rispose bruscamente Sejun, che tentò di cambiare traiettoria ma Benjie lo bloccò ancora.

<< Ah, davvero? >> esalò il maggiore, chiudendo la porta con uno scatto fulmineo e lanciandogli uno sguardo saccente << Invece non ci andrai. >>

Sejun indietreggiò, a dir poco atterrito.

Niente da fare, quel Benjie gli incuteva una paura irrazionale. Forse per come si poneva, o forse per il tono austero che aveva... sta di fatto che la sua presenza lo metteva alquanto in difficoltà.

Maddie rimase allibita a quella scena deprimente: << Ma per l'amor del cielo, Benjie! >>

<< Fai il maturo per una volta. >> ringhiò Amey, che raggiunse il piccolo Sejun e lo separò dal 13enne.

Benjie vide le occhiatacce dei quadrupedi e di Madeline, ma ovviamente era convinto di non essere nel torto.

Guardò la figura del coreano e un riso spontaneo echeggiò nella stanza.

<< Un vero maschio sa difendersi da solo, moccioso! >> e dopo aver ricevuto il disappunto del piccolo, aggiunse << Perché sei tornato? >>

Sejun non cedette alle lacrime che già stavano facendo capolino nelle palpebre inferiori. Stavolta una rabbia profonda emerse dentro di sé, una rabbia mai provata prima e che, di sicuro, era il risultato dell'accumulo di stress e angoscia repressi in quei lunghi mesi passati a New York.

<< N-non sono affari tuoi. >> disse a voce flebile, ma roca, abbastanza da poter essere udita dai presenti che rimasero di sasso.

Benjie assunse uno sguardo d'ammirazione e ilarità. Così, tra il silenzio generale creatosi, ebbe la sfrontatezza di chiedere: << Come, scusa? Non ho capito bene. >>

Maddie si scambiò un'occhiata d'intesa con gli animali, in quanto Sejun aveva iniziato a digrignare i denti e a stringere i pugni con violenza.

Era stufo, stufo di essere trattato male dai suoi coetanei e da gente che non lo conosceva e lo giudicava dalle apparenze. Era stanco delle continue prese in giro per il suo carattere mite e solare, per la sua bontà d'animo e la sua personalità particolare.

Il nostro bambino - L'avventura continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora